Benvenuto in questo nuovo appuntamento con la rubrica Player One, una rubrica che tratta dei personaggi dei videogame, dai più famosi a quelli più di nicchia. Nella scorsa puntata abbiamo visto Ratchet & Clank, e in questa restiamo in tema di eroi spaziali, parleremo quindi di John-117 alias Master Chief.
Se c’è qualcuno che dobbiamo ringraziare per averci salvato più volte da minacce aliene è proprio il buon Master Chief, tuttavia prima di iniziare devo fare una precisazione importante. Essendo la saga di Halo molto vasta e complessa ho voluto riassumere, nel miglior modo possibile, le peripezie del nostro eroe.
Ho anche preferito soffermarmi sulla sola esperienza videoludica del personaggio, vista la presenza anche di film o lungometraggi che lo citano. A tal riguardo ho voluto inserire solo alcune informazioni utili ad una comprensione più totale dell’articolo, spero di esserci riuscito. Vieni con me e tuffiamoci in questa avventura Spartan.
So che l’articolo sarà lungo e magari forse un po’ palloso da leggere, ma credimi se ti dico che ne vale ampiamente la pena. Quindi mettiti comodo, prendi una bella bibita, e iniziamo insieme questo cammino.
John-117 alias Master Chief, Halo la nascita di un eroe
John nasce nel 2511 su Eridanus II, dove viveva nella città di Elysium con la famiglia. Alla giovane età di 6 anni venne scelto, suo malgrado, per entrare a far parte del progetto Spartan-II.
Venne quindi prelevato dalla dottoressa Halsey e dal tenente Jacob Keyes, e la sua presenza fu sostituita da un clone a invecchiamento rapido, che generalmente non vivono a lungo. Già dai primissimi giorni diventa il pupillo della dottoressa grazie alle sue fantastiche abilità.
Anche in tenera età John dimostra di essere più alto e forte dei suoi coetanei, e riguardo ciò sappiamo poco e nulla del suo aspetto fisico, che è calvo, che ha gli occhi chiari, e che è straordinariamente alto, circa 2 metri e 25 centimetri. Arrivato su Reach con altri 74 canditati al progetto Spartan-II, John iniziò l’addestramento supervisionato dal Capo Franklin Mendez accompagnato dalla IA Déjà.
Proprio in una delle missioni prova su Reach ottiene il ruolo di Capo della sua squadra, ciò è dovuto al salvataggio di tutti gli altri bambini, che tornano indietro sani e salvi grazie a lui. A 14 anni John viene sottoposto ad un processo di alterazione e di aumento delle capacità, per ottenere abilità superiori ad un normale essere umano.
Questo potenziamento genetico aveva anche un altro scopo, quello di far si che il corpo potesse sfruttare al meglio la corazza di nuova generazione, dal nome Mjolnir. Non fu tuttavia l’unico a sopravvivere al suo processo di alterazione genetica, sopravvissero anche altri 32 candidati.
Tutti vennero trasferiti sull’astronave UNSC Atlas per intraprendere un processo di ripresa, ma John sembrava già in ottima forma. Mentre si trovava in palestra ebbe infatti una rissa con quattro soldati ODST, nella quale due di loro persero la vita, e due rimasero gravemente feriti.
In poco tempo John-117 non solo imparò a controllare le sue nuove capacità, ma venne anche inviato insieme a tutta la Squadra Blu nella loro prima missione: catturare il Colonnello Watts, un capo dei ribelli, nel sistema di Eridanus.
Tre mesi dopo la Squadra Blu venne a conoscenza dell’attacco dei Covenant alla colonia di Harvest, e ricevettero l’ordine di portare in salvo i civili sopravvissuti. Quello fu il primo incontro con i Covenant dell’umanità.
In quel frangente gli Spartan entrarono in possesso di tecnologia aliena, della quale la dottoressa Halsey si servirà per creare l’armatura potenziata d’assalto Mjolnir Mark V.
Nel corso del tempo ci furono molte perdite nei ranghi Spartan, e gli ultimi vennero inviati in una missione che prevedeva la cattura di una nave aliena, di un Profeta, e della possibilità di una proposta di pace.
Proprio in quel lasso di tempo John-117, anche conosciuto come Master Chief, venne scelto per indossare la nuova armatura Mjolnir Mark V e testare la sua affinità con Cortana, una IA basata sull’intelligenza della dottoressa Halsey.
Tale test, condotto dal Colonnello Ackerson, fu falsato dallo stesso in quanto mise in campo forze militari esagerate nel tentativo di ostacolare John-117, che ad ogni modo superò la prova grazie proprio a Cortana.
Non c’era riposo per il soldato dalle grandi potenzialità, venne inviato subito su Reach a causa di alcuni problemi. Non solo il pianeta era stato attaccato dai Covenant, ma c’era il rischio che trovassero una nave con dei dati importanti, tra cui la posizione della Terra.
John-117 e la sua squadra andarono di corsa a recuperare i dati, ed in quella missione la squadra Noble ritrovò un manufatto particolarmente interessante per i Covenant, manufatto che riportava delle coordinate ben precise che Cortana e Master Chief seguirono.
Arrivati a tali coordinate scoprirono un grande anello, dal nome Installazione Halo 04, che si scoprì essere un arma in grado di spazzar via qualsiasi forma di vita dall’universo. Perché venne creato un artefatto così distruttivo per tutto l’universo e le forme di vita?
Gli Halo erano stati creati dai Precursori (un’altra misteriosa razza aliena) allo scopo di contenere e studiare i Flood, tuttavia se fossero fuoriusciti si sarebbe attivata la modalità “arma” degli Halo, e avrebbe sterminato tutte le forme di vita senziente dell’universo, tutto questo per non permettere ai Flood di riprodursi.
I Flood non erano altro che organismi senzienti e parassitari, che consumano e prendono il controllo delle altre forme di vita. Un qualcosa da cui era obbligatorio difendersi in qualsiasi modo possibile, anche a costo di sterminare l’intero universo per fermarli.
Scoperto ciò Master Chief mise in pratica un’idea tanto bizzarra quanto efficace, far scoppiare i motori della Pillar of Autumn, in questo modo può dire addio per sempre ai Flood presenti nell’Installazione Halo 04, ed ai Covenant che erano giunti anche essi li.
Master Chief riuscirà a fuggire con Cortana a bordo di un caccia, ma la domanda importante che ci preme è: i Flood saranno stati fermati?
Halo 2
Le missioni del nostro John-117 non finiscono con la distruzione dell’Installazione 04, la vita di un soldato è sul campo di battaglia, peggio ancora se sei conosciuto come Master Chief.
Mentre John-117 sta ricevendo la sua nuova armatura, la Mjolnir Mack VI sulla stazione orbitale di difesa Il Cairo, in orbita intorno alla Terra, alcune navi Covenant puntano il nostro pianeta per attaccarlo.
Nella battaglia si salva soltanto una nave Covenant che staziona su New Mombasa, in Africa, e Cortana intercettando una comunicazione importante, scopre che il Profeta del Rimorso è a bordo di quella nave e sta chiedendo aiuto.
Master Chief parte con l’intento di catturarlo, e di chiedergli il perché hanno attaccato soltanto New Mombasa con una flotta così esigua, successivamente Cortana in un’altra comunicazione intercettata scopre che i Covenant non si aspettavano una presenza di umani sul pianeta (l’intelligenza dei Covenant è degna di nota).
I rinforzi Covenant arrivano ma Master Chief riesce a farsi valere, mettendo così la nave Covenant in condizione di dover fuggire, ad ogni modo i nostri eroi gli restano alle calcagna, arrivando così a scoprire l’Installazione Halo 05.
Master Chief riesce ad affrontare ed ad uccidere il Profeta del Rimorso, ed il tutto accade sull’Installazione Halo 05, profanata anche questa dagli umani, gli anelli erano infatti considerati luogo sacro dai Covenant.
I Covenant erano decisi ad attivare l’anello, per loro sfortuna c’è John-117 nei paraggi. L’uccisione del Profeta del Rimorso genera all’interno dei Covenant una guerra civile, a tal punto che gli Elite vengono destituiti come Guardie d’Onore, passando questo incarico ai Brute.
Proprio l’Installazione Halo 05 vedrà l’incrociarsi dell’Arbiter (un Elite precedentemente condannato dai Covenant a causa del suo fallimento sull’Installazione Halo 04), dei Flood, e di John-117, il quale verrà catturato dalla Mente Suprema dei Flood.
Tale organismo inizialmente sembra voler aiutare l’Arbiter e Master Chief inviandoli, tramite il sistema di teletrasporto Halo, a fermare i Covenant nella loro folle idea di riattivare l’anello. In realtà l’obiettivo della Mente Suprema è un altro, annientare per sempre l’Installazione 05, e procedere successivamente con l’assimilazione degli umani sulla terra.
Master Chief e Cortana riescono a rincorrere e fermare il Profeta della Pietà, che tuttavia svela ai nostri eroi che per qualche motivo il Profeta della Verità aveva puntato la terra. John-117 e Cortana devono quindi separarsi, lui avrebbe inseguito il Profeta della Pietà verso la Terra, lei avrebbe presidiato Alta Opera (una nave-città santa dei Covenant) per impedire l’attivazione dell’anello.
Il modus operandi dei due resta sempre lo stesso, far saltare i reatori della In Amber Clad, una fregata UNSC, che sin dall’inizio era stata utilizzata dalla Mente Suprema come suo vettore. Ciò non basterà tuttavia ad interrompere l’ attivazione dell’anello, l’esplosione abiliterà una possibile attivazione da remoto, da una fantomatica struttura chiamata Arca.
Se ti chiami Master Chief non c’è mai fine al peggio, ed ora separato dalla sua IA Cortana, rimasta sull’Installazione Halo 05, le cose si fanno ancor più difficili. La struttura è ormai devastata ed invasa dai Flood, e Cortana verrà contattata dalla Mente Suprema, anch’essa trasferita all’interno della ex città santa dei Covenant.
Fra i due ci sarà un dialogo, la Mente Suprema dirà a Cortana che ha intenzione di fargli delle domande e Cortana accetterà di rispondere, tuttavia non ci è dato sapere quali siano codeste domande.
Halo 3
In Halo 3 scopriremo che Master Chief si era lanciato dalla nave del Profeta della Verità atterrando sulla terra, dove verrà ritrovato da Johnson. In questo capitolo John-117 dovrà fronteggiare un secondo attacco alla terra.
Questa volta sarà però spalleggiato dall’Arbiter, in quanto umani e Covenant hanno stabilito un alleanza utile ad affrontare e sconfiggere nemici ben peggiori, i Flood.
Master Chief nel corso delle sue missioni riceverà periodicamente messaggi di Cortana, e deciso a ritrovarla seguirà il suo segnale. Giunto alla fonte del segnale non troverà Cortana, bensì un supporto di memoria, il quale decifrato dal Guardiano dell’Installazione Halo 04, 343 Guilty Spark, svelerà l’esistenza e la posizione dell’Arca.
Il messaggio di Cortana è chiaro: oltrepassando un portale creato da un costrutto, essi potranno giungere all’Arca, all’unica arma in grado di annientare per sempre i Flood.
Attraversato il portale le cose non saranno facili per John-117, in quanto era già presente nell’area il Profeta della Verità insieme al suo manipolo di Brute, e ne scaturisce una dura battaglia, che vede tuttavia il nostro amico in armatura verde uscirne vittorioso.
Master Chief assiste anche alla visione di Cortana, che lo guida presso un terminale che una volta attivato rivela l’esistenza dell’Installazione 04B, l’anello sostituto del precedente, distrutto proprio da Master Chief.
La Mente Suprema nel frattempo è cresciuta esponenzialmente su Alta Opera, che ora brulica di parassiti. Mentre Master Chief si fa strada, Cortana tenta disperatamente di liberarsi dall’influenza della Mente Suprema che la sta consumando.
Master Chief riesce a recuperarla e a danneggiare i nuclei centrali di Alta Opera, che comincia a destabilizzarsi e si schianta vicino l’Arca. La Mente Suprema cercherà di fermare o nostri coraggiosi eroi, ma i due, con l’aiuto dell’Arbiter, riescono a prendere un Pelican abbandonato dirigendosi verso Halo.
John-117 è deciso ad attivare l’Installazione 04B, il fine è causare un esplosione vista l’incompletezza dello stesso, e far saltare così anche Alta Opera (ormai invasa dai Flood). In seguito a tale esplosione verrà distrutta anche l’Arca, un altro strumento che la Mente Suprema voleva utilizzare per i suoi scopi.
Per tutti Master Chief è ormai morto, ma non è stato affatto quello il suo destino. Recuperata Cortana era riuscito a fuggire dall’anello a bordo dell’Aurora Nascente, nave che però nell’esplosione viene spezzata a metà.
In una delle metà della nave troveremo Master Chief in sonno criogenico, insieme a Cortana intenta ad attivare un radiofaro e a vegliare sul sonno del suo amico umano.
Halo 4
Sono passati quasi cinque anni da quando John-117 e Cortana sono alla deriva nello spazio, vicino a quello che sembra essere un pianeta artificiale. Cortana risveglia Master Chief dal sonno criogenico, la nave sembra apparentemente sotto attacco e c’è bisogno di lui.
Mentre i due si dirigono ad attivare manualmente le difese dell’astronave, Master Chief scopre l’esistenza di un pianeta vicino a loro, che Cortana rivela essere dei precursori. Tale pianeta sembra aver scansionato Master Chief e il relitto, attivando un raggio traente.
Master Chief e Cortana finiscono in un pozzo gravitazionale all’interno del pianeta, che a quanto pare sta catturando tutte le forme di vita presenti in quel momento. Al suo risveglio John-117 sarà sulla superficie del pianeta circondato da detriti di altre astronavi, ma non sarà l’ultimo dei problemi, poiché Cortana gli svelerà che si sta deteriorando.
Come IA ha un ciclo vitale ben definito, e inferiore al ciclo vitale umano, il suo si assesta infatti intorno ai sette anni, mentre Cortana stessa ne ha ben otto. Master Chief la rassicura, usciranno da quel pianeta e troveranno la dottoressa Halsey, lei potrà sicuramente riprogrammarla e sistemarla.
Nei paesaggi naturali del pianeta i due vengono a contatto con degli alieni misteriosi, in grado di teletrasportarsi e dalle intenzioni poco cordiali. Nel corso dell’avventura Master Chief scoprirà l’esistenza del Didatta, un Precursore intenzionato a togliere all’umanità il diritto al Manto.
Il Manto è una filosofia creata dai Precursori con l’intendo di preservare la vita nella galassia, e tutte vengono difese dai Flood, l’intenzione del Didatta, in quanto ultimo dei Precursori, è quello di escludere la razza umana da questa “alleanza”.
In tempi addietro gli umani avevano combattuto proprio contro i Flood e i Precursori, il Didatta aveva intenzione di riprendere da dove avevano lasciato, dichiarando lui stesso guerra agli umani come ultimo della sua specie.
Nel tentativo di fermarlo, John-117 entra in contatto con la Bibliotecaria, moglie dei Didatta, e si sa… fra moglie e marito non mettere l’armatura, soprattutto le parti basse dell’armatura.
La Bibliotecaria spiegherà a Master Chief che lui rappresenta il punto più alto dell’evoluzione, insieme alla sua “Ancella” Cortana, e che in lui sono impiantati dei geni che lo rendono immune al Compositore, un’arma che il Didatta intende utilizzare.
Il Compositore è sull’Installazione Halo 03, e Master Chief ingaggerà una battaglia sull’anello contro il Didatta per evitare che possa venirne in possesso, battaglia che tuttavia non porterà all’esito sperato.
Tutti coloro che erano presenti vengono scomposti in informazioni digitali, mentre Master Chief crollerà terra, stremato, risvegliandosi più tardi grazie all’immunità al Compositore.
Cortana nel frattempo sta cercando di rallentare il processo di attivazione del Compositore, ma non riuscirà ad evitarlo. Comincia quindi a “frammentare” parti di se stessa nel sistema per “alleggerirsi” e funzionare in modo più efficiente.
Master Chief procede a disattivare i sistemi che proteggono il Compositore, e dopo aver attivato l’ultimo dei terminali, improvvisamente lo stesso viene distrutto da un’ondata di energia, con dentro Cortana, di fronte agli occhi esterrefatti di John-117.
Lo Spartan tuttavia ha ancora un compito da svolgere, e si dirige verso il Compositore deciso a distruggerlo una volta per tutte, ma le cose non sono così semplici, in quanto viene attaccato a sorpresa dal Didatta, pronto a gettarlo nel vuoto per carbonizzarlo, sfruttando l’energia libera sul fondo della stanza.
A quel punto però le routine di Cortana liberate precedentemente, costituite da ologrammi di luce solida, attaccano di sorpresa il Didatta, dando un’ultima chance allo Spartan. Rimasto appeso per un soffio al ponte olografico, Master Chief afferra una granata prometeica, e attivandola manualmente, uccide il Didatta.
Subito dopo accade qualcosa di inspiegabile: John-117 si trova di fronte a Cortana in una stanza luminosa, la quale gli spiega che è riuscito a salvare la Terra, tuttavia lei morirà nell’esplosione in quanto in suo chip è andato distrutto.
Master Chief vaga nell’orbita terrestre, vivo, e viene recuperato a bordo dell’Infinity, dove avrà un dialogo con Lasky, in cui nasconderà i suoi sentimenti affermando che un soldato deve accettare ogni conseguenza della guerra.
Mentre il nostro ancor più eroe, John-117, raggiunge il settore dell’Infinity in cui sono gli Spartan-IV, pronto a farsi togliere l’armatura, la voce del Didatta risuona promettendo di continuare a perseguire il suo scopo, la superiorità dei Precursori e l’estinzione della razza umana.
Halo 5: Guardians
Master Chief è ormai senza Cortana, che lui crede definitivamente morta, tuttavia dopo aver perso conoscenza in una missione, lei le compare in una visione. In questa visione Cortana non soltanto lo avverte che è ancora viva, ma anche che sta per iniziare la “reclamazione”, e che lei stessa si trova sul pianeta Meridian.
Nonostante anche la dottoressa Halsey sia contraria ad un incontro fra Master Chief e Cortana, ritenendola pericolosa visto che lei ha pieno accesso all’archivio dei Precursori e di tutta la storia dell’universo, Master Chief e la Squadra Blu partono ugualmente per Meridian.
Vista l’insubordinazione di Master Chief e la sua Squadra Blu, viene inviato anche il team Osiris, un gruppo di Spartan IV con a capo Spartan Locke per cercare di fermarlo, portarlo indietro, e di non farlo entrare in contatto con Cortana.
Ne il team Osiris, ne i vani tentativi della dottoressa Halsey riescono ad ostacolare John-117, che riuscirà a superare anche l’ostacolo del Guardiano Eterno, deciso a difendere Cortana dalla minaccia umana, nonostante la stessa più volte lo bloccherà, ripetendo che il suo amico non è una minaccia.
Purtroppo Cortana, forse influenzata in qualche modo dalle idee dei Precursori, come accaduto precedentemente con la Mente Suprema, vuole rendere l’universo un posto migliore, e per far ciò intende donare il Manto della Galassia a coloro che ritiene più idonei, le macchine.
Questo condannerebbe però l’intero universo ad una lenta ed inesorabile morte. Cortana è decisa a perseguire lo stesso scopo del Didatta, però cambiando la fazione a cui vuole assegnare il Mando della Galassia.
I tentativi di John-117 di farla desistere dalla sua folle idea e di riportarla a casa con lui falliscono miseramente, e lei decide di rinchiudere Master Chief e la sua squadra in un Cryptum per 10.000 anni, vista la decisione dello stesso di non schierarsi al suo fianco contro l’umanità.
Il tempo necessario, anche se mi sembra un po’ tantino a dire il vero, a Cortana per ultimare il suo folle piano, e mostrare così a John-117 che lei aveva ragione. Donne, hanno sempre il vizio di esagerare.
Master Chief verrà salvato da Spartan Locke e la sua squadra Osiris, e Cortana localizzerà la Infinity con lo scopo di distruggerla. Desiderio che si infrange miseramente, grazie a diversi salti iperspaziali della stessa Infinity, mirati a far perdere le sue tracce. Cortana è ormai una minaccia per ’umanità.
Nel filmato finale vedremo Master Chief sbarcare su Sanghelios, e incontrare ancora una volta la dottoressa Halsey e l’Arbiter.
John 117 alias Master Chief: un eroe e tante storie
Il nostro, soprattutto il tuo che avrai letto questa puntata della rubrica Player One, è stato un viaggio lungo e tortuoso. Un viaggio in cui ho voluto ripercorrere, in parte, la storia di John-117 dai suoi inizi a quella che è la fermata attuale.
Si, ho parlato di fermata poiché proprio alla fine di quest’anno, vedremo ancora il nostro eroe dalla verde armatura Mjolnir, affrontare chissà quale altra minaccia per il genere umano, con la speranza di ritrovare, ancora una volta, la nostra amata Cortana.
Se sei arrivato fin qui ti faccio una promessa, ti prometto che il prossimo personaggio che tratterò sarà un personaggio più facile e con meno storie da raccontare, hai la mia parola.