Bentornato all’appuntamento settimanale con la rubrica Player One, la rubrica che tratta dei vari personaggi dei videogiochi. E di chi parlare questa settimana se non del famosissimo Principe di Persia? Se non lo hai ancora fatto ti invito ad andare a leggere il precedente appuntamento, in cui abbiamo trattato Undyne, un personaggio secondario di Undertale.
Essendo la storia del famoso Principe tanto vasta quanto articolata, mi soffermerò soltanto sugli eventi principali della saga de “Le Sabbie del Tempo“. Non tratterò quindi nello specifico gli eventi narrati (o vissuti) dal Principe nei vari spin off, citerò giusto la nascita del personaggio nei suoi primi capitoli. Detto questo, cominciamo questo cammino alla conoscenza di uno degli eroi che ha sancito l’inizio di un epoca videoludica.
Prince of Persia, l’inizio di un mito (1989)
La prima apparizione del nostro titolato eroe risale nel lontano 1989, creato da Jordan Mechner e sviluppato da Brøderbund, una software house ormai compianta. La prima avventura è ambientata, come dice il titolo, in Persia, dove il perfido Visir cerca in tutti i modi di mettere le mani sul trono e sposare la principessa. Per far ciò arriverà persino a rapirla, ed è qui che entra in gioco il Principe, che dovrà correre a salvare la principessa, arrivando persino a scontrarsi con la sua “ombra”.
L’ombra nient’altro è che la parte malvagia di se stesso, analogia che ritroveremo anche più avanti in un capitolo della tetralogia de le “Sabbie del Tempo”. Fra un salto e un combattimento, visto che ci troviamo davanti ad un videogioco platform con elementi action, l’eroe riuscirà a salvare la principessa, e tutti vissero felici e contenti.
Il videogioco fu un successo per l’epoca, tanto che alla fine del 1993 la stessa Brøderbund pubblicò il suo seguito. Prince of Persia 2: The Shadows and The Flame, avventura che vede il ritorno del Visir, ancora più ostinato nel voler mettere le mani sul regno di Persia. Arriverà ad assumere le sembianze del Principe e ad accusarlo di essere un falso. Inutile dire che il Principe non renderà le cose facili al visir, e anzi riuscirà a smascherarlo, con non poche difficoltà.
Nel 1999 Red Orb Entertainement decise che era giunto il momento, per il Principe, di fare il grande salto di qualità. Pubblicò quindi quello che doveva essere una sorta di “remake” del primo capitolo, dal titolo anonimo di Prince of Persia 3D, titolo dimenticato dai più. Il videogioco infatti riproponeva la storia del primo capitolo, del Principe che salva la sua amata da un malvagio corteggiatore, ma il tutto con una grafica in tre dimensioni.
Il videogioco restava sempre il medesimo, con elementi platform, combattimenti, e degli enigmi ambientali per il superamento di alcune aree. Tuttavia non ebbe il successo sperato, era pieno di bug, presentava un level design troppo “ispirato” a Tomb Raider, e non era proprio una gioia da giocare, anche in vista degli esosi requisiti hardware richiesti per l’epoca.
La saga delle Sabbie del Tempo (2003)
Per 10 anni il personaggio del Principe venne tenuto a riposo, fino al 2003, anno in cui dopo l’acquisizione dei diritti da parte di Ubisoft, la stessa decise di richiamare al servizio il nostro eroe. Si decise di mantenere la stessa tipologia di gioco, un videogame platform con elementi action, ma l’idea principale era di farne un reboot. Non si aveva un idea certa se fosse stato un successo o meno, tuttavia la Ubisoft decise di tentare lo stesso.
Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo
Da qui ricomincia la storia del Principe, il cui in viaggio insieme al padre, il Re persiano Shahraman, ha la possibilità di combattere in prima linea in una grande battaglia contro un altra città. I persiani catturano gli abitanti facendone schiavi (compresa Farah, figlia del Maharajah) e saccheggiano le stanze alla ricerca di tesori e antichi manufatti, come una grandissima Clessidra contenente le Sabbie del Tempo ed un Pugnale.
Il Pugnale si direbbe in grado di piegare il tempo al volere del suo possessore, e si scoprirà che il vecchio Visir Zervan aveva tradito il suo padrone, il Maharajah, proprio per mettere le mani su quell’antico manufatto. Il Pugnale però è stato trovato e richiesto dal Principe come premio per le sue abilità in battaglia, il saggio Re Shahraman decise di non sottrarre tale premio al figlio per consegnarlo al Visir.
Il Visir spiegando ai presenti che le Sabbie del Tempo contenute nella Clessidra sono in grado di manipolare il corso degli eventi, convince con l’inganno il Principe ad utilizzare il Pugnale per rompere il sigillo della Clessidra, e liberare così le Sabbie del Tempo. Sabbie che attaccheranno i presenti trasformandoli in orrende creature composte dalla stessa materia, sabbia.
Soltanto in tre si salveranno, grazie ai manufatti da loro posseduti: il Principe grazie al pugnale, il Visir grazie al suo Bastone, e Farah grazie ad un Medaglione. Il Visir, prossimo alla morte, e alla ricerca dell’immortalità grazie proprio alle Sabbie, cercherà di sottrarre il Pugnale al Principe, il quale però riuscirà a sfuggire.
Inizierà così un avventura nel palazzo di Azad, per il Principe e Farah, che nonostante qualche iniziale screzio e incomprensione, uniranno le loro forze per rinchiudere nuovamente le Sabbie nella Clessidra. Verranno però ostacolati dal Visir, divenuto nel frattempo un potente stregone, che non riuscirà però ad impedire che, nel corso dell’avventura, il Principe e Farah possano innamorarsi l’uno dell’altra, e sancire così l’unione di un duo particolarmente ostico da fermare.
Raggiunta la Clessidra il Principe esiterà nell’usare il Pugnale del Tempo, bloccato da una visione nella quale Farah lo priverà del Pugnale. Il Visir sfrutterà quest’attimo di esitazione per intrappolarli in una tomba, tuttavia nel mezzo di dialogo in cui entrambi i giovani si confideranno, Farah citerà una “parola segreta” che sua madre le aveva insegnato per scappare da qualsiasi sua paura: “Kakolukyan”.
Appena pronunciata quella parola, forse per magia o forse per pura fortuna, i due troveranno una via di fuga verso le stanze da bagno, dove faranno l’amore. In questo frangente purtroppo la visione del Principe si avvererà, Farah infatti sottrarrà il Pugnale al Principe lasciandolo soltanto con il Medaglione a proteggerlo dalle Sabbie.
In realtà tutto ciò che il Principe ha vissuto, da quando Farah ha pronunciato la frase “Kakolukyan”, è stato soltanto un sogno. L’unica realtà è quella in cui Farah, derubando il Principe del Pugnale del Tempo e della spada, era fuggita dalla tomba non appena lui si era addormentato. Quest’ultimo recupererà una potente spada incantata e si metterà all’inseguimento di Farah, raggiungendola giusto in tempo per vederla sopraffatta dalle creature di sabbia.
Farah verrà colpita e morirà, senza che il Principe possa salvarla. Recuperato il Pugnale però il Principe si recherà alla Clessidra utilizzandolo su di esso, richiudendo finalmente in essa le Sabbie del Tempo. Il corso del tempo verrà riavvolto fino alla notte prima della battaglia di Azad, ed il Principe tenterà di fermare tutto ciò che dovrebbe accadere il giorno seguente.
Recandosi al palazzo di Farah, che non lo riconoscerà in quanto soltanto lui è conscio degli eventi vissuti, lui le racconterà la sua storia. Farà però il suo ingresso il Visir, determinato ad uccidere il Principe prima che possa ostacolarlo, tuttavia il Principe avrà la meglio e riuscirà ad ucciderlo, scongiurando tutti gli eventi che sarebbero potuti accadere in seguito.
Al Principe non resta che restituire il Pugnale del Tempo a Farah, che gli chiede il perché si sia inventato tutta quell’assurda storia soltanto per convincerla che il Visir era un traditore. Il Principe consapevole di non poter fornire una prova tangibile sulla verità delle sue parole, le risponde di aver inventato tutto. Quando lei però gli domanderà qual’è il suo nome lui risponderà semplicemente: “Chiamami pure Kakolukyam”, per poi andarsene via e scomparire.
Una storia che porterà il Principe ad innamorarsi, un amore destinato a restare vivo soltanto nei suoi ricordi. Per impedire infatti il corso dei fausti eventi, e la morte di tante persone, il Principe dovrà mettere da parte se stesso e i suoi sentimenti.
Prince of Persia: Spirito guerriero (2004)
Quest’avventura si svolge sette anni dopo dalla precedente, nella quale il Principe utilizzando il potere delle Sabbie del Tempo ha riavvolto il tempo ed è scampato al suo destino. Il destino però è beffardo e proprio per questa ragione il nostro eroe verrà braccato dal Dahaka, un Guardiano del Tempo il cui compito è di sincerarsi che la storia segua il suo normale corso.
Dopo anni in fuga, inseguito dal Guardiano del Tempo, e privato quasi del tutto del sonno, il Principe scopre l’esistenza dell’Isola del Tempo, luogo in cui le Sabbie del Tempo sono state create. A questo punto al nostro protagonista non resta che fare un ultimo tentativo per salvarsi, se riuscisse ad impedirne la creazione, il Dahaka non avrebbe più motivo di inseguirlo e tentare di ucciderlo.
Mentre è in viaggio per l’isola verrà attaccato da Shadee, una guardia al servizio di una fantomatica entità chiamata Imperatrice del Tempo. Approdato sull’isola scoprirà anche la presenza di alcuni portali, utili a collegarsi al Presente ed al Passato, che riattiveranno il Medaglione anzitempo ricevuto da Farah, permettendogli di manovrare il tempo.
In uno di questi portali, nel passato, il Principe farà la conoscenza di Kaileena, salvandola da Shadee. Una donna con la quale stringerà un forte legame, e che si offrirà di aiutarlo a raggiungere l’Imperatrice del Tempo. Purtroppo raggiungere la sala del trono della fortezza non sarà semplice, ma con l’aiuto di Kaileena il nostro protagonista riuscirà nell’impresa.
Raggiunta la sala del trono, ahimè, Kaileena si rivelerà esssere l’Imperatrice, ed il Principe sarà costretto ad affrontarla ed ucciderla. Proprio dal corpo esanime dell’Imperatrice si libereranno le Sabbie del Tempo, ed in quel frangente il Principe comprenderà tutto, è lui stesso l’artefice della sua condanna. E’ proprio uccidendo Kaileena che si creeranno le Sabbie del Tempo, ma non è il momento di arrendersi.
Attraverso alcune iscrizioni sulle pareti verrà a conoscenza dell’esistenza di una Maschera dello Spettro, un antico manufatto con dei mistici poteri. Chi la indosserà avrà una possibilità di riscrivere il proprio destino, proprio ciò che potrebbe salvare la vita del nostro protagonista. Una volta indossata la Maschera il Principe si trasformerà nello Spettro delle Sabbie, una creatura che aveva già incontrato nel corso dell’avventura.
La Maschera è un manufatto che permette a chi la indossa di tornare indietro nel tempo, permettendo così di vivere gli avvenimenti passati attraverso un altra prospettiva. In tale modo il Principe potrà aiutare se stesso del passato attraverso i meandri della fortezza, finché non sarà costretto a far catturare il suo alter ego.
Da quel momento in poi la Maschera dello Spetto si staccherà, e il Principe potrà ripercorrere gli avvenimenti successivi come se fosse la prima volta. Decide dunque di spingere l’Imperatrice nel Presente e di ucciderla lì: la creazione delle Sabbie sarebbe quindi stata successiva alle sue avventure, che quindi non potranno mai essere accadute.
A questo punto si possono ottenere due finali, a seconda se abbiamo ottenuto tutti i potenziamenti della salute e l’ultima arma: la Spada dell’Acqua.
- Senza la Spada dell’Acqua (finale alternativo): il Principe e Kaileena combattono di nuovo e il Principe la uccide. Dopo il combattimento, appare il Dahaka che ignora il Principe e prende il corpo di Kaileena, essendo lei l’intrusa in quell’epoca. Il Dahaka attacca poi il Principe, ma solo per togliergli il Medaglione del Tempo, l’ultima reliquia delle Sabbie del Tempo. Nel distruggerlo finisce per distruggere anche se stesso, in quanto con le Sabbie svanisce anche colui che le custodiva. Essendo scampato al suo destino, il Principe salpa per Babilonia da solo e trova la sua amata città in fiamme
- Con la Spada dell’Acqua (finale canonico): il Principe convince Kaileena che non vuole ucciderla, ma compare il Dahaka che ignora il Principe e afferra invece la ragazza, perché lei appartiene al Passato e non ha il permesso di viaggiare nel Presente. Il Principe colpisce la bestia scoprendo che è debole contro la sua Spada dell’Acqua, così lo combatte sino ad ucciderlo, aiutato dalla stessa Kaileena, che ora crede al Principe e nella possibilità di cambiare il proprio destino. Sia il Principe che Kaileena sfuggono, quindi, al proprio destino e si innamorano l’uno dell’altra ripartendo insieme alla volta di Babilonia, ma la trovano in fiamme. Alla fine, un losco figuro incappucciato dagli occhi rossi (che si scoprirà essere il Principe Oscuro del capitolo successivo) prende la corona del Re e dice: “Tutto ciò che è tuo spetta a me di diritto… e mio sarà!!!”
Prince of Persia: I due troni (2005)
“I due troni” è il seguito canonico del precedente capitolo, nel quale il Principe uccide il Dahaka e riesce a cambiare anche il destino di Kaileena (l’Imperatrice del Tempo) evitandone la morte, e quindi evitando anche la creazione delle Sabbie del Tempo. Mentre è su una nave in viaggio con Kaileena verso Babilonia, il Principe getta via l’amuleto datole da Farah, pensando che non gli servirà più.
Arrivato però nella sua città natale, il Principe rimarrà esterrefatto da ciò che troverà. Una Babilonia messa a ferro e fuoco dove la loro nave verrà distrutta e Kaileena verrà fatta prigioniera. Gli sforzi fatti dal Principe infatti non sono serviti a nulla, impedendo la creazione delle Sabbie del Tempo ha annullato il corso degli eventi del primo capitolo.
Il Visir Zervan è vivo, ed ora possiede sia il Pugnale del Tempo che la Clessidra vuota dove rinchiudere le Sabbie del Tempo, e non ci vorrà molto affinché il Visir comprenda come ottenerle. Il Principe trovrà Kaileena ma non riuscirà ad impedire che il Visir Zervan la uccida, liberando quindi le Sabbie del Tempo, che colpiranno tutti i presenti, trasformandoli in mostri di sabbia.
Anche il Visir e lo stesso Principe verranno toccati dal potere delle Sabbie del Tempo. Il Visir colpendosi da solo con il Pugnale, si trasformerà in una creatura alata immortale, mentre il Principe, senza più alcuna protezione del Medaglione, inizialmente sembra non mostrare alcun effetto.
Le Sabbie del Tempo, liberate, causeranno il crollo del palazzo ma il Principe riuscirà ugualmente a rubare il Pugnale del Tempo al Visir. Nel corso dell’avventura il Principe scoprirà gli effetti che le Sabbie del Tempo hanno avuto su di lui, dividendolo in due personalità ben distinte. In una è il solito buon e nobile Principe, mentre nella seconda è il “Principe Oscuro”, la peggior manifestazione del suo ego.
Il Principe Oscuro si manifesterà in assenza di acqua e richiamato dalla rabbia e dall’ira del Principe, mutando il suo corpo e prendendone il possesso, ma lasciando la sua mente intatta. Nella sua normale forma, il danno subito delle Sabbie è limitato ad una ferita luminosa sul suo braccio dove si è fusa anche una parte di una catena di lame. Il Principe scoprirà che la ferita aumenta sempre di più ogni volta che si trasforma nel Principe Oscuro.
Nel lungo cammino intrapreso dal Principe per fermare ed uccidere il Visir, ci sarà anche tempo per un gradito ritorno di fiamma chiamato Farah. La donna però non sono non ricorderà il Principe e resterà sorpresa nel sapere che invece lui la conosce molto bene, ma inizialmente sarà anche restia ad aiutare lo stesso a sconfiggere il Visir.
In questa avventura il Principe sarà accompagnato da una lotta interna, fra la sua normale personalità e quella del Principe Oscuro, il quale cercherà in tutti i modi di appropriarsi del suo corpo, riuscendo pian piano a sfuggire al controllo del Principe stesso. Neanche questo riuscirà però a fermare l’eroe dal compiere la sua missione.
Il Principe e Farah riusciranno ad entrare nella sala del trono, finendo così in un imboscata del Visir, che catturerà la donna e getterà il Principe in un pozzo vuoto, dal quale riuscirà a cavarsela soltanto trasformandosi nel Principe Oscuro. Poco più avanti nonostante è ormai preda del potere del Principe Oscuro, il Principe troverà il corpo di suoi padre, il Re Shahraman, senza vita.
Nel pieno di una battaglia psicologica fra le due entità, il Principe riuscirà a prendere il pieno possesso del suo corpo liberandosi del Principe Oscuro, e afferrando la spada del padre si recherà ad uccidere il Visir. Utilizzando il Pugnale del Tempo e quella spada, il Principe ucciderà ancora una volta il Visir, e liberando Farah assisterà anche alla sua liberazione da parte dello spirito di Kaileena.
Tuttavia non sarà finita, il Principe Oscuro prenderà forma tirando il Principe a se nella sua mente, ma con l’aiuto di Farah riuscirà a sconfiggerlo. Al suo risveglio nel mondo reale, il Principe potrà finalmente lasciarsi andare un caldo abbraccio di Farah.
Prince of Persia: Le sabbie dimenticate (2010)
Questi eventi che vedono protagonista il Principe si collocano fra i sette anni che passano tra Le Sabbie del Tempo e Spirito guerriero. Dopo le avventure vissute ad Azad, il Principe riceve un invito dal fratello maggiore Malik, il quale governa una piccola provincia persiana. Una volta giunto a destinazione però, il Principe troverà la provincia assediata e sull’orlo della rovina.
Un esercito sta assediando il palazzo di Malik, non tanto alla ricerca di ricchezze ma di un “segreto” che lo stesso custodisce. Nel corso della battaglia il Principe e Malik si incontreranno più volte, ma prenderanno sempre strade diverse, finchè Malik non rivelerà quel segreto. L’esercito leggendario di Re Salomone, numeroso quanto i granelli di sabbia nel deserto.
Una volta ricongiunto con il fratello, il Principe cercherà in tutti i modi di far desistere Malik dal ricorrere a quell’esercito, proprio per via della sua esperienza personale vissuta anni prima. Tuttavia il testardo fratello non lo ascolterà, e sbloccherà il sigillo magico che tiene imprigionato l’esercito, con la speranza di riuscire a controllarlo e salvare così il suo regno.
Il sigillo si dividerà in due parti, ognuna raccolta da uno dei due fratelli, mentre nel regno inizieranno a comparire creature di sabbia che non faranno distinzioni, trasformando chiunque incrocino sul loro cammino in statue di sabbia. I due fratelli saranno però immuni, grazie ai due medaglioni da loro custoditi.
Separati per l’ennesima volta, il Principe nel suo cammino attraverserà un portale magico incontrando Razia, una regina della stirpe immortale dei jinn. Tale regina mille anni prima aveva giurato a Re Salomone in persona, che sarebbe rimasta in quel luogo per vegliare su di lui. La jinn ammonirà il Principe per non aver fermato in tempo suo fratello, ma gli donerà ugualmente dei poteri per imprigionare di nuovo Re Salomone ed il suo esercito.
Nel corso della storia il Principe scoprirà anche che l’esercito, in realtà, non era stato creato per servire Re Salomone, ma per distruggerlo, e al comando delle truppe si trova un jinn malvagio di nome Ratash. Egli si era opposto all’antica alleanza tra jinn e umani e aveva dato vita ad un potente esercito, con cui sconfiggere sia Salomone che l’intera umanità.
L’esercito quindi, tornato in libertà, non sta compiendo che la missione per cui era stato creato: distruggere l’umanità. E in questo poco c’entra Re Salomone. Nell’avventura il Principe noterà che anche Malik, grazie al medaglione, può assorbire le sabbie per diventare più forte, ma questo lo influenzerà negativamente, facendolo diventare sempre più malvagio.
Infatti, quando il Principe chiederà a Malik di consegnargli il suo medaglione per imprigionare nuovamente l’esercito, il fratello lo respingerà in malo modo, intenzionato a uccidere le creature di sabbia per assorbirle. Il Principe, al contrario, è protetto dall’influenza negativa dell’esercito grazie ai poteri di Razia.
Sarà questa avidità di Malik a segnare la sua fine. Mentre Malik sta combattendo con Ratash, arriverà il Principe a salvarlo, ma sarà Malik a dargli il colpo di grazia per assorbirne il potere. Un potere troppo grande, che distruggerà il medaglione di Malik lasciando che Ratash possa impossessarsi del suo corpo.
Il Principe deve necessariamente fermare Ratash, e sa che per farlo dovrà uccidere anche suo fratello Malik. Consapevole che il fratello era ormai perduto, non si tira indietro e lascia che il suo destino si compia. Dopo aver tentato, inutilmente, di fermare Ratash riportando Malik alla ragione, il Principe si recherà con Razia alla ricerca di una spada, forgiata proprio per uccidere Ratash.
Dopo un avvincente battaglia contro il crudele jinn. il Principe riuscirà ad uccidere il demone con la potente spada, per veder morire fra le sue braccia suo fratello Malik. Fratello che chiederà il perdono del Principe, reputandolo al pari dello stesso Re Salomone. Il protagonista, dopo aver riportato la spada nella città di Rekem, si recherà dal padre Shahraman per riferirgli l’accaduto.
La fine di una tetralogia
Ciò che ti ho narrato in questa puntata settimanale di Player One, rappresenta la tetralogia delle Sabbie del Tempo. Una saga vissuta dal Principe di Persia, dall’inizio alla fine. Sono presenti anche spin-off di vario genere ed un reboot (che ebbe poco successo), che fa parte della Saga di Ahriman.
In tale reboot, dal titolo anonimo di Prince of Persia uscito nel 2008, il Principe è in realtà un vagabondo in cerca di fortuna, che per puro caso finisce nel mezzo di una guerra millenaria fra luce e oscurità. Il videogioco cercava di stravolgere i personaggi, creando così una nuova storia. Ma non ebbe affatto il successo sperato.
Ho voluto narrarti l’avventura di Prince of Persia più avvincente, quella che più di tutte ha segnato il Principe nell’animo, in cui capitolo dopo capitolo ha dovuto imparare a trasformare la sofferenza nella sua principale forza. Spero vivamente ti sarà piaciuto, e colgo l’occasione per salutarti ricordandoti che è previsto per il 2022 anche un remake di Prince Of Persia: Le Sabbie del Tempo. Se non lo hai mai giocato sarà la tua occasione per farlo.