Benvenuto a una nuova puntata di Player One, la rubrica settimanale dedicata ai personaggi dei videogiochi. La scorsa settimana abbiamo parlato del Principe di Persia, il protagonista della serie videoludica Prince of Persia. Quest’oggi invece ci dedicheremo a uno dei personaggi del più recente capitolo della saga di Fire Emblem, Three Houses.
Il personaggio in questione è Edelgard, leader di una delle tre casate dell’Accademia: lei guida la casata delle Aquile Nere, Dimitri quella dei Leoni Blu e Claude quella dei Cervi Dorati. Edelgard è ben più che un capocasata, è anche l’erede al trono dell’impero Adrestiano. È un personaggio che nasconde molto sotto le apparenze, e lo si capisce solo con il tempo e ancor meglio se si sceglie di far parte della sua casata.
Ma andiamo con ordine e iniziamo a parlare nel dettaglio di chi è Edelgard, come appare, cosa ha segnato la sua infanzia e come è diventata quella che poi vediamo nel gioco. Eviterò di parlare nel dettaglio della trama del gioco, mi limiterò ad alcuni eventi che riguardano Edelgard in prima persona. Ciò non toglie che ci saranno spoiler e alcuni anche di un certo peso, quindi sei avvisato.
Se non hai giocato al titolo e ti interessa ti sconsiglio di proseguire ora, recuperati il gioco e torna a leggere l’articolo quando lo avrai finito. Se sei ancora qui significa che lo hai già giocato oppure che non ti interessa farlo, ma vuoi ugualmente saperne di più su questo personaggio. Se è così allora accomodati e iniziamo il nostro breve viaggio alla scoperta di Edelgard.
Questo articolo vuole essere un approfondimento su uno dei personaggi più discussi di Fire Emblem Three Houses, per capirne meglio la psicologia, le ragioni che l’hanno spinta a fare determinate cose. Edelgard è sicuramente il personaggio più complesso del gioco, quindi è giusto analizzarla approfonditamente e capire perché viene definita “moralmente grigia” e perché non è la tiranna che molti possono pensare che sia.
Chi è Edelgard
Edelgard è una ragazza giovane, dai lunghi capelli bianchi (caratteristica non casuale, ma ne parleremo meglio dopo) e dagli occhi lilla. Ha una corporatura snella e minuta, è alta circa 158 cm. Ciononostante è una guerriera molto forte: in battaglia ha una forte predilezione per spade ed asce (ancor di più le seconde), preferisce le armature pesanti e ha una notevole attitudine al comando.
Risulta invece poco capace nell’uso dell’arco e della magia bianca, anche se possiede una naturale inclinazione per la magia nera, che può essere scoperta e addestrata durante le lezioni all’Accademia. Edelgard ha un’atteggiamento molto posato e modesto, quello che ci aspetterebbe da un’erede al trono imperiale, e raramente viene vista in pubblico comportarsi diversamente.
Il suo nome in tedesco significa “nobile protettrice”: probabilmente un riferimento sia alle sue origini nobiliari che alla sua volontà di proteggere le persone che ama, a patto che suddette persone non si oppongano ai suoi ideali, ma su questo torneremo dopo.
Il suo soprannome El, che permette solo a poche persone intime di usare, è il nome del padre, creatore e capo del pantheon di divinità della religione cananea, un’antico culto politeista. Il suo cognome, Hresvelg, invece ha origini nella mitologia norrena da una creatura chiamata Hræsvelgr, ossia “divoratore di cadaveri”, un gigante capace di assumere la forma di un aquila.
Possiamo trovare ben due collegamenti in questa etimologia: il primo è legato al “divoratore di cadaveri”, che si sposa perfettamente con la spietatezza di Edelgard in battaglia contro i suoi nemici; il secondo è legato alla capacità del gigante di tramutarsi in aquila, animale che rappresenta la casata di cui Edelgard è a capo all’Accademia.
Al di là del suo aspetto, delle sue capacità, della sua discendenza e di come appare a primo impatto, questa giovane ragazza nasconde molto di più. È un personaggio molto più complesso di come appare all’inizio e proprio per questo ora inizieremo un’analisi più approfondita. Entriamo dunque nella mente di Edelgard e scopriamo cosa la spinge ad agire, quali sono gli ideali che la animano e come la sua infanzia abbia giocato un ruolo centrale in tutto questo.
L’infanzia che ha segnato la sua intera esistenza
Edelgard è nata durante l’anno imperiale 1162 ed è la nona figlia dell’imperatore, principessa ed erede al trono Adrestiano. È anche una studentessa all’Accademia degli Ufficiali, situata al monastero di Garreg Mach, nonché il capocasata delle Aquile Nere, una delle tre casate studentesche.
Nell’anno imperiale 1171, a 9 anni, è stata portata da suo zio, Lord Volkhard, nel regno di Faerghus, durante l’insurrezione dei sette. Volkhard era uno dei maggiori cospiratori della rivolta contro il padre di Edelgard e fu proprio con il suo aiuto che il Duca Aegir riuscì a strappare gran parte del potere dalle mani dell’imperatore.
La madre di Edelgard si era anch’ella rifugiata nel regno di Faerghus, con lo pseudonimo di Patricia, e lì sposò re Lambert. Questo rese fratellastri lei e Dimitri, il principe erede al trono di Faerghus, ma nessuno dei due seppe della cosa. Si conobbero e diventarono amici senza mai sapere del loro legame di parentela. Solo Dimitri, tempo dopo, ne viene a conoscenza, mentre Edelgard al contrario si dimentica di quasi tutta la vicenda.
Nei tre anni che Edelgard spende nel regno di Fearghus, lei e Dimitri passano molto tempo insieme. Quando nel 1174 la principessa deve ritornare nel territorio imperiale, Dimitri le fa un regalo d’addio, un pugnale, che lei conserva con cura pur dimenticando come lo avesse ottenuto.
Per sapere tutte queste informazioni sul passato di Edelgard, nel gioco dovremo scegliere la casata dei Leoni Blu, guidata da Dimitri: lui infatti ci saprà raccontare ciò che ricorda della loro infanzia condivisa, mentre come dicevamo anche prima lei sembra aver scordato tutto o quasi.
Ma perché Edelgard ha dimenticato tutto? La risposta potrebbe celarsi proprio in ciò che avviene dopo il suo ritorno nei territori dell’Impero. Qui la bambina, insieme a tutti i suoi fratelli e sorelle, viene sottoposta, pur contro il volere del padre, a una serie di esperimenti. Lo scopo di questi esperimenti sarebbe quello di tentare di dotare di un secondo Marchio questi bambini.
Qui serve una doverosa pausa per spiegare cosa sia un Marchio: si tratta di una sorta di segno, non visibile fisicamente, che solitamente hanno i nobili e viene tramandato per discendenza sanguinea. Si dice che si tratti di una benedizione della Dea. Non è detto che tutti lo ereditino e potrebbe addirittura saltare una o più generazioni e poi ricomparire.
Si tratta però di una caratteristica molto ambita all’interno della classe nobiliare, come una sorta di riconoscimento della loro posizione sociale. I Marchi conferiscono effetti particolari come una grande forza, una grande padronanza della magia e così via. Ci sono svariati tipi di Marchi e ognuno di questi è legato a particolari territori e casate.
Quello che Edelgard porta è un Marchio minore di Seiros, proprio perché è il Marchio tipico della casata imperiale, ma non solo, lo è anche della Chiesa (per l’appunto) di Seiros. Ritornando alla storia sugli esperimenti, ora appare chiaro perché essi siano stati condotti: perché limitarsi ad un solo riconoscimento di prestigio quando se ne possono avere due? Due Segni vogliono anche dire più forza, più abilità speciali.
Questi esperimenti sono estremamente pericolosi, infatti in pochi casi sono stati tentati e quasi mai l’esito è positivo. I fratelli e le sorelle di Edelgard sono morti oppure impazziti, lei è l’unica ad essere sopravvisuta, ottenendo il secondo Segno, ma a un caro prezzo. I suoi capelli sono passati dall’essere castani a divenire bianchi e la sua aspettativa di vita è stata notevolmente ridotta.
Questo evento traumatico spiega molte cose di Edelgard: come dicevo prima può spiegare la sua perdita di memoria, dal momento che ha subito pratiche che normalmente uccidono o portano alla pazzia e lei, essendo sopravvissuta e avendo mantenuto la sua sanità mentale, deve averne risentito in qualche altro modo. Il suo dimenticare Dimitri e il loro tempo assieme non è dunque casuale, probabilmente è frutto degli esperimenti che ha subito.
Un’altra cosa che spiega è come si sia plasmata la sua visione del mondo: è dopo questo evento della sua infanzia che Edelgard acquisisce un certo sistema di valori e di ideali. Da quel momento infatti nasce in lei un odio profondo per i Marchi, per il sistema delle caste del Fódlan e perfino per la Chiesa di Seiros.
Tre casate ma quattro storyline: come mai?
All’inizio del gioco, dopo una prima fase introduttiva, veniamo assunti come professori all’Accademia degli Ufficiali e ci viene chiesto di scegliere una delle tre casate, per diventarne appunto l’insegnante. Si tratta di una suddivisione un po’ alla Harry Potter, se vogliamo fare un esempio, perché si tratta di casate in competizione tra loro per quanto riguarda il rendimento e le imprese scolastiche, ma non c’è vera rivalità e tutti collaborano nel momento del bisogno.
Ebbene dunque, se le casate sono tre, come mai possiamo sbloccare ben quattro storyline differenti? Se scegliamo la casata di Dimitri o quella di Claude avremo un percorso lineare, ma se scegliamo quella di Edelgard ecco che le cose si complicano: ad un certo punto della storia ci troveremo davanti ad un bivio. Se avremo stretto un legame sufficientemente forte con Edelgard, potremo decidere di stare dalla sua parte.
Ma cosa significa questo? Cosa vuol dire stare dalla sua parte? Nuovo avviso per gli spoiler, ora ce ne sarà uno piuttosto importante, quindi sei avvisato, procedi solo se già sai o se non ti interessa saperlo!
Ad un certo punto, se soddisfiamo il requisito minimo di legame, Edelgard ci chiederà di accompagnarla alla sua incoronazione come nuova imperatrice di Adrestia. Se acconsentiremo, potremo poi schierarci al suo fianco nella guerra imminente, se invece non soddisfiamo il requisito minimo o se rifiutiamo, saremo schierati contro di lei, in una storyline molto simile alle altre due.
Dopo l’incoronazione, sia che abbiamo partecipato sia che non lo abbiamo fatto, scopriremo infatti che Edelgard è sempre stata l’Imperatore della Fiamma, uno degli antagonisti principali del gioco. Se abbiamo scelto la casata di Dimitri o Claude o se non abbiamo partecipato all’incoronazione di Edelgard, allora ci troveremo contro di lei, a fianco della Chiesa.
Se invece avremo deciso di accompagnarla, allora avremo la possibilità di scegliere di combattere con lei, contro la Chiesa e il resto del Fódlan. Questa è l’unica storyline veramente differente dalle altre: le altre differiscono per aspetti minori, ma la loro conclusione finale è tutto sommato la stessa, lo schieramento nella guerra resta il medesimo e così anche il suo epilogo, con la morte di Edelgard.
Stando al fianco di Edelgard invece avremo la possibilità di salvarle la vita e di scoprire meglio cosa la spinge ad agire in quel modo, quali sono le sue motivazioni, perché è diventata l’Impertore della Fiamma. Il motivo per cui Edelgard è uno dei personaggi più fraintesi del gioco è proprio questo: l’unico modo di conoscerla davvero è seguire questa strada, mentre le altre tendenzialmente portano a pensare che sia solo una doppiogiochista in combutta con il nemico.
Perché Edelgard è un personaggio “moralmente grigio”
Edelgard ha cominciato una guerra, ha agito nell’ombra alle spalle dei suoi compagni, ha sempre rivestito i panni dell’Imperatore della Fiamma, non esita a sbarazzarsi di chi le intralcia la strada. Sembra una perfida tiranna doppiogiochista se la vediamo così, ma davvero le cose sono così semplici? Oppure c’è di più sotto?
Si tratta di un personaggio molto complesso, è vero che ha compiuto azioni considerabili come cattive, ma lo ha fatto spinta da un’indole malvagia, da ideali sbagliati o da una sete di potere? No, niente affatto. Come dicevo anche prima ciò che ha segnato la sua vita sono stati gli esperimenti a cui è stata sottoposta: ha ottenuto il Marchio della Fiamma, aggiuntivo rispetto a quello che già possedeva, ma a quale prezzo?
Ha perso tutti i suoi fratelli e sorelle, è stata sottoposta a pratiche inimmaginabili, ha perso la maggior parte dei suoi anni di vita. Infatti uno dei fattori che la spinge ad agire con tanta violenza e così velocemente è proprio la mancanza di tempo: Edelgard sa che le resta poco da vivere, quindi non ha tempo da perdere, deve intervenire prima che sia troppo tardi.
Inoltre quegli stessi esperimenti hanno fatto crescere in lei un odio profondo per i Marchi, l’iniquità delle caste e la Chiesa che ha contribuito a creare tutto ciò. Quello che vuole è un mondo libero, i suoi ideali non sono affatto sbagliati, anzi porterebbero forse a un sistema migliore. Quello che può essere considerato sbagliato è il suo approccio: tradimento, violenza, nessuna esitazione.
Ma come sappiamo Edelgard non ha altra scelta perché non ha tempo, se vuole agire deve farlo subito e cercare la via più breve, ossia eliminare ogni minaccia e ogni oppositore. Se noi ci troviamo tra i suoi oppositori non esiterà, per quanto a malincuore, a cercare di eliminarci. Ma se staremo al suo fianco ci proteggerà a tutti i costi, perché farebbe di tutto per le persone che ama.
Il punto è semplicemente che i suoi ideali sono la cosa più importante, e per raggiungerli è disposta a tutto. I legami personali sono importanti, ma non quanto raggiungere il suo obiettivo: in fondo, essendo destinata a morire nel giro di poco tempo, le relazioni personali passano in secondo piano, quello che più importa è lasciare un mondo migliore dopo la sua morte.
Ad Edelgard va anche riconosciuto come sia uno dei pochi personaggi a restare fermamente saldo nei suoi ideali: molti altri invece cambiano idea, passano da un lato all’altro, modificano il loro pensiero e così via. Lei invece rimane sempre fedele a se stessa e a ciò in cui crede. E non possiamo darle torto, in fondo cerca di eliminare le disuguaglianze e l’oppressione.
Ciò su cui si potrebbe obiettare sono i suoi metodi, ma anche su questi abbiamo già discusso e abbiamo constatato che sì, sono alle volte brutali e assolutamente biasimabili, ma sono anche comprensibili vista la sua situazione. Quindi come dovremmo valutare Edelgard e il suo comportamento?
La definizione migliore è proprio quella di “moralmente grigia”, come nelle intenzioni degli sviluppatori. Cosa si intende con tale definizione? Si intende che Edelgard non è classificabile né come personaggio completamente positivo (che sarebbe “moralmente bianco”), né come completamente negativo (o “moralmente nero”). I suoi ideali sono nobili, ma i suoi mezzi lo sono decisamente meno.
Ma d’altro canto, quando si può dire che tutto sia completamente bianco o nero? Nulla e nessuno sta mai totalmente da un lato o dall’altro, c’è sempre un po’ di nero nel bianco e un po’ di bianco nel nero. Dunque Edelgard non fa eccezione, e non posso che schierarmi a suo favore. Se ti stavi chiedendo quale strada ho intrapreso nel gioco, ecco che hai la tua risposta: ho deciso di stare al fianco di Edelgard.
Edelgard è guidata da ideali veramente nobili, al contrario degli altri personaggi: perfino Rhea, sacerdotessa della Chiesa di Seiros, è guidati da obiettivi personali e dalla brama di potere. Edelgard invece non pensa solo a se stessa, pensa a creare un mondo migliore, senza oppressioni e disparità, un mondo in cui nessuno debba soffrire a causa di un semplice Marchio.
Non a caso le mie prime impressioni si sono rivelate veritiere: ho subito scelto la casata di Edelgard perché il suo personaggio mi aveva attirata, mentre ho da subito provato diffidenza verso Rhea, che poi si è rivelata una donna egocentrica, spinta da motivazioni personali e futili. E non è la sola, infatti Edelgard è l’unica ad agire per un bene superiore e non per motivi personali.
Dunque non posso che concludere affermando che Edelgard, nonostante tutto, stava nel giusto e per quanto la si possa biasimare per le sue azioni e i suoi mezzi, non le si può dare torto. È vero, ha fatto cose discutibili, ma anche chi le era contro ne ha fatte, e per motivi ben più egoistici. Edelgard non voleva altro che un mondo migliore e difficilmente si può trovare un ideale più nobile di questo.