Ebbene sì, è tempo di un nuovo appuntamento con la rubrica di iCrewPlay dedicata all’approfondimento di personaggi del mondo dei videogiochi: Player One!
Settimana scorsa abbiamo parlato di Connor – o androide RK 800 – uno dei protagonisti dell’ultimo gioco dei Quantic Dreams, Detroit: Become Human. Questa volta faremo la conoscenza di Croc, un simpatico coccodrillo diventato famoso alla fine degli anni novanta. Scopriamo insieme la sua curiosa storia!
Croc: da demo a personaggio vero e proprio
Croc ti ricorda qualche altro personaggio ben più famoso? Tranquillo, è normale. Sì, perché… Croc nasce come tech demo di Yoshi – il draghetto di Nintendo e fedele compagno di Mario. Ma procediamo con ordine. Alla fine degli anni novanta, Argonaut Game – software house non più attiva dal 2004 ma co-autrice del primissimo Star Fox del 1993 – propone a Nintendo un progetto dedicato a Yoshi da portare sul Nintendo 64. Il progetto fu rifiutato ma quelli di Argonaut non si arresero e anzi, raccolsero il materiale e lo trasformarono in una propria IP che prese il nome di: Croc.
Croc: Legend of the Gobbos
Nel 1997 viene pubblicato per PlayStation, SEGA Saturn e PC il primo capitolo del coccodrillo dagli occhi a palla, Croc: Legend of the Gobbos. Guarda caso, il nuovo platform 3D non viene pubblicato su Nintendo 64, segno che i rapporti tra Argonaut Games e Nintendo erano già poco idilliaci. Ma torniamo al nostro protagonista.
Chi è Croc e come inizia la sua avventura?
Croc è un coccodrillo che viene trovato in una culla abbandonata da una comunità di esserini pelosi a forma di palla – i Gobbo. Il peloso sovrano della già citata comunità, tale Re Rufus, decide di accoglierlo, allevarlo e addestrarlo. Sì, il coccodrillo viene allevato dalle palle di pelo a combattere! E lo addestrano veramente bene.
Purtroppo la felicità è sempre fonte d’invidia da parte di chi non la ha e questo è anche il caso del malvagio Barone Dante – che per forma e colori, assomiglia vagamente a un incrocio tra Bowser e King K. Roll. Il crudele e invidioso Barone Dante invade la valle dei Gobbo e con l’aiuto dei suoi sottoposti chiamati Dantini – il cui nome evidenzia l’egocentrismo del malefico Barone – inizia a rapirli tutti. Esatto, le palle di pelo vengono rapite una ad una.
Ma ecco che Re Rufus attiva il piano d’emergenza, suonando uno stravagante gong ed evocando Beany, un uccello giallo magico. Tale volatile, nonostante la piccola stazza, riesce ad afferrare Croc e a portarlo lontano. Il coccodrillo si salva, Re Rufus… no. Infatti, il sovrano dei Gobbo viene raggiunto dalla manona artigliata del Barone Dante che porta così a compimento il suo piano. O almeno così crede.
Coccodrillo vendicativo
Croc viene salvato ma non ha dimenticato quanto i Gobbo hanno fatto per lui – lo hanno letteralmente cresciuto!
Decide quindi di andare a salvarli e inizia così la sua avventura che lo porterà a diventare un vero e proprio eroe. Nel corso delle diverse isole, tra salti, arrampicate, colpi di coda, gemme da raccogliere e Gobbo da liberare, Croc riuscirà a riscattare se stesso… altro che tech-demo di Yoshi. Il coccodrillo dimostra di avere un suo carattere, immerso in un mondo decisamente colorato, vario e in parte unico.
D’altronde parliamo comunque di un platform 3d, più aperto e libero rispetto ai primi Crash Bandicoot e meno vasto di uno Spyro o di un Mario 64. Eppure Croc ha un suo fascino e riesce a ottenere ampi consensi di pubblico e critica. Sarà l’ambientazione simil-fantasy, sarà l’aspetto buffo, saranno i Gobbo… sarà quel che sarà, Croc è un successo – diventa addirittura uno dei giochi più venduti su PlayStation – e un secondo capitolo viene messo in cantiere.
Croc 2
Nel 1999, dopo circa due anni dal primo capitolo, viene pubblicato Croc 2 su PlayStation, PC e Game Boy Color.
Questa nuova avventura inizia con un colpo di scena terrificante… ma anche questa volta procediamo con ordine. Il Gobbo inventore, dopo aver preso allegramente a martellate una sorta di aeroplano, si avvia verso casa ma si ferma di colpo. Un gruppo di Dantini è impegnato in una macabra danza intorno a una voragine. La curiosità è tanta e l’inventore rimane a fissare lo stravagante evento.
Purtroppo, non finisce bene. I Dantini concludono la danza e dalle profondità della terra riemerge il crudele Barone Dante. Il piccolo gobbo prova a scappare ma è tardi, viene intercettato e lo schermo si fa buio.
Cambio di location e riecco il nostro verde eroe! Si trova sulla spiaggia insieme ai Gobbo ma a catturare la sua attenzione è una bottiglia con dentro un messaggio. Il messaggio è abbastanza singolare: un’impronta di coccodrillo. Un’impronta molto simile a quella dello stesso Croc. Non può essere un caso. Inoltre il messaggio dice che stanno cercando il loro figlio smarrito.
Troppe coincidenze… quasi sicuramente, si tratta dei genitori di Croc e questi non possono che trovarsi sull’isola lontana. Re Rufus e i Gobbo decidono di aiutare il loro verde amico ma come possono spedirlo su un’isola oltre l’oceano? Semplice: con una rudimentale catapulta. L’eroico protagonista si posiziona su un lato di un’asse e un macigno viene scaraventato abilmente sull’altro lato e il gioco è fatto.
Alla scoperta del proprio passato
Croc 2 segna un passaggio importante nella storia dell’eroico coccodrillo. Questi, infatti, guadagna un piccolo background e – come Po di Kung Fu Panda – ha modo di cercare e conoscere i suoi veri genitori. Il videogioco stesso migliora in diversi aspetti. Vengono introdotti dei veicoli (gommone, carrello delle miniere, ecc.), le missioni guadagnano di diversità e lo stesso mondo diventa più vasto con la conseguenza che esplorare è ancora più piacevole.
Inoltre, non ci sono più solo elementi da collezionare o Gobbo da salvare, ma ci sono veri e propri incarichi da risolvere – in modo simile a quanto viene richiesto al noto drago viola Spyro. Inoltre la difficoltà si alza, Croc 2 è riconosciuto come un platform medio-difficile e purtroppo gran parte della difficoltà è dovuto al fatto che bisogna adattarsi a una telecamera decisamente capricciosa e ben poco amichevole. Nonostante ciò, Croc 2 ottiene un discreto successo e il finale lascia presagire un terzo capitolo.
Croc 3: il mai nato
Croc 3 doveva esserci ma purtroppo, fu cancellato. O meglio, la stessa Argonaut Games chiuse i battenti. Il terzo capitolo doveva introdurre un sistema di multiplayer molto interessante, permettendo un sistema cooperativo da due a quattro giocatori – sistema utile per la risoluzione di determinati puzzle. Da allora di Croc di sono perse le tracce ma sono molti i giocatori la cui infanzia è stata legata a quel bizzarro coccodrillo e che desiderano tanto tornare a rivivere quelle bizzarre avventure.
Infatti, un utente ha ricreato il coccodrillo temerario e il suo mondo utilizzando gli strumenti presenti in Dreams – famoso videogame per PlayStation 4 sviluppato da Media Molecula (i papà di LittleBigPlanet) – con risultati veramente affascinanti.
Chissà se un giorno Croc tornerà davvero sulle nostre console, d’altronde, un buon platform non ha mai fatto male a nessuno!