Benvenuto a una nuova puntata di Player One, la rubrica settimanale dedicata ai personaggi dei videogiochi. La volta scorsa abbiamo parlato di un personaggio della saga di Gears of Wars, Kait Diaz. Quest’oggi tratteremo di un’altra eroina, ovvero Fenyx, la protagonista del gioco Immortals Fenyx Rising.
A dire la verità tecnicamente non sarebbe proprio corretto parlarne al femminile, dal momento che si tratta di un personaggio che può essere sia maschio che femmina a seconda della preferenza del giocatore. Tuttavia ci viene sempre presentata come donna, in artwork, trailer e così via, dunque attenendoci al suo genere canonico (e per comodità) parleremo di Fenyx al femminile.
Fatta questa doverosa premessa, possiamo passare a parlare del personaggio: chi è, come appare, quali sono le sue caratteristiche principali e la sua storia. Inutile dire che ci sarà qualche spoiler di trama, per cui se ti interessano il gioco e la sua storia ti consiglio di tornare a leggere l’articolo dopo averlo giocato e completato.
Fenyx: aspetto e carattere
L’aspetto di default di Fenyx è quello di una ragazza giovane e dal fisico atletico, dovuto alla sua mansione di portatrice di scudi. Ha una carnagione leggermente abbronzata, occhi color nocciola e capelli di media lunghezza color rosso/arancio.
Fenyx all’inizio viene presentata come una “perdente”, che si sforza di essere all’altezza del fratello Ligirone, ma con scarsi risultati. È una narratrice nata, adora raccontare storie che vedono per protagonisti Dei, grandi eroi del passato e anche mostri, seppur questa sua passione spesso la metta nei guai con i suoi compagni d’armi, che ne sono infastiditi.
La ragazza si ritrova però ad un certo punto, costretta per cause di forza maggiore, a dover tirare fuori tutto il coraggio e la forza d’animo di cui dispone per essere all’altezza della situazione: la sola sopravvissuta in una strana e sconosciuta terra in cui tutti si sono pietrificati tranne lei.
Fenyx è tutt’altro che perfetta, ma è proprio questo che la rende speciale e che fa di lei un’eroina. Parleremo però meglio del tema centrale di Immortals Fenyx Rising, l’imperfezione, dedicandoci una sezione a sé stante. Prima ti racconterò invece della storia della nostra protagonista.
Accenni sulla vita di Fenyx
Nata in una umile cittadina agricola di Argo, Fenyx è stata reclutata e addestrata per entrare a far parte della Lega di Delian, per volere del fratello Ligirone. Lei ha sempre voluto imbracciare l’arma in battaglia, ma non le è mai stato concesso di partecipare nemmeno a una piccola scaramuccia.
Le è stato invece affidato fin dall’inizio il ruolo di basso grado di portatrice di scudi e questo la rende poco rispettata dai suoi compagni d’armi. Per Fenyx, Ligirone è una figura da cui prendere ispirazione e lo vede come un grande eroe coraggioso, quello che anche lei vorrebbe diventare, ritrovandosi però a vivere a vivere costantemente alla sua ombra.
La storia
Dopo eoni trascorsi imprigionato sotto una montagna da Zeus, Tifone, una delle creature più letali della mitologia greca, riesce a scappare e procede subito a vendicarsi contro gli Dei, privandoli delle loro essenze divine e di conseguenza dei loro poteri. Zeus riesce a fuggire e va da Prometeo, cercando il suo aiuto contro il temibile Tifone.
Prometeo tuttavia propone una scommessa al Dio dei fulmini: se un mortale riuscirà a battere Tifone, allora Zeus dovrà liberarlo dalla sua prigionia. Poco convinto che una tale impresa sia possibile, Zeus accetta e Prometeo usa dunque il suo potere di preveggenza per raccontare la storia di Fenyx.
Qui entra in gioco dunque la nostra eroina, le cui gesta e imprese sono narrate proprio da Prometeo. Fenyx sopravvive per miracolo ad un naufragio e viene trasportata dall’acqua a riva di un’isola a lei sconosciuta, chiamata Isola d’Oro. Presto scopre che i suoi compagni superstiti sono inspiegabilmente stati tutti trasformati in pietra, così come anche gli abitanti del luogo.
Fenyx si ritrova quindi da sola in un luogo che non conosce e in cui ci sono svariati pericoli. Deve dunque fare ricorso a tutto il suo coraggio e rispolverare ciò che ha appreso sul combattimento. Fenyx riceve una profezia che parla di un eroe e in seguito salva un ladro sconosciuto, che poi si rivela essere Hermes, il messaggero degli Dei.
Egli la informa sulla situazione e sulla minaccia che Tifone rappresenta. La creatura sta cercando infatti di rompere le barriere tra il mondo mortale e il Tartaro, per poter plasmare tutto a suo piacimento. Fenyx, spinta dalla convinzione di essere l’eroina della profezia e determinata a salvare l’umanità sconfiggendo Tifone, si avventura nell’isola per cercare di far tornare alla normalità gli Dei dell’Olimpo spodestati.
La giovane ragazza riesce a conquistare la fiducia di un uccello dai poteri magici, Fosforo, e insieme a lui parte in missione. Riesce così a recuperare l’essenza di Afrodite, che era diventata un albero senza la sua passione e il suo egocentrismo, l’essenza di Ares, che era diventato un pollo senza il suo orgoglio e il suo spirito combattivo.
Poi ancora recupera l’essenza di Efesto, divenuto un automa una volta privato della sua sofferenza, e l’essenza di Atena, trasformata in una bambina priva di giudizio e di testardaggine. Fenyx inoltre riesce a sconfiggere gli spiriti dei grandi eroi Achille, Atalanta, Eracle ed Odisseo, divenuti tutti corrotti per mano di Tifone.
Non appena gli Dei hanno tutti ripreso la loro forma autentica e si ritrovano insieme, iniziano a battibeccare e non riescono a trovare un accordo su un piano per fermare Tifone. In questo momento si presenta Ligirone, sorprendentemente scampato anche lui in qualche modo alla pietrificazione.
Egli racconta agli Dei del suo piano: rubare le catene di Efesto a Tifone, incantarle con il sangue degli Dei e poi usarle per imprigionare nuovamente la malvagia creatura. Le divinità acconsentono al piano di Ligirone, ma Fenyx non è affatto contenta perché il fratello si rifiuta di farsi accompagnare da lei, che vorrebbe seguirlo per offrirgli la sua protezione.
Fenyx inizia ad avere dei dubbi sulla profezia, era certa che si riferisse a lei, ma dopo aver visto che il fratello è scampato alla maledizione inizia a pensare che la profezia possa fare riferimento a lui. Gli Dei tuttavia la incoraggiano, sono sicuri che l’eroe della profezia sia lei e la invitano a seguire il fratello, per fare in modo che Ligirone non le rubi la gloria che merita.
Fenyx scala la montagna al centro dell’isola e arriva giusto in tempo per assistere ad una scena inaspettata: Ligirone che collabora con Tifone, raccogliendo per lui gli ingredienti necessari a creare una pozione contenente un veleno capace di uccidere gli Dei.
In cambio dell’aiuto, Tifone promette a Ligirone di farlo diventare una divinità nel suo nuovo mondo e addirittura di fargli governare l’intera isola. Fenyx esce allo scoperto e affronta il fratello, sconfiggendolo e costringendolo a fuggire nel Tartaro. La ragazza lo segue e affronta Tifone in persona, riuscendo ad avere la meglio.
Prima di perire Tifone le rivela una grande verità: lei è un semidio, nonché figlia di Ermes. Grazie a tutto questo racconto delle vicende di Fenyx, Zeus capisce di aver maltrattato i proprio figli e gli altri Dei, e si dispiace di essere diventato un padre e un marito così pessimo.
Tuttavia, quando sente la parte della storia in cui Fenyx scopre di essere figlia di Hermes, interrompe Prometeo perché qualcosa non torna, dal momento che non dovrebbe essere possibile. È in questo momento che Prometeo svela la propria macchinazione: fin dall’inizio ha manipolato parte della storia, perché ha organizzato tutto lui stesso.
Ha chiesto al fratello Atlante di liberare Tifone, che quindi non è uscito dalla sua prigione da solo, e in più anche di causare il naufragio della nave della nostra eroina. Inoltre Fenyx in realtà è figlia di Zeus e Tifone le ha anche rivelato che è stato proprio il grande Dio dei fulmini a trasformare tutti in pietra.
In questo momento arriva Fenyx con il veleno creato da Tifone, confermando tutta la storia e che sostanzialmente era tutto un piano di Prometeo per far uccidere Zeus. Il Dio finalmente ammette le proprio colpe, perché nonostante abbia creato lui stesso l’umanità voleva sbarazzarsene, a causa dei loro difetti.
Tuttavia Zeus comprende che i difetti degli uomini non sono niente più che il riflesso dei difetti degli Dei, che non ne sono affatto esenti. Anzi, lui stesso ammette di avere dei difetti. Così Zeus sente di non meritare più di vivere e non oppone alcuna resistenza, pronto ad accettare il proprio fato.
Fenyx però non ha alcuna intenzione di ucciderlo, ma vuole al contrario aiutalo ad essere un padre migliore, nonché una persona migliore. Arriva Tifone, adirato con Fenyx per non aver ucciso Zeus come pianificato. Beve il veleno per acquisire più forza e cattura il Dio dei fulmini, trascinandolo nel Tartaro.
Fenyx li raggiunge e combatte contro Tifone, Zeus riesce a liberarsi e chiama in aiuto gli altri Dei. Tutti insieme, collaborando, riescono finalmente a sconfiggere Tifone una volta per tutte. Zeus in seguito accetta quindi di far tornare gli umani alla normalità, rompendo la maledizione di pietra.
Fenyx infine si stabilisce all’Isola d’Oro per vivere con gli Dei, al contempo tenendo d’occhio Zeus per verificare che si impegni a diventare un Dio e un padre migliore.
Nessuno è perfetto e Fenyx ce lo ricorda
Detto così potrebbe sembrare banale, Fenyx ha dei difetti, e lo si riscontra a più riprese, ma non è tanto questo il punto. Perché la nostra eroina non è l’unica a non essere perfetta, anzi. Potremmo dire che il tema centrale del gioco è proprio l’imperfezione e quanto non essere perfetti sia assolutamente normale e non solo, sia indispensabile per essere veramente forti.
Agli Dei viene sottratta la loro essenza e con essa perdono i loro poteri. Verrebbe da pensare che l’essenza contenga quindi i loro pregi più importanti, ma non è affatto così: l’essenza racchiude le loro imperfezioni. Il messaggio quindi appare chiaro: ciò che ci rende veramente forti è essere completamente noi stessi, pregi e difetti inclusi.
L’avventura di Fenyx la porta a cercare le essenze perdute degli Dei per farli tornare alla normalità. Questo viaggio ci permette di capire che anche le divinità non sono perfette, e che senza i loro difetti sono impotenti. Fenyx non ha soltanto il compito di restituire agli Dei le loro essenze, bensì ne ha uno molto più importante: fargli capire che i difetti fanno parte di loro.
D’altro canto è difficile che gli Dei accettino di riavere indietro proprio ciò che gli causa sofferenza e che porta scompiglio. Fenyx però gli fa capire l’importanza di accettare anche i lati più scomodi del proprio carattere, perché un difetto o una debolezza possono essere usati come strumento per diventare più forti.
Poi il fatto stesso che gli Dei privati dei loro difetti perdano la loro vera forma è sintomo del fatto che le imperfezioni contribuiscono a renderli quello che sono, e che senza non sono più loro stessi. In definitiva dunque i difetti vanno accettati perché fanno parte di ciò che siamo. E anche Fenyx ovviamente lo sa bene.
La ragazza deve fungere da voce della ragione, anche grazie alle sue doti da oratrice, e spiegare agli Dei che i loro difetti sono anche i loro punti di forza. Non è necessario essere perfetti per essere degli eroi e lei ne è la dimostrazione: sono le difficoltà e la capacità di saperle superare a rendere tale un eroe.
Fenyx vuole essere la dimostrazione di come un vero eroe sia imperfetto, ma nonostante ciò (o forse meglio ancora grazie a ciò) può essere potente e avere successo.