Ben ritrovato in una nuova puntata di Player One, la rubrica settimanale dove andiamo ad analizzare i personaggi presenti all’interno del mondo videoludico. In questo quarantanovesimo episodio andremo a parlare di Akira Nishikiyama, un personaggio appartenente alla saga di Yakuza, nonché antagonista principale del primo capitolo. Sicuramente la saga di Yakuza è davvero piena di personaggi importanti (come ad esempio Ichiban che abbiamo trattato in uno scorso episodio) e pieni di sfaccettature, ma Akira Nishikiyama riesci comunque a spiccare su molti di essi.
Quello di cui parleremo è quindi un personaggio secondario, che però è riuscito ad entrare nel cuore di molti, tra cui lo stesso Kiryu, ovvero il protagonista della serie. All’interno dell’articolo ci saranno spoiler di eventi che riguardano Yakuza 0 e Yakuza Kiwami, quindi nel caso non hai ancora avuto modo di giocare questi titoli sei stato avvisato!
Chi è Akira Nishikiyama
Partiamo con una breve introduzione di Akira Nishikiyama (che da ora in poi chiameremo Nishikyama). Si tratta di un uomo piuttosto alto, ovvero circa 180 cm (considerando lo standard giapponese) e dispone anche di una buona muscolatura. Alcuni dei suoi tratti distintivi sono i capelli neri piuttosto lunghi e la sua passione per gli abiti sfarzosi. Quest’ultima tendenza è sempre andata in contrasto con quella di Kiryu, che invece si veste in maniera molto più semplice.
La storia della vita di Nishikiyama è tutt’altro che felice, dato che ha passato la sua infanzia in un orfanotrofio, insieme a Kiryu, alla sorella Yuko e all’amica Yumi. Nishikiyama però ha vissuto comunque con una figura paterna, che era quella di Shintaro Kazama (membro della Yakuza e capo della Famiglia Kazama).
Dopo aver passato quindi un’infanzia piuttosto travagliata, si ritrova a 17 anni a entrare a far parte della Yakuza (siamo nel 1988), più di preciso nella Famiglia Dojima. Il motivo principale della sua decisione di entrare nella Famiglia, è per poter in qualche modo ripagare un debito verso Kazama, che ha di fatto pagato molte cure mediche alla sorella Yuko.
Kiryu e Nishiki
Nishikiyama si ritrova quindi insieme a Kiryu nella Famiglia Dojima e passano parecchio tempo insieme, dopotutto si considerano vicendevolmente fratelli di sangue. Uno dei posti che frequentano più spesso è il Bar Serena e anche la proprietaria chiamata Reina diventa un’amica fidata del duo. Nonostante questo legame però, il modo di fare di Nishikiyama è quasi completamente opposto a quello di Kiryu.
Il paladino della saga di Yakuza infatti risulta essere una persona parecchio diretta e che cerca di risolvere un problema appena si pone. Nishikiyama invece ha un carattere meno forte e tenta di utilizzare il ragionamento logico per concludere i conflitti. Purtroppo quasi subito dopo essere entrati nella Famiglia Dojima, i fratelli si ritrovano in una situazione parecchio complicata.
Kiryu infatti viene accusato di omicidio e dopo diverse vicissitudini, diventa un ricercato anche della stessa Famiglia Dojima. A Nishikiyama viene quindi dato il compito di stanare Kiryu e di ucciderlo. Nishikiyama utilizza allora uno stratagemma per cercare di uccidere il compagno, ovvero farlo salire nella macchina con la scusa di volerlo salvare dalla famiglia.
Una volta quindi preso il largo da Kamurocho (luogo in cui è ambientata la maggior parte di Yakuza 0), Nishikiyama porta Kiryu in un posto isolato e estrae la pistola. Il risultato però è che il ragazzo scoppia in lacrime e dice di non avere la forza necessaria per poter uccidere il suo compagno. In questo momento si capisce quanto Nishikiyama non riesca a essere determinato e che purtroppo anche per questo prova dell’invidia verso Kiryu.
Con il passare del tempo Nishikiyama riesce ad acquisire coraggio e decide che combattere Kiryu non è la sua strada, anzi senza di lui non avrebbe senso continuare a stare nella Yakuza. Quello che sembrava essere una storia destinata ad una tragedia, riesce a risollevarsi e i due fratelli tornano ad essere alleati. Dopo quindi una serie di eventi i due possono finalmente ritornare a sorseggiare un drink al Serena, per buttarsi tutto alle spalle. Purtroppo però Nishikiyama non sa cosa ha in mente il destino per lui e non si tratta di nulla di buono.
Akira Nishikiyama perde tutto
La seconda parte della storia di Nishikiyama inizia 7 anni dopo con un omicidio. L’uomo infatti si ritrova sporco del sangue del capo della famiglia Dojima, ovvero Sohei Dojima. Ovviamente non si è trattato di un crimine privo di senso e Nishikiyama ha sparato dopo aver visto Yumi venir violentata dal capo famiglia. L’uomo si ritrova tra le mani quindi il sangue del suo boss e rimane pietrificato dal suo stesso gesto.
Qualche secondo dopo che è avvenuto il fatto, compare sulla scena del crimine Kiryu, che capisce subito cosa è successo. In quel momento assistiamo ad uno dei sacrifici più grossi fatti da Kiryu, che si vende alla polizia come colui che ha commesso l’omicidio e causa di ciò finirà in carcere per ben 10 anni (proprio nel momento inoltre in cui stava per fondare una propria Famiglia). Purtroppo anche in questo caso i due fratelli vengono divisi e per Nishikiyama inizierà quello che è il suo periodo più buio.
Poco dopo la condanna di Kiryu, l’uomo si ritroverà a fondare la sua Famiglia, insomma uno dei suoi più grandi sogni si è realizzato, o forse no? Purtroppo gli uomini che gli vengono assegnati non lo rispettano affatto e anzi dicono subito di essere stati “costretti” a fare questo tipo di lavoro. Nishikiyama non riesce a mettere in riga i suoi uomini e comincia a capire di essere una delusione per tutti.
Nishiki cade nel baratro
L’invidia che quindi provava per Kiryu continua a crescere, dato che chiunque incontra lo paragona a lui, dicendo quanto suo “fratello” fosse più indicato per ricoprire il ruolo di un capo. La sanità mentale di Nishikiyama comincia quindi piano piano a vacillare e purtroppo arriva una notizia che non fa altro che peggiorare le cose. La sorella Yuko ha infatti bisogno di un trapianto di cuore e la lista di attesa sembra proprio lunga, il dottore però propone una soluzione, ovvero comprare l’organo al mercato nero.
Si tratta di un gesto disgustoso, ma l’uomo è pronto a tutto pur di salvare la sorella, purtroppo però il costo dell’operazione è di 30 milioni di yen, un prezzo che il neo boss non può permettersi. Una volta tornato nel suo ufficio allora Nishikiyama prega in ginocchio uno dei suoi uomini di riuscire a rimediare la somma, a qualsiasi costo. Di tutta risposta, lo scagnozzo gli appoggia il piede in testa e ridicolizza ancora di più il suo boss, ma a lui non interessa, farebbe di tutto per salvare la sorella dopotutto.
Purtroppo però anche questo evento non ha un lieto fine e Nishikiyama scopre che il dottore utilizza i soldi dell’operazione per pagare un debito e successivamente fugge. Ci ritroviamo quindi davanti ad un uomo distrutto, che non può fare altro che aspettare la morte della sorella. Da quel momento ogni cosa crolla e il personaggio che ricordavamo con affetto, diventerà solo uno spietato criminale.
Chi sei tu?
Una volta uscito dai 10 anni di carcere, Kiryu si ritroverà quindi come nemico quello che era il suo fratello di sangue. I due per confrontarsi a viso aperto si danno appuntamento al Serena, dove però la conversazione non finisce per il meglio. Il Nishikiyama che ritroviamo 10 anni dopo è quindi completamente diverso da quello precedente, anche se alcuni barlumi di luce rimango impressi nella sua psiche.
Lo dimostra anche il fatto che dopo aver sparato a Kazama, si ritrova con le mani tremanti per aver ferito il suo stesso “padre”. Purtroppo il suo cammino finirà sempre più nell’oscurità, tanto da commettere uno degli omicidi più inaspettati, dato che la vittima sarà Reina, che oltretutto era pure innamorata di lui. Da quel momento è chiaro come non si possa più tornare indietro e che Kiryu stesso è obbligato al confronto.
Ci troviamo davanti quindi al combattimento finale, dove Nishikiyama si mostra a schiena scoperta con il suo tatuaggio, rappresentante una carpa, che però ha un significato speciale. Secondo la mitologia se la carpa riesce a risalire la cascata e a superare il cancello del drago, diventerà lei stessa quella creatura mitologica (ciò rappresenta anche l’ambizione di Nishiki e della sua determinazione nello scalare i ranghi della Yakuza). Questo tatuaggio va in netto contrasto con quello di Kiryu, dove invece è appunto rappresentato un drago, che dimostra la sua potenza.
Nishikiyama ha sempre sognato di essere come il suo fratello di sangue, forte e determinato, ma alla fine ha scelto la strada più facile, ovvero quella della corruzione. Il confronto finale finisce quindi con la vittoria di Kiryu, che riesce a sconfiggere quello che ormai non era altro che un mostro.
Nonostante però tutta la malvagità mostrata da Nishikiyama in questi 10 anni, ci ritroviamo ad un evento che pone dei forti dubbi. L’uomo infatti si sacrifica per salvare Kiryu sparando ad un esplosivo e nei suoi ultimi momenti di vita rivolge uno sguardo all’ex fratello di sangue sorridendo. Capiamo che quindi anche solo per un momento, avevamo davanti a noi quello che era il vero Nishiki, pentito di tutte le sue azioni e pronto a compierne una che potesse anche solo un poco rimediare al suo male.