L’ultimo evento organizzato per PlayStation 5 ha catturato l’attenzione degli appassionati, fornendo informazioni e novità riguardanti la console di Sony. Tra queste, l’annuncio della PlayStation Plus Collection è sembrata a molti la risposta della casa giapponese al Game Pass di Microsoft. Io non sono molto d’accordo, ma chiarirò il perché dopo. Tornando al servizio per PlayStation 5, cos’è questa “collection”?
https://www.youtube.com/watch?v=sEsZU09YuKY
Si tratta di una raccolta di titoli old-gen che sarà disponibile all’interno del PlayStation Plus e subito giocabile al lancio di PlayStation 5, questi i giochi compresi:
- The Last of Us Remastered
- Persona 5
- Bloodborne
- God of War
- Monster Hunter World
- Final Fantasy XV
- Uncharted 4
- Days Gone
- Until Dawn
- Detroit Became Human
- Battlefield 1
- Infamous Second Son
- Batman Arkham Knight
- The Last Guardian
- Resident Evil VII
- Fallout 4
- Mortal Kombat x
La qualità dei titoli presente è alta, e offre anche una certa di varietà. Non è stata data nessuna informazione specifica riguardo al prezzo, il che implicitamente significa che sarà lo stesso di sempre, eppure averne una conferma esplicita non mi sarebbe dispiaciuta.
PlayStation 5, la PlayStation Plus Collection è la risposta al Game Pass? Direi di no
Per tornare alla questione PlayStation Plus Collection e Game Pass, ci sono diversi punti che non mi fanno dubitare le due cose siano sullo stesso piano. Di base non ritengo che la PlayStation Plus Collection riporti le sorti della battaglia sui servizi a favore di Sony, forse non basta nemmeno per recuperare il vantaggio ottenuto Microsoft grazie al Game Pass – parlo solo dei servizi, lo ribadisco.
Il punto è che la PlayStation Plus Collection è una selezione di ottimi titoli, ma old-gen, che certo potrebbero aiutare chi ha saltato PlayStation 4 a recuperare il pregresso, ma che per chi invece possiede/ha posseduto l’attuale console di Sony potrebbe risultare ridondante o superflua. Va anche tenuto presente che chiunque compri una console next-gen all’uscita, probabilmente, come prima cosa giocherà un titolo appena lanciato che sfrutti già il potenziale della macchina.
Però ammetto che la mossa di Sony resta importante e ben studiata, anche perché forse molti si lasceranno ammaliare dalla lista di giochi – che magari in buona parte poi davvero non toccheranno, preferendo quelli più recenti e lasciandoli nella proverbiale pile of shame – invece di fare considerazioni simili alle mie: insomma, come manovra per invogliare nuovi acquirenti, al di là di quanto i nuovi acquirenti effettivamente ci guadagnino, potrebbe essere efficace, le vie del marketing sono infinite.
Anche il prezzo, se restasse quello attuale, giustifica una differenza dei servizi per quanto riguarda i titoli: Game Pass andrà a 10 euro al mese, attualmente il Playstation Plus (con abbonamento annuale, e magari sfruttando qualche offerta) costa la metà. Non a caso il Game Pass propone sempre giochi nuovi e appena usciti, oltre a serie classiche (vedi Halo) recentemente ha aggiunto l’Origin Access, e molti appassionati che avrebbero comprato dei titoli di EA ammortizzeranno il Game Pass grazie al risparmio.
E tutto questo in una cornice che, pur diventando sempre più stringente, lascia ancora spazio a novità sia per PlayStation Plus che per Game Pass, in una battaglia sui servizi – lo sottolineo, sto parlando solo dei servizi – nella quale Microsoft sembra ancora avanti (per una serie di aspetti che vanno oltre ai titoli presenti), ma che Sony potrebbe riequilibrare in qualsiasi momento, magari con strategie di supporto al vero contendente del Game Pass, il PlayStation Now.