Ieri è avvenuta la presentazione tecnica della tanto attesa PlayStation 5 Pro che uscirà il 7 Novembre. Un evento breve e sintetico, forse fin troppo. Durante la conferenza sono state illustrate le specifiche tecniche della console potenziata di nona generazione della casa giapponese, PlayStation 5 Pro, insieme a dettagli su design, data di uscita e prezzo.
A prima vista, per un pubblico poco attento o superficiale, la presentazione potrebbe essere apparsa come una conferenza ordinaria, senza infamia e senza lode, persino piacevole per la sua rapidità. Tuttavia, la realtà è diversa. In soli 9 minuti sono stati forniti numerosi dettagli, purtroppo non del tutto positivi, riguardanti la situazione attuale di Sony e, in particolare, della sua divisione PlayStation.
PlayStation 5 Pro: la console più potente di sempre
Se paragoniamo la presentazione della PlayStation 5 Pro a quella della PlayStation 5, con la famosa conferenza tecnica alla GDC, in cui Mark Cerny, architetto capo di PlayStation, parlava della console prima del suo lancio nel 2020, emerge una differenza significativa. All’epoca, la conferenza era destinata principalmente agli esperti e agli appassionati di tecnologia, risultando complessa per il pubblico generale. Al contrario, la presentazione della PlayStation 5 Pro è stata più diretta e mirata a un pubblico di massa.
Tuttavia, questa presentazione nasconde alcune criticità che potrebbero sfuggire agli spettatori meno attenti. I giochi utilizzati per mostrare le capacità tecniche della console suggeriscono che, forse, una console come la PlayStation 5 Pro non sia così necessaria. Poiché le differenze in termini di resa visiva e fluidità – caratteristiche chiave di questa versione potenziata – sono evidenti. Anche tecnologie avanzate come il ray tracing e il PSSR, un sistema di upscaling basato sull’intelligenza artificiale proprietaria di Sony, sono promettenti. Ma la vera domanda è: questa differenza ha davvero senso?
E dove sono giochi ?
Se analizziamo la situazione nel dettaglio, possiamo capire che, pur avendo senso migliorare una console, il vero problema risiede nei giochi presentati, che non riescono a sfruttare appieno le potenzialità della PlayStation 5 Pro. Durante la conferenza sono stati mostrati titoli che non mettono in evidenza le reali capacità della console base, figuriamoci quelle della Pro. Sono stati proposti giochi di lancio (ormai usciti da 4 anni) e titoli cross-gen come God of War: Ragnarok e Gran Turismo 7, che non sfruttano appieno l’hardware di base. Ancora più sorprendente è stata la scelta di presentare titoli rimasterizzati come The Last of Us Parte 2 per PlayStation 5.
Questo mette in luce due problemi fondamentali: da un lato, Sony sta accumulando ritardi nella produzione di giochi ad alto budget e, dall’altro, lo sfruttamento dei titoli next-gen è tutt’altro che ideale. Dopo 4 anni, i giochi esclusivamente next-gen sono ancora pochi e la sensazione generale è che questa generazione sia in ritardo, mettendo in dubbio il successo della sua conclusione.
È vero che sono stati mostrati giochi tecnicamente eccellenti come Horizon: Forbidden West, Marvel’s Spider-Man 2 e Demon’s Souls. Tuttavia, si è sentita la mancanza di titoli di spicco che potessero mostrare le vere qualità della console. Per esempio, l’assenza di Astro Bot (recentemente rilasciato) è stata notata, e un titolo di questo tipo avrebbe potuto contribuire a migliorare la notorietà del nuovo hardware e del gioco stesso. Sarebbe stato utile mostrare titoli di studi importanti come Naughty Dog o Santa Monica, ma probabilmente questo avrebbe richiesto un formato diverso, più vicino a un PlayStation Showcase.
PlayStation 5 Pro ha davvero senso ?
Un’altra questione cruciale è il senso dell’esistenza della PlayStation 5 Pro in questo momento storico. Come già accennato, PlayStation 5 non ha ancora dimostrato il suo vero potenziale, e di conseguenza il bisogno di una versione Pro è meno chiaro rispetto alla generazione precedente. La PlayStation 4 Pro aveva una logica più definita: la PlayStation 4, uscita nel 2013, presentava limiti tecnici evidenti, e la versione Pro, arrivata a metà ciclo, offriva miglioramenti significativi in termini di prestazioni a un prezzo accessibile.
Nel caso della PlayStation 5 Pro, invece, la situazione è diversa. I miglioramenti tecnici ci sono, ma non sembrano giustificare pienamente il prezzo a cui viene proposta la nuova console.
Un prezzo fuori mercato
Quando, quasi alla fine della presentazione, è stato mostrato il design della PlayStation 5 Pro, si è notata una continuità coerente con i precedenti modelli di PlayStation 5. Questo ha certamente dato un senso di continuità visiva e logica. Tuttavia, l’elemento che ha suscitato maggiore sorpresa – e in modo negativo – è stato il prezzo. La PlayStation 5 Pro verrà venduta in Italia a 799 euro, un prezzo molto elevato, superiore anche rispetto a molti rumor che ipotizzavano una cifra inferiore.
E questo prezzo si riferisce alla versione digitale; se si desidera il lettore ottico, va acquistato separatamente al costo di 130 euro, a cui si aggiunge il costo dello stand per sostenere la console, anch’esso venduto a parte. Di conseguenza, il costo complessivo diventa davvero esorbitante, soprattutto se consideriamo le necessità economiche delle persone in questo periodo. La vera domanda è: ha ancora senso spendere una cifra del genere? E, soprattutto, a chi è realmente rivolta questa console?
Pubblico di riferimento
Con un prezzo simile, è evidente che la PlayStation 5 Pro si rivolge a un pubblico di élite, composto da appassionati disposti a pagare per ottenere il massimo delle prestazioni tecniche su una console domestica. Tuttavia, riflettendo bene, a quel prezzo (aggiungendo qualcosina in più) si potrebbe acquistare un PC, che in certi aspetti supererebbe le prestazioni della PlayStation 5 Pro. Ovviamente, bisogna considerare le complicazioni legate all’uso del PC, come l’ottimizzazione dei giochi, ma alla fine non sembra più così conveniente spendere una cifra così elevata per una console.
Certo, chi sceglie una console lo fa per la semplicità d’uso, per le esclusive e per mantenere una cerchia di amici su quella piattaforma. Tuttavia, con il recente annuncio di Sony che le sue esclusive arriveranno anche su PC, il valore di una console potenziata come la PlayStation 5 Pro viene ridimensionato per chi cerca solo un hardware performante.
Probabilmente, la strategia di Sony con la PlayStation 5 Pro è di spingere la versione standard della console come opzione per le masse, riservando la versione potenziata a una nicchia. Tuttavia, è difficile vedere il senso di questa scelta, soprattutto alla luce dei punti sopra elencati. La PlayStation 5 Pro offre indubbiamente miglioramenti tecnici, ma in questo momento storico è davvero difficile che possa imporsi come ha fatto la PlayStation 4 Pro.
Futuro e Strategie preoccupanti
Con l’evoluzione del mercato, sempre più orientato verso l’aspetto tecnico, in particolare visivo, la PlayStation 5 Pro cerca di catturare l’attenzione di un pubblico che dà priorità a questi elementi. Tuttavia, dobbiamo chiederci dove ci porterà questa strada.
Oggi assistiamo a un mercato in cui grandi quantità di denaro vengono investite in progetti sempre più imponenti, focalizzati su aspetti tecnici e grafici avanzati. Questo sta creando una sorta di “bolla”, che prima o poi rischia di scoppiare. I progetti giganteschi portano con sé rischi altrettanto grandi, e lo vediamo già da anni, con licenziamenti e chiusure di team di sviluppo. Un progetto fallimentare, o che non vende abbastanza per coprire non solo i costi ma anche generare profitti significativi, può causare il fallimento di un intero team, con anni di lavoro sprecati.
Se il futuro sarà caratterizzato da questa continua ricerca di progetti mastodontici, puntati sulla “Super Grafica”, ci attende un futuro instabile, pieno di difficoltà e di potenziali conseguenze negative per l’industria.Un’ultima riflessione riguarda il ruolo della PlayStation 5 Pro. Rappresenta un semplice aggiornamento di metà ciclo della nona generazione, e probabilmente contribuirà a prolungare la vita di questa generazione di console.
Tuttavia, guardando al futuro, dobbiamo chiederci fino a che punto le console di prossima generazione, come la PlayStation 6 e la prossima Xbox, spingeranno l’asticella delle prestazioni grafiche. E, soprattutto, quale sarà il loro prezzo? È vero, stiamo parlando di anni nel futuro, ma il trend attuale sembra orientato ad abituare gradualmente il pubblico a prezzi sempre più alti, come è successo con il passaggio da PlayStation 4 a PlayStation 5. Le console saranno sì potenti, ma a quale costo?