L’attacco di un gruppo di sviluppatori indipendenti nei confronti di PlayStation è stato uno degli argomenti più caldi della settimana. In particolare, diversi piccoli studi hanno attaccato Sony ritenendola responsabile del fatto di non riuscire a supportarli adeguatamente, sfociando spesso in situazioni frustranti e ingestibili per team che non hanno le risorse delle grandi aziende. Il noto giornalista ed esperto di settore Jason Schreier ha raccolto alcune interessanti informazioni sulla vicenda, scrivendone un report approfondito su Bloomberg.
PlayStation, i piccoli indie accusano Sony di occuparsi soltanto dei blockbuster
Come scrive Schreier, uno dei punti sollevati da questi sviluppatori riguarda la difficoltà di mettersi in contatto con Sony, che a volte pare rispondere dopo settimane, mesi se non addirittura mai alle richieste dei piccoli studi. C’è poi una questione legata al marketing: se i grandi successi vengono visualizzati facilmente in primo piano sul PlayStation Store, i giochi indie sono rilegati a una sezione nascosta difficile da scoprire per i giocatori.
Il giornalista ricorda come il marketing sia a dir poco fondamentale per gli sviluppatori, specie in un’epoca in cui la concorrenza è sempre più forte, e avere un supporto in tal senso, in particolare per i team indipendenti che hanno investito magari i risparmi di una vita per la realizzazione di un progetto, può far la differenza tra il successo e il fallimento. Per questa ragione, in molti sono disposti ad attaccare pubblicamente Sony per una gestione che considerano ingiusta: considerazione che non viene rivolta invece a Microsoft e Nintendo, che hanno mostrato maggior volontà di supportare e lavorare con gli indie.
Alcuni sviluppatori indipendenti hanno condiviso dei grafici che mostrano come solo una piccola parte delle vendite fosse avvenuta su piattaforme PlayStation, mentre la concorrenza ha offerto margini migliori, grazie anche alla loro maggior flessibilità. Un esempio è portato dallo sviluppatore Iain Garner, il quale ha spiegato che su Xbox e Nintendo Switch è possibile applicare uno sconto in poche settimane senza troppi sforzi, cosa che su PlayStation non avviene.
Jason Schreier ricorda un report di qualche mese fa pubblicato sempre su Bloomberg in cui si metteva in luce la nuova strategia Sony volta a dare la priorità ai blockbuster, cosa che a volte costa tantissimo ai team più piccoli. Se dal punto di vista del colosso giapponese la cosa sta funzionando a livello economico, è chiaro che la cosa può mettere in difficoltà chi realizza piccole produzioni.
Matthew White, che gestisce un piccolo editore di videogiochi chiamato Whitethorn Games, ha ammesso in un’intervista che avere contatti con Sony è molto complicato e potrebbe essere necessario attendere diverso tempo prima di avere una risposta. Un aspetto che rende difficili i lavori, specie per un publisher chiamato a rappresentare un numero importante di team indipendenti.
Va detto inoltre che per adesso l’offerta proposta dalla concorrenza è probabilmente anche più invitante: da una parte c’è lo spazio offerto da Xbox Game Pass, il cui solo inserimento nel catalogo permette a volta di portare a termine dei progetti; dall’altra c’è la semplicità e la natura portatile di Nintendo Switch, forse la piattaforma degli indie per eccellenza degli ultimi anni.
Sony per il momento ha preferito non commentare le voci: gli sviluppatori indipendenti che hanno sollevato la questione sperano che il polverone possa spingere la compagnia a fare delle modifiche nel modo in cui vengono gestite certe priorità al suo interno.