I PlayStation Studios, ovvero i team interni e proprietari di Sony, vantano una schiera di sviluppatori molto talentuosi, nonché alcune delle software house più apprezzate di sempre.
PlayStation ha basato molto del suo successo sul proporre importanti esclusive sulle sue console.Alcune di esse, come The Last of Us e God of War, insieme ad altre, sono diventate, nel corso del tempo, vere e proprie pietre miliari della storia del gaming.
Tuttavia, questa visione aziendale, ovvero proporre grandi esclusive tripla A per spingere le vendite della console, è stata nel tempo rettificata dalla stessa Sony che ha iniziato, gradualmente, a rilasciare alcune delle sue più importanti produzioni anche sul mercato PC, un settore che offre un enorme bacino di utenza.
Uno dei primi prodotti a seguire questa strada è stato Horizon Zero Dawn, seguito a ruota da giochi come Days Gone. Pochi giorni fa, l’ultima avventura di Kratos in territorio norreno, è giunta su PC, in una veste grafica e tecnica molto migliorata. Adesso sono emersi degli interessanti dettagli che spiegano il perché di queste scelte commerciali.
PlayStation Studios e i porting PC
Recentemente Cory Barlog, nel corso di un’intervista, ha provato ad analizzare i fattori che hanno portato alla creazione e alla pubblicazione dei porting PC di alcune tra le più importanti esclusive PlayStation. Secondo questo personaggio, infatti, Sony sarebbe stata molto influenzata dall’opinione e dalle richieste degli sviluppatori dei suoi studi interni.
Lo stesso ha dichiarato:
“Credo sia stato l’insieme degli studi a dire che era una buona possibilità. Alla fine, credo si sia arrivati ad un punto di non ritorno. Quando abbiamo inviato così tanti suggerimenti che loro sono giunti ad una situazione del tipo: “Siamo stanchi di sentire tutte queste storie. Bene, lo facciamo.”
Anche se inizialmente questi eventi non sono andati particolarmente giù ai fan più accaniti, bisogna comunque ribadire che la strategia di portare le esclusive PlayStation su PC dopo il giusto periodo di tempo, sta dando ragione a Sony, che vede in queste pubblicazioni una possibilità di monetizzare in maniera relativamente semplice.