Di solito le opere d’esordio possono spesso destabilizzare i fruitori, e il più delle volte capita di trovarsi davanti dei prodotti banali o piatti. Nel caso di Plunder Panic, con cui il developer indipendente Will Winn Games segna il proprio debutto, per fortuna, non è accaduto nulla del genere.
Per quanto il comparto tecnico sia ‘classico‘ da ogni punto di vista e non manchi qualche problematica sempre sul medesimo versante, questo party game in pixel art riesce a divertire grazie a determinate caratteristiche di giocabilità che gli fanno assolvere a modo il compito ultimo di ogni videogioco: divertire chi ne fruisce.
Andiamo a vedere più da vicino come si svolgono le rocambolesche sfide protagoniste di Plunder Panic!
Plunder Panic, scontri tra cannonate, spade e forzieri
Come si capisce da svariati elementi, non ultimi gli artwork e il sottotitolo della recensione, il setting di Plunder Panic è ispirato alla pirateria che tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo infestava i mari, in particolare l’oceano Atlantico.
Il titolo è da fruire esclusivamente in multiplayer locale o online, con la possibilità di impratichirsi tramite un tutorial e schermaglie contro l’IA.
Le battaglie che Plunder Panic propone oppongono tra loro due squadre (due ciurme) ciascuna composta da sei elementi (cinque membri dell’equipaggio più un capitano, da scegliere tra i giocatori prima del match) di cui i giocatori assumono il controllo (quindi un massimo di dodici giocatori).
Gli scontri sono organizzati in maniera simile a come sarebbe organizzato un brawler, con le due navi delle rispettive ciurme a bordo schermo. Scopo principale è accumulare più oro della ciurma avversaria. L’oro da raccogliere è sparso sulle varie piattaforme attraverso le quali bisogna muoversi a mo’ di platform (ecco perché ti consigliamo caldamente l’uso di un pad per movimenti più rapidi e precisi). La ciurma che riesce ad accumulare nel proprio forziere nove sacchi di dobloni per prima vince la partita.
Si può strappare l’oro agli avversari sia mettendoli fuori combattimento per breve tempo con un colpo di spada, facendogli cadere il bottino, oppure raggiungendo lo stesso forziere avversario e rubandone sacco dopo sacco il contenuto. Coordinazione e lavoro di squadra sono fondamentali dato che ognuno dei personaggi può trasportare uno e un solo sacco e che a ognuno basta un solo colpo di spada per morire (tranne ai due capitani, i quali possono permettersi fino a due colpi).
Tale accumulo di oro non è l’unica maniera di ottenere la vittoria. Esistono infatti altri due modi più diretti e orientati all’azione.
Il primo è mettere fuori combattimento il capitano avversario per sette volte (corrispondenti alle vite di cui i due capitani sono dotati a inizio match). Nota che i due capitani sono gli unici due personaggi armati di default, mentre gli altri membri delle due ciurme possono comprare a peso d’oro una spada dai rispettivi rivenditori posizionati a prua di ciascuna nave. Alla perdita dell’ultima vita di uno dei due capitani, la ciurma vince automaticamente.
L’alternativa è affondare la nave avversaria. Ciò si può ottenere in due maniere distinte. In primis, facendo fuoco con il cannone posto al centro della schermata. Onde armarlo bisogna trasportare le pesanti palle di cannone sparse per le piattaforme fino ad esso e caricarlo. Una volta carico, la miccia che lo innesca si accende automaticamente, e allo stesso modo il cannone prende la mira da sé sulla nave avversaria. Gli avversari hanno la possibilità di sabotare la procedura di fuoco in qualunque momento semplicemente tagliando la miccia con un colpo di spada.
Ciascuna nave può sopportare un massimo di tre colpi di cannone. Al terzo colpo ricevuto, la nave cola direttamente a picco, portando la ciurma avversaria alla vittoria.
Il secondo metodo è ancora più diretto ma più arduo da portare a termine: bisogna prendere il comando di una piccola lancia imbottita di esplosivi posta tra le due navi e portarla remando fino alla chiglia della nave avversaria. Appena raggiunta, la lancia salterà in aria aprendo una falla fatale nello scafo avversario, portando alla vittoria immediata. Ciò impone ad entrambe le squadre di tenere d’occhio costantemente il bordo inferiore dello schermo, in maniera tale da neutralizzare gli avversari prima che riescano a fare mano bassa con la lancia.
Rapidità, divertimento, ma qualche problema di troppo
Plunder Panic, con questi suoi scontri testa a testa e il suo gameplay frenetico, riesce a divertire nella stessa misura di come divertirebbe un qualunque brawler, per quanto esso non sia inquadrabile in toto in questo genere (non come potrebbe essere Nickelodeon All-Star Brawl, anch’esso di fresca uscita). Il titolo ha dalla sua anche una bella varietà in termini di ‘campi di battaglia‘, che sono numerosi e tutti diversi.
Ciò che rovina leggermente l’esperienza sono problematiche quali freeze e input lag. Laddove il secondo è un problema fastidioso ma frequente in ogni tipo di titolo, il secondo non dovrebbe verificarsi mai e poi mai in un gioco realizzato in pixel art, non avendo esso arzigogoli grafici tali da giustificarne l’insorgenza.
Azzeccata la colonna sonora rispettosa dell’ambientazione e divertente anch’essa da ascoltare. L’effettistica, nonostante la suddetta presenza di input lag, è perfettamente a tempo con ciò che avviene in game.
La navigazione tra i menù è agevole grazie all’ottima organizzazione e alla precisione delle interfacce. Non si sente la mancanza di un doppiaggio che, data la natura retrò del titolo, si sarebbe configurato come una finezza non necessaria.