Sviluppato da SQRT3 e pubblicato da QubicGames, Pocket Quest è un puzzle game decisamente classico. Per l’esattezza si tratta di un match 3 ossia un gioco dove il compito principale è quello di collegare tra loro tre oggetti identici in modo da eseguire una sequenza di almeno tre elementi. Noi abbiamo affrontato orde di nemici su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Pocket Quest – non pensare alla storia, metti in sequenza le gemme!
Pocket Quest è esattamente ciò che stai pensando: l’ennesimo match 3 con piccolissimi elementi da gioco di ruolo in stile Puzzle Quest. Solo che, di match 3 simili ne esistono a vagonate e anche gratuitamente. Pocket Quest quindi decide di affrontare una gara in un catalogo molto pieno e competitivo. Sarà riuscito a distinguersi come Grindstone? Spoiler: no.
Ma procediamo con ordine. Prima di tutto, Pocket Quest ti chiede di scegliere un avatar a cui dare anche un nome. Oltre a decidere se maschio o femmina, hai tre classi tra cui scegliere ognuna con proprie abilità e soprattutto specializzata in determinate tipologie di equipaggiamento. Esatto, ogni classe ha il suo equipaggiamento specifico utile per abilità in gioco che approfondiremo nel corso dei prossimi paragrafi.
Una volta scelto il nostro personaggio, iniziamo l’avventura che si dipana in 65 livelli collegati linearmente tra loro da una sequela di mini-battute anche abbastanza scadenti. Queste battute, che in genere fanno da preambolo all’inevitabile scontro, fungono da narrazione ma in realtà sono prive di mordente. Si tratta di un palese riempitivo, poco ispirato, che tende a giustificare la nostra “avventura”.
A conti fatti, Pocket Quest punta tutto sul gameplay e, considerando i diretti competitor, e quindi gli altri match 3, 65 livelli è un numero decisamente basso. Il fatto che ogni livello contenga delle sfide opzionali (come eliminare un determinato numero di gemme di un dato colore) con premi ed equipaggiamenti particolari, non aiuta molto alla rigiocabilità. Anche perché, il titolo esaurisce velocemente tutte le sue idee.
Come ogni match 3 ma senza anima
Pocket Quest è un match 3, lo ripetiamo ancora. E in quanto tale, quello che farai in ogni singolo livello, è cercare di mettere in sequenza delle gemme nel tentativo di causare più danni possibili all’avversario e, possibilmente, prima di essere ammazzato da quest’ultimo. Il gioco, infatti, si svolge a turni. In ogni turno, potrai eseguire una sola mossa sulla griglia e quindi spostare un solo elemento.
Per causare danno al nemico, hai due possibilità: concatenare da tre a più teschi (visibili nella griglia) oppure immagazzinare un dato numero di gemme e utilizzare una o più abilità speciali. Le abilità sono legate al nostro equipaggiamento: dall’arma ai monili per finire agli artefatti. Ogni oggetto può causare uno o più effetti, attivi e/o passivi. Per attivarli, però, dovrai collezionare e poi utilizzare il numero di gemme richieste a schermo.
Utilizzare il potere di uno o più oggetti non ti costa il turno e quindi puoi benissimo concatenare gli attacchi delle armi con quelli dei teschi sulla griglia, causando così ingenti danni e avvicinandoti più velocemente alla vittoria. In realtà, abbiamo anche riscontrato un bug che non annullava la spesa delle gemme per l’attivazione delle rispettive abilità e ci siamo così ritrovati a poter utilizzare, gratuitamente, più volte il medesimo potere di un oggetto.
In linea generale, bug esclusi, il titolo ha una difficoltà medio bassa con alcuni picchi localizzati nelle boss fight. I nemici, infatti, possono presentare due tipologie di sfide. La maggior parte non interagisce con la griglia, limitandosi ad attacchi semplici o all’utilizzo di abilità presenti a schermo. I boss, invece, interagiscono di turno in turno sulla nostra stessa griglia e possono quindi annullarci combo o realizzarne a loro volta.
E parlando di interazione su griglia, Pocket Quest presenta anche un multiplayer locale con cui puoi sfidare i tuoi amici. Purtroppo, ancora una volta, contenutisticamente parlando, il titolo ha poco. E quel poco non è neanche molto originale o appagante. Anzi. Allo stato attuale, sembra una pallida copia, timida, di molti altri match 3 rpg.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Pocket Quest non è per niente ispirato. La sua grafica da mobile game si perde in un oceano di titoli decisamente più caratterizzati e accattivanti. Anche le animazioni sono poche, spesso ridicole o fuori luogo. Persino il sonoro fatica ad accompagnare l’opera, con effetti ormai abusati e tracce facilmente dimenticabili.
Da segnalare l’assenza della lingua italiana che porterà i più a non leggere neanche le poche e ridicole battute pre-combattimento. Infine, Pocket Quest si difende molto bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo anche se noi consigliamo calorosamente quella portatile, seppur manchi inspiegabilmente la possibilità di utilizzare i comandi touch.