Bentornato al terzultimo appuntamento con PokéLEGO, dove analizziamo le feature abbandonate della saga Pokémon che sono state accantonate col tempo (in poco tempo, come spesso accade).
Oggi andremo a vedere i primi titoli della serie a sbarcare su Nintendo 3DS, a cui una nostra redattrice ha dedicato un corposo speciale di recente. Detto questo, iniziamo il nostro viaggio partendo dalla Francia riveduta e corretta: la regione di Kalos!
Sesta generazione (2013-2016)
Pokémon X e Y
Le Megaevoluzioni
Partiamo dall’ovvio. Per quanto difficili da ottenere, le Megaevoluzioni erano – per chiunque avesse iniziato a giocare con Spada e Scudo e non ne fosse al corrente – una trasformazione temporanea che avrebbe fatto “megaevolvere” il Pokémon in questione per tutta la durata della lotta. A rendere intrigante l’implementazione di questa meccanica erano i cambi di tipo a cui alcuni Pokémon potevano avere accesso: Charizard ha finalmente ottenuto il tipo Drago, Mewtwo ha iniziato a menare le mani, eccetera.
Purtroppo questa meccanica ha avuto poche potenzialità dall’inizio: accessibile a un numero ristretto di Pokémon (limitando drasticamente la rosa di scelte per chi volesse giocare in modo competitivo), poco bilanciato (MegaKangaskhan può attaccare due volte in un turno), invasivo nei confronti degli altri strumenti da tenere (tanti saluti agli Avanzi di Tyranitar…) e in generale poco applicabile da chi non ha voglia di passare settimane intere alla Torre Lotta di turno per ottenere il rimanente 80% delle Megapietre.
Aggiungiamo poi le descrizioni Pokédex da film horror per le Megaevoluzioni viste in settima generazione (“Quando si megaevolve diventa più feroce che mai. Molti sostengono che il motivo sia l’eccesso di potere e che quest’ultimo gli causi dolore” – MegaAerodactyl), e il quadro d’insieme è chiaro: persino Game Freak non vedeva l’ora di sbarazzarsi di questo fardello. Cosa che, in Spada e Scudo, è infine avvenuta.
Il Player Search System
Prima che Spada e Scudo ci riportassero all’età della pietra, il duo di X ed Y ha introdotto una delle interfacce più immediate con cui il multiplayer Pokémon sia mai stato graziato, quasi al punto di rendere virtuale ogni differenza tra giocare insieme a pochi centimetri di distanza e riunirsi nonostante due fusi orari diversi. Scambi prodigiosi, battaglie accessibili al volo, GTS, richieste di amicizia: il Player Search System era questo e molto, molto altro.
Le Lotte Aeree
Per quanto troppo monotematiche e contestuali per poter essere reintrodotte a cuor leggero, le Lotte Aeree si basavano su una premessa tanto semplice quanto geniale: limitare i Pokémon partecipanti a quelli appartenenti al tipo Volante (o comunque quelli provvisti dell’abilità Levitazione). Il fatto è che non si tratta di una meccanica eccessivamente macchinosa, e potrebbe essere reintrodotta con un banalissimo schiocco di dita. Uno schiocco che stiamo ancora aspettando.
Le rivincite virtuali del Registradati
Il Registradati serviva solo a registrare le lotte vissute alla Torre Lotta o tra amici. O almeno, questa era la sua sola funzione in quarta e in quinta generazione. Nell’era 3DS, però, salvare una lotta – specie una in cui si ha perso! – significava poter risfidare virtualmente lo stesso giocatore ogniqualvolta lo si ritenesse opportuno, come se fossero i Dati Fantasma di un record di Mario Kart. Anche qui siamo di fronte a una meccanica semplice da reintrodurre, ma rimasta accantonata inutilmente.
I Gruppi di Pokémon
Dopo che le Lotte in Triplo hanno ricreato gli scontri tipici dei giochi di ruolo nipponici più classici, ecco che le “orde” – o “Gruppi di Pokémon” all’italiana – hanno fatto lo stesso con gli scontri in netta inferiorità numerica. Non parliamo più di uno contro due al massimo, ma di uno contro cinque.
Il risultato, oltre ad aiutare i giocatori ad accaparrarsi qualche Pokémon cromatico in più (la legge dei grandi numeri non transige), ha introdotto un bel po’ di benedetta varietà nelle lotte contro i Pokémon selvatici, compresi i gruppi comprensivi di “intruso” del caso. A far fiorire questa idea di gameplay, poi, ci hanno pensato Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha, combinando i team malvagi di quei due giochi con il concetto di lotte in gruppo.
Il Super Allenamento Virtuale
Sai cosa sono IVs ed EVs? Se la tua risposta è no, consolati: non vincerai mai contro un allenatore esperto, ma almeno ti risparmi qualche mal di testa inutile. I cosiddetti (rispettivamente) “valori individuali” e “valori di sforzo” sono dei valori che vanno a sommarsi alle statistiche di un Pokémon, come attacco, difesa e così via. Sono anche, per non si sa bene quale ragione, quasi sempre completamente nascosti agli occhi del giocatore.
Tacitamente, Game Freak ha introdotto in Pokémon X ed Y il Super Allenamento Virtuale: una specie di minigioco di stampo sportivo con cui migliorare i valori arcani di ciascuna creaturina. Da fan molto “casual” continuo a non capirci una mazza, ma è bello vedere che ogni tanto ci viene offerto di raccapezzarci con i misteri più grandi della serie.
Luminopoli
La Parigi in chiave Pokémon rappresenta, in questa lista, il concetto de “la città più grande del gioco”. Con Luminopoli, Game Freak ha raggiunto l’apice dell’idea in un modo che sicuramente, fino ad ora, non si è ripetuto: né con lo stupendo makeover di Ciclamipoli nei remake di Hoenn, né con Hau’Oli nella regione di Alola o con Goalwick nella regione di Galar. Sono ancora in pochi coloro i quali hanno esplorato Luminopoli da cima a fondo: sebbene essere dispersivi in qualunque videogioco – open world o di qualunque altro genere – fa del male al titolo, talvolta è un bene.
Le lotte inverse
Per quanto sia un’ottima fonte di cefalea, l’idea “semplice ma geniale” delle Lotte Inverse forniva una variazione sul tema non indifferente: un completo dietrofront sull’efficacia dei tipi. Stendere un Venusaur con un attacco Pistolacqua era dunque possibile in questo tipo di scontri, ma evidentemente si sono rivelati essere un passatempo secondario troppo di nicchia per poter sopravvivere alla scure dei tagli.
Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha
Espansione dei ruoli per ogni personaggio non giocante
Potremmo dire “tutto ciò che hanno fatto Rubino Omega e Zaffiro Alpha nel prendere due dei peggiori titoli della serie e farli salire all’Olimpo dei migliori” e cavarcela così, ma vogliamo andare più nel dettaglio partendo dal cast dei comprimari. Quasi ogni personaggio non giocante degno di nota vede il proprio ruolo espanso in modo sublime: ecco dunque che Rocco ci accompagna alla scoperta della Megaevoluzione, Lino è protagonista di un arco narrativo di crescita personale più marcato, eccetera.
L’episodio Delta
Mentre Oro HeartGold e Argento SoulSilver hanno dalla loro parte un’ottima implementazione degli elementi di Pokémon Cristallo, i remake di Hoenn fanno lo stesso con Pokémon Smeraldo con il loro post-game: l’Episodio Delta, dedicato interamente a Rayquaza. Le “correzioni” agli errori di gioventù della terza generazione di giochi Pokémon si sprecano: un redesign della Torre dei Cieli, un’implementazione effettiva dello spazio a cui la città di Verdeazzupoli aveva in precedenza solo alluso, un’integrazione di Rayquaza pressoché totale nella trama, e lo straordinario personaggio di Lyris, che come abbiamo già detto prende l’ambizione di Eugenius (regione di Johto) e la porta a ben altri livelli.
Ricominciare da capo, ma nel modo giusto
Se mi concedi di ripetermi, vorrei tornare sul punto degli starter del passato. In Pokémon Smeraldo, il professor Birch pensò bene di indorare la pillola a tutte le anime pie che avessero avuto la pazienza di completare il Pokédex di Hoenn dando loro una spintarella per fare lo stesso con il Pokédex Nazionale: uno starter della regione di Johto. La generosità di Birch nei remake è però stata amplificata notevolmente: uno starter di Johto dopo l’episodio Delta, uno di Unima battendo nuovamente il Campione, e infine uno di Sinnoh ripetendo l’impresa alla Lega Pokémon. Bene così!
Raggiungere un percorso… al volo!
Usare Volo per raggiungere un percorso è stata una comodità su tantissimi livelli, e l’implementazione dello StreetPass nella geniale meccanica delle Basi Segrete ha reso quest’aggiunta ancora più vitale. Comodità come queste aiutano ogni gioco Pokémon a sembrare meno oneroso nei confronti del giocatore, soprattutto per quanto riguarda i Pokéscettici duri a morire.
Ipervolo
Prima delle Terre Selvagge, c’erano i cieli di Hoenn. La nuova Hoenn vista su 3DS ci ha dato l’occasione di fare quel che avremmo sempre desiderato di poter fare sin dai primi giochi: sorvolare liberamente l’intera mappa di gioco in sella a un Pokémon volante, ovvero la Megaevoluzione del Pokémon Eone in nostro possesso (Latias in Zaffiro Alpha, Latios in Rubino Omega), grazie al Flauto Eone.
Forse usare Volo per raggiungere immediatamente una località segnata sulla mappa era più rapido, è vero, ma il fascino dell’Ipervolo è intramontabile ancora oggi. Senza contare i Punti Miraggio che consentiva di raggiungere, mantenendo così…
… una promessa
In un’intervista redatta da GameXplain nell’ottobre del 2014, Junichi Masuda e Shigeru Ohmori hanno parlato di un utilizzo aggiuntivo dell’Ipervolo: quello di poter raggiungere i Punti Miraggio, degno rimpiazzo dell’odiatissima meccanica delle Isole Miraggio di terza generazione. La frase in questione era: “[L’Ipervolo] consente di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, a piedi o usando Surf. E in questi nuovi luoghi, incontrerete molti nuovi Pokémon, mai visti prima nella regione di Hoenn, per poterli catturare. Così facendo, i giocatori che hanno solo i titoli per Nintendo 3DS – ovvero X, Y, Rubino Omega e Zaffiro Alpha – potranno completare il Pokédex Nazionale senza avere bisogno di altri titoli”. Messa nel contesto attuale, quello dei tagli al Pokédex “senza rimpianti” di Spada e Scudo, la frase si commenta praticamente da sola.
E con questa punta di leggero rammarico, ci congediamo anche per oggi. Il penultimo appuntamento con PokéLEGO è per il sesto appuntamento, dove ci dedicheremo alla settima generazione. Ti aspettiamo!
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