Pokémon GO è probabilmente stato la prima cosa a cui i fan del brand hanno pensato non appena sono emersi i primi DPCM che imponevano la quarantena. Per ogni compagnia videoludica di recente è stato difficile adattarsi al cambiamento, ma il lockdown ha rappresentato un’ulteriore sfida per il team di sviluppo Niantic. I creatori dell’app hanno infatti dovuto fare rapidamente dietrofront sulla meccanica che incoraggia ad uscire alla base del gioco. In un’intervista redatta da Venture Beat, Greg Borrud di Niantic ha raccontato come il team di San Francisco ha dovuto gestire il tutto.
Pokémon GO back home
Borrud ha raccontato quanto lo sviluppo domestico di Pokémon GO durante il lockdown fosse diventato una sfida particolarmente dura per tutti i ragazzi di Niantic.
“È stata una sfida, se devo essere onesto. La prima priorità era quella di prenderci cura dei nostri dipendenti, assicurarci che potessero andare avanti a lavorare ai nostri prodotti (tra cui Pokémon GO) come si deve e in sicurezza, mentre gestiscono il lockdown. I team sono stati grandiosi, sia il nostro team di sviluppo principale che la squadra di cross-function. Poi abbiamo dovuto capire cosa fare con i prodotti di Niantic stessi.
Quando hai tra le mani questi giochi che interagiscono con il mondo reale [come Pokémon GO], l’agilità è essenziale. Credo che la prima contromisura presa dai nostri team, che trovo semplicemente fantastica, sia stata quella di applicare al volo molti cambiamenti rapidi con cui assicurarsi che la gente potesse giocare da casa. Bilanciare il tasso di spawn [dei Pokémon], quali compaiono, [e] le attività che puoi fare. Nel giro di poche ore o pochi giorni al massimo siamo stati in grado di apportare questo tipo di cambiamenti.”
“Resta a casa come un ghiro, che c’è il Pokérus in giro”
Un paio di mesi fa, Niantic ha rilasciato il suo primo aggiornamento di Pokémon GO in risposta alla pandemia. L’aggiornamento comprendeva modifiche agli habitat (con più mostriciattoli tascabili disponibili in giro), aromi dalla durata più lunga, e una schiusa più rapida delle uova da parte delle incubatrici. Inoltre, i Pokéstop hanno iniziato ad elargire doni più di frequente, mentre alcuni eventi sono stati prevedibilmente posticipati. Sono seguiti ulteriori aggiornamenti nel mese di marzo, in quanto molti altri eventi sono stati invece cancellati. Inoltre, sono stati messi in vendita bundle al costo di una sola Pokémoneta.
I giocatori hanno risposto bene alle misure “eccezionali” prese da Niantic, portando gli introiti di Pokémon GO a ventitré milioni di dollari il 16 di marzo (con un incremento del 66,7% risptto alla settimana precedente). Potremmo anche supporre che la cosa non sia da imputare ai cambiamenti apportati per facilitare il gioco da casa, ma persino Sensor Tower Data – che ha raccolto questi dati – ha fatto due più due. Più recentemente, Niantic ha voluto favorire ulteriormente i giocatori in quarantena, includendo nella loro offerta la possibilità di partecipare anche ai raid da casa.