Il calo di vendite e di interesse verso Pokemon Go dalla sua uscita è un dato di fatto, ma possiede ancora una bella fetta di utenti affezionati e la Niantic ha tutto l’interesse a tenerseli stretti.
Proprio in previsione dell’arrivo dell’estate, Niantic sta creando una collaborazione con la Fondazione Knight in un impegno pluriennale atto a promuovere l’impegno civico nelle comunità: lo scopo è di far uscire la gente di casa per esplorare le proprie città grazie ad una serie di eventi organizzati.
Siamo ottimisti alla Fondazione Knight – afferma il fondatore Sam Gill – ed entusiasti di vedere come questo dispositivo che tutti portiamo sempre in giro possa essere utilizzato per uscire ed interagire con le altre persone
Il primo evento di questa partnership è avvenuto il 7 maggio a Charlotte, North Carolina, nell’ambito degli eventi Knight’s Open Streets, eventi in cui la città chiude l’accesso di alcune strade del centro alle auto per permettere ai cittadini di camminare in tranquillità o perchè no, usare la bicicletta senza dover prestare attenzione alle auto. In questo contest Pokemon Go ha disegnato un percorso virtuale attraverso 16 PokeStop e due palestre promuovendo la visita di spazi come un giardino di rose, un parco dedicato ai veterani, ecc. dove i giocatori che vogliono “catturarli tutti” vedranno aumentare le probabilità di comparsa dei Pokemon.
Ci sono caratteristiche veramente interessanti nelle comunità – dice John Hanke, CEO di Niantic – e speriamo di educare le persone facendogli riscoprire l’orgoglio civico
Può sembrare esagerato parlare così di un gioco che fondamentalmente prevede il lancio di una palla ad un animale immaginario, ma resta il fatto che Pokémon Go ha già spinto innumerevoli persone nei parchi e negli altri spazi pubblici in cerca di animali virtuali. A quanti sarà capitato, girando la città alla ricerca di Pokemon, di lasciare la strada principale e scoprire zone nascoste delle nostre città. Niantic vuole solo ampliare queste esperienze, con una nuova opzione che consente alla comunità di aggiungere i propri PokéStops storici e culturali.
Può sembrare una piccola cosa scoprire un angolo nascosto della città… ma quella piccola cosa può essere significativa per molte persone – spiega Hanke – quindi continueremo a lavorare perchè questo accada più spesso
Hanke non è nato con l’amore per l’architettura storica e gli spazi pubblici. Nel corso di un decennio in cui ha lavorato presso le aziende della Silicon Valley sviluppando piattaforme come Google Maps e Google Earth, ha guidato ogni giorno per 2,5 ore dalla East Bay a Mountain View e nelle vicine città. Un giorno si sedette a riflettere e si rese conto che avrebbe sprecato letteralmente un anno nella sua macchina per andare a lavorare, non godendosi un momento. Poi, durante una giornata di promozione dell’uso della bicicletta, Hanke ha deciso di accettare un posto alla Google di San Francisco.
Ho sviluppato questa idea, che avremmo potuto utilizzare la tecnologia per aiutare le persone a riprendere possesso dello spazio pubblico – spiega Hanke.
Fu così che Niantic lanciò Pokemon Go, il che ha portato fino all’incontro al centro di questo articolo, fra Hanke e la Fondazione Knight, fata da gente che fa il tipo di lavoro in cui Hanke voleva trasformare il suo.
Né Gill né Hanke pretendono di sapere quanto sarà efficace questa partnership: quanti dei 65 milioni di utenti mensili si trasfomeranno in persone che partecipano agli eventi locali della comunità o anche quali tipi di eventi organizzeranno al di fuori di Open Streets. (Gill e Hanke hanno chiarito che gli eventi futuri funzioneranno sicuramente in altri spazi comunitari come i parchi).
Ma questi dettagli sono una preoccupazione minore. Infatti, Pokémon Go ha già dimostrato di essere in grado di liberare le persone dal divano e farle uscire nelle loro città, persino insegnando qualcosa su punti di riferimento e luoghi storici. Quello che sperano di fare ora è spingere verso quel passo successivo della realtà aumentata ed imparare cosa potrebbe significare in un mondo in cui siamo tutti collegati, sempre, per gli spazi urbani e l’impegno civico.
Penso a questo come un esperimento di avanguardia per il futuro delle città – dice Gill – per far uscire le persone all’esterno in spazi condivisi e combattere l’isolamento che troppo spesso causa la tecnologia.
Speriamo che questi esperimenti, in cui l’America è sempre all’avanguardia, vengano trasportati anche in Europa, perchè se deve essere un gioco a far incontrare le persone fuori all’aria aperta, condividendo interessi comuni, che male c’è? Il fine, in questo caso, giustifica i mezzi e potrebbe avvicinare una generazione tecnologica lanciata verso il futuro al passato che i luoghi portano con sè.
Fonte: fastcodesign.com