Forse non tutti sanno che la maggior parte dei guadagni del brand Pokémon non provengono dai videogiochi, bensì dal gioco di carte collezionabili. Fin dalla loro prima comparsa, le carte Pokémon hanno da sempre regalato ai bambini quel brivido e quell’emozione di sbustare il proprio mostriciattolo tascabile preferito da utilizzare poi in battaglia contro i propri amici.
Il fenomeno del TCG si è rapidamente espanso ed evoluto di pari passo al brand, raggiungendo al giorno d’oggi numerose carte promo rilasciate nel corso di vari eventi, e numerose espansioni distribuite contenenti vari shiny, leggendari, fuori serie e chi più ne ha più ne metta. L’elemento rarità ha sempre destato gran curiosità e fascino all’interno degli appassionati del brand e collezionisti, tanto da far partire una vera e propria caccia al tesoro che si concludesse con l’ottenimento della carta più rara di tutte, da spiattellare in faccia al nostro amico di turno (si, i bambini talvolta sanno essere davvero crudeli).
Il concetto di rarità è andato sempre più evolvendosi negli anni, fino a raggiungere il tanto discusso sinonimo di “esclusività” e quindi attribuzione di un prezzo di mercato decisamente fin troppo espansivo. L’esempio che si riporta oggi vuole volgere un quesito a te e a qualsiasi altro lettore che in questo momento sta leggendo l’articolo: quanto può effettivamente valere una carta da gioco?
La carta Pokémon dei record: Pikachu Illustrator in vendita a ben $4 milioni: perché vale così tanto?
Quanto può valere davvero una carta Pokémon? Sono tanti i fattori da prendere in considerazione: pieghe, graffi, sfregamenti, centramento, puntini bianchi sul retro… questi e tanti altri fattori attribuiscono alla carta una valutazione qualitativa alla quale poi va ad aggiungersi il valore nominale della carta in se. Naturalmente più la carta è perfetta qualitativamente, dunque senza difetti, più il valore si alza.
Stando a ciò… quanto può valere una carta stampata negli anni 90′, in pochissime copie, distribuite unicamente sul suolo giapponese e in condizioni impeccabili? Si parla di Pikachu Illustrator, una carta promozionale creata in occasione di un contest illustrativo indetto dalla rivista di manga giapponese CoroCoro. Ne furono prodotte unicamente 39 copie in totale, distribuite ai primi 20 classificati del concorso.
La carta ottenne da subito un grande successo, considerata esteticamente di alta qualità dalla grande maggioranza degli appassionati. Dagli anni 90′ ad oggi è davvero molto difficile che delle carte riescano a mantenere delle condizioni quanto meno decenti, soprattutto se tenute da dei bambini ignari della rarità della suddetta carta. Ad oggi trovare un Pikachu Illustrator in vendita è alquanto impossibile, ma ovviamente esiste sempre l’eccezione.
Su eBay è stato messo in vendita un Pikachu Illustrator, gradato PSA con voto 9, a ben $4 milioni. Un prezzo che può svoltare la vita di praticamente qualsiasi di noi, ma ad oggi vale davvero la pena spendere tutti questi soldi per soltanto portarsi a casa una carta? o sarebbe meglio dire… il Sacro Graal delle carte?
Naturalmente la valutazione economica, in questo caso, è puramente soggettiva: non esistono altri pezzi al mondo come quello in vendita, dunque è il proprietario della suddetta carta a stabilirne il prezzo e/o il valore. Come esempio storico inerente a questa carta, possiamo ritrovare lo scambio che fece un giovane italiano con un ragazzo giapponese nel dicembre 2020, il quale in cambio della carta Pikachu Illustrator, diede al ragazzo della Penisola delle carte per un valore totale di ben $900.000! Naturalmente quel Pikachu Illustrator aveva una valutazione ben più bassa, ma comunque si è toccato uno scambio da un valore decisamente assurdo!
E tu cosa ne pensi? Se avessi una carta del genere come ti comporteresti? La terresti per te o faresti partire un’asta selvaggia?