Sono passati giusto una decina di giorni da quando Pokémon Scarlatto & Violetto sono stati rilasciati ufficialmente ed è proprio da quel fatidico 18 di novembre che i videogiocatori non parlano di altro. Mi piacerebbe molto dire che se ne parla positivamente, ma la realtà purtroppo è ben diversa.
Già dai trailer si evinceva in modo abbastanza palese che l’aspetto grafico dei giochi sarebbe stato ben sotto uno standard qualitativo sufficiente. Quello che però ancora non era noto ai videogiocatori era la mediocre qualità generale dell’ultima fatica di Game Freak.
Glitch e bug di ogni tipo e genere, dai meno ai più gravi, compenetrazioni con ogni tipologia di muro o parete, frame rate che definire ballerino è quasi un complimento, visto e considerato che vedere le pale eoliche dei mulini a vento muoversi a circa 5 FPS è la normalità, le città che se hanno un negozio visitabile internamente è un miracolo, assenza di level scaling che rende il gioco estremamente facile (molto spesso la vera difficoltà è creare un nuovo team in fretta e furia con i Pokémon di livello simile agli avversari per non ritrovarsi troppo overlivellati) sono solo alcuni dei numerosi problemi che affliggono questa nona generazione Pokémon.
Insomma, non si tratta proprio di titoli impeccabili e la maggior parte dei videogiocatori stanno manifestando il proprio malcontento online, tanto che molti di essi stanno addirittura cercando di ottenere il rimborso. “Dei titoli simili avranno sicuramente venduto poco!” starai sicuramente pensando, vero? E invece plot twist incredibile: Pokémon Scarlatto & Violetto sono i titoli del franchise con il miglior lancio videoludico in Giappone, vendendo oltre 10 milioni di copie in appena 3 giorni. E con dei dati alla mano simili, direi che per me è giunto il momento di smettere di fare il nostalgico sentimentale con il brand e affrontare un discorso piuttosto serio.
A The Pokémon Company non interessa fare bei titoli, e noi glielo permettiamo
Il problema principale di questi numeri non è tanto il fatto che il gioco ha venduto così bene nonostante gli evidenti orrori tecnici ed estetici, ma piuttosto il fatto che questi numeri stanno dando conferma alla software house che titoli tecnicamente così arretrati possono di fatto costituire uno standard qualitativo accettabile per i videogiocatori.
Anche perché, diciamolo chiaramente una volta per tutte, a The Pokémon Company non interessa fare bei titoli! Pokémon è uno dei brand più redditizi al mondo ma le entrate principali non arrivano di certo dai videogiochi. Ti faccio una domanda semplice semplice: in casa tua, puoi affermare con assoluta certezza che non ci sia nemmeno un gadget a tema Pokémon? O comunque che non ne hai mai avuto uno, per esempio, da più piccolo? E invece quanti altri gadget hai comprato sempre a tema Pokémon, magari come regalo per un tuo cuginetto? Peluche, carte, tazze, penne, cuscini, tappeti, diari e chi più ne ha ne metta: non esiste una singola cosa in questo mondo che non è stata brandizzata col faccione di Pikachu.
L’utilità di nuovi titoli è relegata ad un unico movente principale: avere nuovi Pokémon da utilizzare su ogni oggetto e utensile esistente nella Via Lattea. Ecco perché Pokémon Scarlatto & Violetto sono videogiochi arretrati sotto ogni punto di vista, ecco perché non riceveranno mai delle patch per aggiustare un minimo il tiro, ecco perché esce una nuova gen ogni 2/3 anni massimo ed ecco perché temo ci si può aspettare addirittura di peggio in futuro.
D’altra parte come andare più di tanto contro a Game Freak e The Pokémon Company? Nel momento in cui si sa perfettamente che non si tratta di una software house che lavora per sviluppare un buon titolo, ma solo per poter sfornare nuovi gadget brandizzati nel minor tempo possibile e nel momento in cui giochi così obsoleti vendono oltre 10 milioni di copie in 3 giorni, cosa gli si può mai dire? Perché mai la prossima generazione Pokémon dovrebbe essere più curata se tanto le vendite erano, sono e rimarranno da capogiro?
Certo, rilasciare dei titoli a uno stato simile a una build pre-alpha, alla modica cifra di 60€ (anzi, 120€ se si decide di acquistare entrambe le versioni) la dice lunga sul rispetto che The Pokémon Company ha per i propri consumatori, ma non siamo proprio noi che glielo permettiamo alla fine dei conti?
Bisogna dunque rassegnarsi a titoli sempre più raffazzonati? Spero vivamente di no, ma purtroppo temo di sì. Dubito possa esserci una protesta talmente rumorosa da far intimorire The Pokémon Company e capace di ridurre i loro introiti, quindi si può solamente sperare nella decisione di far sviluppare a Game Freak dei titoli con i giusti tempi e con il giusto cuore, ma a giudicare da Pokémon Scarlatto & Violetto, direi che non stanno andando proprio nella direzione giusta.
Almeno i design dei Pokémon non sono male (ovviamente non parlo di tutti) e ti invito caldamente ad andare a vedere gli artwork usciti fin’ora, perché molti meritano davvero! Detto questo, ti lascio con una perla.