Il tanto agognato – e sofferto – salto all’alta definizione e alle console fisse di Pokémon è stato infine compiuto, con Pokémon Spada e Scudo, tra Easter Egg assortiti e corruzione di dati come se piovesse. Uno dei più discussi aspetti dei giochi, però, è stato quello del motore grafico: i giochi, durante una campagna marketing distribuita col contagocce, sono stati sottoposti a un attento ed inflessibile scrutinio da parte dai fan, che hanno notato alcune lacune grafiche abbastanza rapidamente.
Ora che il titolo è uscito, il taglio del Pokédex è giustificato? Prima dell’uscita, sembrava di no, mentre ora… nemmeno, stando ad alcune opinioni. Francesco “Cydonia” Cilurzo, in particolar modo, ha definito “una mera scelta stilistica” la cernita faunistica di Spada e Scudo, non giustificata da un motore grafico “al di sotto dello standard” settato da Switch e dai suoi titoli first-party. Forse, però, serve un parere da parte di un “vero” esperto di grafica? Niente paura, Digital Foundry esiste per questo.
Per chi non la conoscesse, Digital Foundry è una divisione di Eurogamer – con annesso canale YouTube – esclusivamente mirata all’analisi puramente grafica di un titolo, valutando ogni parametro come fotogrammi al secondo, risoluzione e quant’altro. La loro brutale onestà è valsa loro la fama di critici quantomeno controversi nel settore. Con la facilità con cui hanno bastonato titoli più ambiziosi, una loro opinione su Pokémon Spada e Scudo non può che suscitare cauta curiosità. Quale sarà il loro verdetto?
“Non ha una bella cera, lei, sa?”
Se mastichi l’inglese, probabilmente l’avrai già capito con il video in alto, ma se così non fosse, il risultato è nella media, per non dire “così così”. Le texture sono state descritte come “un pizzico basilari”, tra un mapping a bassa risoluzione ed altri problemi minori. La lacuna più evidente, a quanto pare, è però il pop-in dei personaggi; mentre la gestione visiva degli oggetti distanti non è male, la portata del rendering dei modelli 3D dei personaggi è molto limitata, portandoli talvolta ad apparire di colpo dal nulla.
In quanto ai design e alle animazioni di Spada e Scudo, in confronto a Pokémon Sole e Luna i modelli sono “sorprendentemente” vicini, mentre l’illuminazione – che, ricordiamo, non è per niente un aspetto da poco nel motore grafico di un videogioco – è “un palese passo in avanti” secondo gli esperti di Digital Foundry. Il discorso cambia un po’, però, quando si parla di risoluzione.
La risoluzione dinamica, almeno in modalità docked (fissa), gira sui 1980×1080 finché non ci si imbatte in aree più complesse, piene di personaggi non giocanti e di Pokémon: in questi casi, crolla. I numeri più bassi toccati dalla “fonderia digitale” in tal senso sono 1536×864 che, per i meno avvezzi a questo contesto dei numeri videoludici, significa andare sotto i 900p. Discorso diverso per il gioco in modalità portatile, tra un dinamico 1280×720 e un minimo di 1024×576.
Infine, una nota sul framerate, ovvero i fotogrammi al secondo. Spada e Scudo si aggirano sui 30 stabili, ma i momenti più intensi non si negano un calo a 20. Il gioco in modalità portatile è “più o meno uguale” e se la cava bene; la performance in generale del titolo è stata descritta come più in linea con Let’s Go che non con i titoli per Nintendo 3DS. E per fortuna, aggiungeremmo!