Manca ad oggi meno di una settimana al giorno in cui i fan di tutto il mondo potranno mettere le mani sui tanto agognati Pokémon Spada e Pokémon Scudo, i prossimi giochi della serie principale Pokémon sviluppati da Game Freak, venerdì 15 novembre 2019; la coppia di titoli, infatti, farà finalmente capolino sugli scaffali di tutti i negozi. La nuova regione di Galar, i tanti inediti Pokémon, il ritorno in grande stile delle Palestre, le enormi forme Dynamax e Gigamax e tante altre novità ci attendono in questi nuovi titoli, ma nel corso degli ultimi mesi una particolare caratteristica ha segnato la fine dell’entusiasmo di molti fan, ovvero la decisione di non includere tutti i Pokémon esistenti nella prossima avventura, in Pokémon Spada e Scudo quindi non ci sarà il Pokédex Nazionale, qualcuno dei vostri compagni preferiti, potrebbe dover rimanere indietro e non accompagnarvi anche a Galar.
Il taglio del Pokédex Nazionale ha fatto indignare una fetta di fan
La campagna marketing svolta da The Pokémon Company International è a mio avviso, e non sono l’unico a pensarla così, una delle migliori mai portate avanti. Fin dal primo annuncio del 27 febbraio 2019, contenente il primo trailer e le prime parole rilasciate da Junichi Masuda, Shigeru Ohmori e James Turner, Pokémon Spada e Pokémon Scudo mi sono sembrati dei giochi diversi dal solito, in maniera positiva ovviamente. Mese dopo mese sono state rivelate sempre più informazioni sui titoli, caratteristiche quasi sempre accolte in modo positivo dai fan; ad oggi l’interesse verso il gioco sarebbe rimasto ancora molto alto e tutti non vedrebbero l’ora di scegliere il proprio starter preferito e partire alla scoperta di Galar, una regione per molti versi ancora misteriosa. Durante lo scorso E3 di Los Angeles, le parole di Ohmori durante una sessione di gameplay nello spazio dedicato ai giochi del Nintendo Treehouse hanno scosso gli animi di tutti come un fulmine a ciel sereno: nei prossimi giochi non saranno presenti tutti i vecchi Pokémon, ma solo alcuni, il numero esatto e quali di essi vedremo il 15 novembre è un’informazione leakata negli ultimi giorni, ma per evitare di fare spoiler a chi non li desidera non ne parlerò in questo articolo, nel caso tu fossi interessato, puoi cercare in rete.
Tanti fan (probabilmente pochi, ma sicuramente in grado di fare molto rumore) sono rimasti indignati da questa scelta scatenando una vera e propria protesta verso Game Freak, decidendo che non avrebbero acquistato i giochi e invitando altri utenti a seguire questa scelta, il boicottaggio verso i titoli è stato portato avanti anche grazie all’hashtag sui social, in particolare Twitter, #BringBackNationalDex. La situazione è degenerata fino ad arrivare a insulti e minacce verso Game Freak e i suoi dipendenti, come “Ci hai tradito tutti. Come hai potuto. Hai tagliato fuori tutti i miei Pokémon preferiti” in risposta ad un tweet di Junichi Masuda, “James Turner è la cosa peggiore che sia mai capitata all’art design del franchise” riferendosi all’attuale direttore artistico e altre ancora come ad esempio “Avevate detto ‘ANIMAZIONI DI ALTA QUALITÀ’, io vedo solo ‘ANIMAZIONI DI M***A’ e PIGRIZIA. Andiamo ragazzi…”.
Tralasciando per un attimo il fatto che di certo scatenare questa pioggia di insulti gratuiti, non è costruttivo e tanto meno farà cambiare le cose, vorrei soffermarmi sul fatto che non penso che sia un male la mancanza di alcuni Pokémon in Spada e Scudo e che in un’ottica di evoluzione del brand abbia senso focalizzare l’attenzione su una parte e non su tutti i mostriciattoli fino ad ora creati.
È davvero la prima volta che non potremo “catturarli tutti”?
Per rispondere a questa domanda cominciamo ripercorrendo la storia di questo brand, ciò che sta succedendo nel 2019, è in un certo senso già successo altre volte con altri titoli. Dalla terza generazione in poi è stato possibile far viaggiare i Pokémon catturati fino a Ultra Sole ed Ultra Luna, gli ultimi giochi usciti di settima generazione, escludendo Let’s Go: Pikachu! e Let’s Go: Eevee! Se si volesse eseguire questa operazione oggi, bisognerebbe avere a disposizione almeno un titolo per ogni generazione, una console Nintendo DS o DS Lite e un Nintendo 3DS, più un abbonamento alla Banca Pokémon.
Fra la seconda e la terza generazione questo non è stato in alcun modo attuabile, ma questo al tempo non è stato un motivo per non comprare Pokémon Rubino o Pokémon Zaffiro, dall’altra parte molti giocatori sono diventati allenatori per la prima volta proprio con uno di questi due titoli e di certo non sentivano la mancanza di creature come Tododile o Charmander che probabilmente non avevano mai conosciuto. I giochi apripista della terza generazione contenevano comunque al loro interno i dati di tutti i Pokémon di prima e di seconda generazione, ma per ottenere molti di essi si è dovuta aspettare l’uscita di Pokémon Smeraldo e dei remake di Kanto e ovviamente nel 2002 nessuno sapeva che questi giochi sarebbero usciti.
Completare il Pokédex nei giochi di terza generazione non è sicuramente cosa facile come mostra l’interessante video qui sopra. Riassumendo, viene spiegato come per riuscire in questa impresa oltre che possedere due console e tutti e cinque i giochi, bisogni cominciare e finire più di una volta alcuni di essi, tanto di cappello quindi a chi ci è riuscito!
Nel 2010 sono usciti Pokémon Bianco e Nero, e una delle prime cose sulle quali si è voluto mettere l’accento è stata quella relativa al fatto che per tutta la durata dell’avventura si sarebbe avuta la possibilità di ottenere solo Pokémon di Unima; nel post-game si è poi scoperto che, in realtà, era possibile catturare anche molti Pokémon vecchi, e che comunque i restanti si sarebbero potuti ottenere solo trasferendoli dai vecchi giochi o aspettare il 2012, che ha visto l’uscita dei Pokémon Bianco 2 e Nero 2. Questa scelta da parte di Game Freak non ha in nessun modo scoraggiato i giocatori dall’acquistare i nuovi giochi, anzi quest’ultimi, i primi due in particolare, sono da molti considerati fra i migliori giochi mai prodotti, grazie alla presenza di una trama profonda e apprezzatissima che ha trattato per la prima volta tematiche più adulte.
Tornando alla domanda evidenziata all’inizio di questo paragrafo, sarà forse la prima volta che il gioco non conterrà i dati di tutti e 800 e oltre Pokémon mai creati fino ad ora, ma praticamente nessun gioco, se non quelli appartenenti alle prime due generazioni, ha dato la possibilità di riempire l’enciclopedia solo con i Pokémon presenti in quella particolare regione; per completare il Pokédex Nazionale bisognava trasferire i vecchi mostriciattoli o aspettare l’uscita del gioco successivo. Il completamento del Pokédex personalmente non è mai stata un’attività che mi ha mai entusiasmato, l’unico gioco in cui l’ho fatto è stato Pokémon Rosso Fuoco, dove ho voluto registrare i dati dei primi 150 Pokémon.
Come possiamo giudicare un gioco, al quale non abbiamo ancora giocato, solo da una scelta fatta durante lo sviluppo?
Vorrei quindi invitare tutti a riflettere sul peso che questo taglio del Pokédex Nazionale potrà davvero avere sull’esperienza che vivremo camminando per la regione di Galar per la prima volta, o diventando Campioni insieme ai nostri compagni: quanti fra noi, una volta completato il gioco si sentiranno frustrati dal non potersi mettere a collezionare più di 800 Pokémon? Junichi Masuda ha cercato di cogliere ogni occasione possibile per ricordare anche quanto sarà importante Pokémon Home, un’applicazione in uscita nel prossimo anno dove potremo conservare tutti i nostri amati amici provenienti da qualsiasi gioco, un prodotto di cui ancora sappiamo poco, ma di cui nei mesi a venire saranno sicuramente svelate nuove informazioni.
L’attesa è veramente ormai giunta al termine, Pokémon Spada e Scudo saranno presto disponibili, una volta usciti il 15 novembre, aspettati tanti contenuti a riguardo, qui sul sito fra cui una recensione completa che uscirà il prima possibile!