Non hai letto male, di recente un gruppo di scienziati ha creato un cervello artificiale in laboratorio (cosa già interessante di per sé) che sa già come giocare al grande classico dell’industria videoludica Pong.
Pong: un gioco utile alla ricerca
Come afferma la BBC, una società australiana chiamata Cortical Labs ha realizzato un piccolo cervello in laboratorio, il team ha raggiunto questo obiettivo utilizzando un totale di 800.000 cellule staminali di esseri umani ed embrioni di topo. Dopo aver realizzato tale impresa hanno sottoposto il cervello ad un addestramento con una rete neurale che gli ha permesso di imparare a giocare a Pong.
Secondo il resoconto della ricerca, una volta collegato il cervello (per mezzo di elettrodi) alla simulazione di Pong ci sono voluti solo 5 minuti per far sì che questo imparasse a giocare. Ovviamente è ancora lontano dall’essere un esperto, dato che a volte commette degli errori che lo portano alla sconfitta.
Ma a cosa serve un cervello fatto in laboratorio che sa giocare a Pong? Di per sé non molto, tuttavia, risulta essere un importante progresso scientifico nella ricerca per trovare un trattamento efficace contro l’Alzheimer.
Naturalmente l’indagine ha ancora molta strada da fare prima di arrivare a quel punto. Il prossimo passo è testare come l’alcol influisce sulle prestazioni di questo cervello nelle sue future partite a Pong, questo è un importante passo poiché se non risultano differenze tra sobrio o ubriaco l’indagine verrà cancellata.
Vi vogliamo evidenziare che questo cervello fatto in laboratorio non è un cervello come quello che abbiamo noi. In realtà si chiama cervello solo perché era il nome migliore che i ricercatori hanno trovato per descrivere questa combinazione di cellule. In realtà questo cervello non ha coscienza dato che non ha raggiunto uno stadio di sviluppo sufficiente, perciò non ci sono implicazioni etiche.
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