Potions: A Curious Tale è un’avventura RPG 2D in terza persona sviluppata da Stumbling Cat, uno studio indipendente di Seattle. La protagonista del titolo è Luna, una giovane strega che dovrà superare vari ostacoli grazie alle pozioni che imparerà a preparare, raccogliendo diversi oggetti da terre incantate e risolvendo enigmi durante la sua avventura.
Potions: a Curious Tale, come diventare un maestro di pozioni
L’opening del gioco ci fa subito capire in che mondo ci troveremo: lande verdi e incontaminate, paesaggi rilassanti e un fedele animale/spirito compagno di avventura. Dopo questa breve introduzione ci ritroviamo nel menù, accompagnati da una musica medievale tendente al fantasy e pronti a iniziare la nostra avventura con una nuova partita.
La prima scena vede la nostra protagonista a bordo di una nave, luogo in cui impareremo a muovere i primi passi e a conoscere quello che sarà il pilastro della nostra avventura. Già nei primi contatti con l’equipaggio della nave capiamo che i dialoghi non saranno sonori, ma appariranno nella parte inferiore dello schermo, scritti su una pergamena con accanto l’immagine di chi sta parlando.
Purtroppo in Potions: A Curious Tale non è presente la traduzione in italiano, quindi dobbiamo accontentarci dell’inglese.
La nave sulla quale viaggiamo viene presa di mira da un Kraken e sarà nostro compito riuscire a sbarazzarcene… senza però sapere nulla sul gioco e senza armi a disposizione. Serve giusto un po’ di ingegno.
Ma perchè Luna, la nostra protagonista, ha bisogno di un passaggio? E soprattutto, verso quale meta? La destinazione è la cittadina di Old Heaven, dove risiede la nonna di Luna, nota come “Potions Master” della città e lo scopo è quello di apprendere l’arte della creazione di pozioni, siano esse di cura o di attacco.
Meccaniche di gioco
Muoversi in Potions: a Curious Tale non è affatto difficile, ma comprendere cosa fare, a volte, potrebbe esserlo. Fondamentalmente ci si sposta con la tastiera, con i tasti W A S D e si agisce utilizzando il mouse per cliccare sugli oggetti con i quali potremo interagire o sui personaggi con i quali è disponibile un dialogo. Sul nostro percorso capiterà di incontrare personaggi con i quali dialogare e per farlo basterà avvicinarsi a loro e cliccarci su, così come per gli oggetti da raccogliere.
Per quanto riguarda le creature nemiche che incontreremo durante il cammino, il sistema di combattimento prevede l’utilizzo esclusivo delle nostre pozioni, motivo per cui imparare a crearne il più possibile è lo scopo primario del gioco. In questo caso la creazione di pozioni è piuttosto vaga: alcune ci verranno insegnate dalla nostra nonnina, altre le scopriremo noi sperimentando e mixando i vari ingredienti che raccoglieremo strada facendo.
A livello di gameplay, Potions: a Curious Tale si dimostra piuttosto semplice: viaggiare, creare pozioni, sperimentare e utilizzarle, niente di particolarmente complesso. Non è possibile scegliere un livello di difficoltà o personalizzare e potenziare il proprio personaggio in alcun modo. Sebbene in poco tempo si possa facilmente guadagnare un modo per spostarsi poco più velocemente che a piedi, la mancanza di viaggi rapidi (se non solo quello per tornare a casa della nonna) rende alcune parti delle missioni piuttosto lente e a lungo andare noiose.
Le stesse missioni che dobbiamo portare a termine appariranno scritte sul lato destro dello schermo, a volte risultando anche piuttosto invadenti (specialmente quando se ne accumulano più di 3). Allo stesso tempo, non è presente ne su schermo ne tra le opzioni una mappa per capire in che direzione ci si sta muovendo o quanto è ampio lo spazio attorno a noi.
Camminando nel nostro mondo 2D capiterà di incontrare creature che ci attaccheranno e starà a noi equipaggiare prontamente la pozione più adatta da tirare al nemico. Mentre lo evitiamo e ci rincorre, magari. Anche in questo caso il titolo manca un po’ di logica: per quanto si abbia a disposizione una sorta di grimorio con gli oggetti, le creature e le pozioni scoperte, capire se c’è o meno un elemento che abbia più effetto su un nemico piuttosto che su un altro non è proprio un’operazione naturale.
Ma le pozioni non sono solo uno strumento di attacco o di difesa, perché alcune troveranno un impiego utilissimo nel mondo circostante, come per eliminare ostacoli o raggiungere luoghi meno comodi. Quello che appare piuttosto anomalo è che passando da una schermata all’altra, si possono raccogliere nuovamente gli oggetti presi poco prima, consentendoci di fare parecchie scorte, e di conseguenza di creare moltissime pozioni in poco tempo.
Ma come si creano le pozioni?
Come farebbe qualsiasi strega, ovvero con un bel calderone ribollente di ignote sostanze. Il primo punto di creazione con il quale verremo in contatto è a casa della nonna della nostra protagonista e si tratta di un classico calderone. Se ne troveranno diversi sparsi nel mondo di gioco e ogni volta che ne incontreremo uno potremo creare le nostre pozioni. Tutti gli ingredienti raccolti hanno un loro livello di mana legato agli elementi delle pozioni che creeremo, vale a dire acqua, fuoco, terra, aria e senza elemento (nel caso di creazioni fallimentari).
Sono necessari 3 ingredienti per realizzare una pozione e in base ai livelli di mana uscirà una pozione piuttosto che un’altra. Mano mano che scopriremo come realizzare una pozione questa sarà segnata sul nostro grimorio, che potremo consultare per ricrearla. qualora si decidesse di creare una pozione già scoperta “pinnandola”, troveremo sulla destra il suggerimento dei livelli di mana necessari alla realizzazione.
Grafica e sonoro
Mentre la grafica risulta semplice e piuttosto gradevole per un GDR di avventura indie in 2D, per quanto riguarda il comparto sonoro non ci sono effetti o colonne sonore eclatanti. In tutto Potions: A Curious Tale siamo accompagnati di continuo da un leggero sottofondo melodico che mira a essere una base rilassante, molto basilare e vagamente simile a un MIDI.
Il background sonoro è intervallato dagli effetti sonori dati dalla raccolta degli oggetti, dal lancio delle pozioni, o dall’apertura del grimorio e delle pagine sfogliate. Già dopo qualche minuto di gioco, musiche ed effetti sonori risultano molto semplici, quasi basilari e banali.
Nel complesso Potions: a Curious Tale è senza dubbio un titolo ben fatto per essere il primo indie dello sviluppatore, seppur con qualche piccola pecca e con delle scelte stilistiche che potrebbero annoiare i meno avvezzi al crafting, che funge da pilastro in questo gioco. Puoi acquistarlo direttamente su Steam al prezzo di 16,99€.