Sviluppato e pubblicato da Omeda Studios, Predecessor è un gioco d’azione frenetico in terza persona che combina FPS e MOBA, dividendoci in squadre e lanciandoci nel vivo dell’azione a suon di mosse speciali, proiettili e combo ravvicinate di vario genere. Noi abbiamo affrontato la Closed Beta sulla nostra PlayStation 5 e dopo innumerevoli battaglie siamo pronti a condividere le nostre prime impressioni. Pronto a scendere in campo?
Predecessor – un ritorno dalle ceneri
Prima di affrontare il gameplay di Predecessor è bene risalire prima alle sue origini. Predecessor nasce dalle ceneri di Paragon. Quest’ultimo, era un MOBA che fu chiuso da Epic Games a causa dello scarso riscontro ottenuto. Eppure, nonostante ciò, il titolo aveva una solida community. Ed è proprio dai fan che nasce Predecessor, un progetto che recupera a piene mani PAragon senza stravolgerlo troppo.
Tra l’altro, dietro c’è sempre Epic Games che fa da supporter ufficiale, essendo il genitore di Paragon, e che ha offerto al team di Omeda Studios tutti gli strumenti e asset originali del titolo (qui un nostro articolo approfondito in merito). Ora, dopo diversi anni, Predecessor si sta preparando a tornare e, ironia della sorte, lo fa proprio quando Fortine, suo rivale e per molti causa dell’iniziale fallimento, gode di rinnovato potere grazie agli ultimi aggiornamenti.
Un team enorme di eroi
Iniziare la Closed Beta di Predecessor significa scoprire un enorme cast di eroi (intorno ai 30 e divisi in 6 classi differenti). Abbiamo di tutto. Da volti più o meno noti ad alcuni inediti. Una gamma di creature umanoidi, robotiche, demoniache, bestiali. C’è di tutto. E ammettiamo che le loro animazioni sono discretamente efficaci. Certo , Paragon, come detto, è ancora lì. Si nota. Chi lo ha consumato di partita in partita, non faticherà a riconoscerlo.
Eppure i ragazzi di Omeda Studio hanno messo del proprio. Nel dettaglio, la Closed Beta ci ha dato accesso a quasi tutti gli eroi con un paio di loro disponibili a rotazione gratuita. Abbiamo anche adocchiato il negozio, sbirciando il prezzario degli eroi e qui, come in ogni titolo del genere, o si spendono soldi o si deve giocare molto. Senza contare che, come il resto del titolo, toccherà vedere man mano che tipologia di contenuti ed aggiornamenti coinvolgeranno lo stesso store.
In sintesi: chi conosce Paragon, si sentirà a casa, i neofiti, si troveranno con una mole di eroi decisamente invidiabile e varia. Anche se, per avere tutto il roster sbloccato, dovrai faticare non poco. Almeno dall’anteprima sbirciata. Ma bando alle ciance e vediamo come si è comportato il titolo pad alla mano.
Chi sarà l’eroe migliore?
La modalità affrontata nella beta vede due team di cinque eroi affrontarsi in un’area chiusa, non molto evocativa e abbastanza anonima. In quest’area il nostro scopo è quello di raggiungere il nucleo eliminando le torrette nemiche. Chi distrugge per primo il nucleo avversario, vince. A difesa, oltre le già citate torrette, ogni squadra ha una serie di minion guidati dall’IA che fanno da carne da macello.
Carne utile per ottenere punti esperienza da convertire velocemente per sbloccare le varie abilità e potenziarle man mano che si procede nel percorso. Ovviamente, la chiave di svolta che può portare alla vittoria o sconfitta, sono i membri del team. Ossia i giocatori. L’equilibrio del team è fondamentale come il coordinamento. In poche parole: gioco di squadra. E ammettiamo che non sempre lo abbiamo riscontrato, con battitori liberi che se ne andavano a zonzo facendosi eliminare fin troppo facilmente.
In compenso, quando lo spirito di squadra funziona, le soddisfazioni non mancano anche se la ripetitività di fondo emerge abbastanza presto. Anche se prevedibile. La varietà, ancora una volta, è data dagli eroi, dalle varie strategie e dai giocatori stessi.
Ma se ludicamente il titolo si mostra abbastanza solido e con delle basi su cui poter crescere (come… è tutto da vedere), tecnicamente il titolo presta il fianco a qualche lieve incertezza. Prima di tutto, abbiamo riscontrato qualche caricamento di troppo e un matchmaking non proprio immediato e che qualche volta procedeva a singhiozzo. Ci ha persino gettati via in più di un’occasione.
Anche il frame rate non è perfettamente stabile con alcune situazioni, quelle più concitate e visivamente sceniche, che rendono il tutto un po’ “traballante”. Niente di gravissimo per un titolo ancora in rifinitura e che, ancora una volta, presenta comunque una base di tutto rispetto. La vera scommessa è sui contenuti. Quanto saprà essere duraturo il supporto? Intanto abbiamo assistito al Winterfest Event (classico e piccolo evento a tempo) con premi inediti e a tema natalizio/invernale come spray, bandiere, una skin e alcune icone del profilo.
E ancora, che tipologia di scontri saranno aggiunti? Perché Predecessor può prestarsi a innumerevoli tipologie di scontri e a tal proposito, abbiamo apprezzato la possibilità di scontrarsi con eroi gestiti dall’IA (e avendo il resto del team sempre gestito dall’IA). Un addestramento non di poco conto e che ci ha permesso di provare i vari eroi senza le già citate problematiche del matchmaking.
In sintesi, la beta di Predecessor mostra che Paragon vive ancora e vuole raccontare la sua in un mondo, quello dei MOBA, già abbastanza affollato. Il problema è che il titolo vive per la nomea del predecessore e grazie all’osso duro della community. Sono persone che hanno visto il potenziale, che si sono fatte incantare dalle innegabili potenzialità di base del titolo. Ma è un titolo che dovrà comunque difendersi nel lungo termine, innovandosi e introducendo costantemente qualcosa di nuovo e unico.
Perché verrà il momento in cui Predecessor dovrà parlare per sé e non più utilizzando Paragon. Qui vedremo la creatività degli autori, dei nuovi autori e quanto saprà essere coerente con quanto già mostrato. Noi siamo fiduciosi e confidiamo che Predecessor possa trovare la forza e lo spazio per raccontare la sua, l’importante… questa volta, è non arrendersi. Non sarà facile. Ma è in situazioni difficili che nascono i veri eroi, no?