Sviluppato e pubblicato da Zoo Corporation in sinergia con Eastasiasoft Limited, Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS è un classico solitario fuso al solito fan service targato Eastasiasoft. Noi abbiamo fatto la conoscenza delle Pretty Girls di turno su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS: tra donnine prosperose e carte da gioco
Chi conosce la serie e i progetti Eastasiasoft non si sorprenderà nel sapere che non esiste alcuna tipologia di trama. Il titolo non ci prova neanche a dare un contesto narrativo, una lore, una parvenza fumosa di atmosfera. Niente. Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS si focalizza su due uniche cose: donnine prosperose e il gioco “classico” di turno con cui abbinarle.
In questo caso, tale gioco “classico” è il più classico dei classici: il solitario. Lo scopo del gioco è quindi quello di risolvere 33 solitari suddivisi per 11 ragazze. Se la matematica non è un’opinione, banalmente: tre sfide per ogni ragazza. Per ogni sfida, ci ritroveremo di lato, perennemente su schermo, una delle ragazze che man mano che procediamo, andrà a svelare il suo costume inedito.
Ogni sfida, infatti, ha come scopo ultimo quello di svelare l’abbigliamento più o meno sensuale che indossa la ragazza. Questa però non sembra sempre ben intenzionata e man mano che procederemo alla risoluzione del solitario, ci urlerà contro frasi in giapponese senza neanche i sottotitoli. Unica nostra guida, sarà osservare le espressioni (in media ogni ragazza ha tre espressioni).
Ovviamente, le espressioni sono praticamente randomiche e non hanno alcun senso logico. D’altronde anche il collegamento solitario-donnina che si sveste non ha grande logica se non quella di mero fanservice che, nel caso di Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS, si mostra anche abbastanza “pudico” nella sua esagerazione anatomica, osando in pochi casi e restando in linea con quanto già presentato in altri titoli del genere.
Pretty Girls, infatti, è una sorta di saga che va a coinvolgere i vari giochi classici come anche l’intramontabile e sempre più popolare mahjong. E a tal proposito, puoi recuperare la nostra recensione di Pretty Girls Rivers che è appunto, come Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS ma al posto del solitario c’è il mahjong. Ma bando alle ciance e andiamo a vedere il gameplay e in particolare i contenuti che possono giustificare la presenza di quel “PLUS” nel titolo.
Un solitario che ammicca poco
Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS è un solitario di carte estremamente banale. Le regole sono immutate e lo scopo è sempre quello di riordinare in alto a destra del tabellone le carte gerarchicamente (dall’asso al re) per seme. La difficoltà è legata esclusivamente al mescolamento delle carte e quindi al dover pianificare in che ordine spostare le carte in base a quelle scoperte.
Il titolo Eastasiasoft Limited, come puoi immaginare, è la versione definitiva di Pretty Girls Klondike Solitarie (che abbiamo anche recensito) e, in questo caso, si suddivide in undici “mondi” (ossia “ragazze”) ognuno con tre sfide di livello crescente anche se, inspiegabilmente, il livello intermedio è quasi sempre il più ostico degli altri mentre quello che dovrebbe essere il più difficile è di una facilità disarmante.
In ogni caso, puoi decidere liberamente quale livello affrontare e, per ogni successo, otterrai l’immagine della ragazza col costume della sfida superata. Tali costumi potranno poi essere recuperati nella modalità “camerino” (che fa parte dei contenuti PLUS del titolo). Qui potrai selezionare le ragazze, gli abiti sbloccati, gli sfondi, aggiungere sticker vari e creare delle scenette statiche con tanto di onomatopee, per poi realizzare scatti di vario genere.
Una modalità fine a se stessa, fondamentalmente inutile e che già dopo due minuti ha abbondantemente stancato. Inutile quindi specificare che fallisce il suo tentativo di invogliare a completare tutti e 33 solitari di Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS, per poter poi mutare gli abiti e realizzare nuovi scatti.
Tornando invece al tavolo da gioco, Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS prova a semplificare ulteriormente le cose introducendo dei bonus liberamente selezionabili ma consumabili. Si tratta di classicissimi aiuti extra che possono agevolarti nella risoluzione del solitario.
Nel dettaglio, abbiamo il classico “Undo” che ci permette di tornare all’azione precedente o quella dopo ancora. Più “Undo” utilizzeremo, più indietro torneremo. C’è anche l’immancabile “Hint” che è praticamente un segnalatore a schermo che ci mostra le carte a schermo con cui interagire per guidarci nella dalla prossima mossa. Si aggiunge poi “Expose” che va a scoprire una carta a random presente sullo schermo per agevolarci nelle prossime mosse. Infine abbiamo “Shuffle” che va a raccogliere tutte le carte coperte su schermo, le mescola e poi le riposiziona totalmente a random. Inutile dire che serve per provare, con un po’ di fortuna, a sbloccarci da eventuali momenti di stallo.
Tutto qui, Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS non offre altro che questo. Contenutisticamente parlando, il titolo delude sia per quantità che, soprattutto, per qualità. Anche l’elemento che dovrebbe spiccare di più, le Pretty Girls, risultano ridondanti in quanto, se hai già giocato un altro titolo del genere, difficilmente troverai qualcosa di inedito che giustifichi l’acquisto.
Rimane comunque un solitario solido e immutato. Gli amanti del gioco non avranno problemi ad adattarsi al titolo Eastasiasoft Limited e, anzi, il gameplay risulta immediato e comodo su console. Anche troppo, considerando che per spostare una carta basterà cliccarci semplicemente sopra e questa si sposterà in automatico. Quindi sì, in caso di stallo, basta cliccare ogni carta su schermo e quelle che possono spostarsi lo faranno.
Grafica e sonoro
Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS non innova nulla e anche graficamente il titolo è in linea con gli altri Pretty Girls senza osare o spiccare. Certo, la caratteristica principale di questo titolo è la prosperosità surreale delle donnine che ci accompagnano di partita in partita.
Parliamo di esagerazioni che vanno contro l’anatomia umana persino per personaggi in stile anime. A queste si aggiungono animazioni scarne e sporadiche oltre che un doppiaggio in giapponese caricaturale e anonimo. Così come anche il sonoro, piatto e ripetitivo, seppur mai estremamente fastidioso.
Infine, il titolo non presenta i sottotitoli in lingua italiana ma il contenuto testuale è quasi del tutto assente e le regole del solitario sono così intuitive e immediate che bastano poche partite per padroneggiarle. Per quanto riguarda le modalità dell’ibrida Nintendo, Pretty Girls Klondike Solitaire PLUS spicca più sulla versione portatile, considerando anche la tipologia di gioco.