Qualche mese fa, sulle nostre scrivanie virtuali di iCrewPlay, era finito un titolo di poker che prendeva il nome di Poker Pretty Girls Battle. Un gioco molto più che mediocre (tanto da prendersi un sonoro 3,8 come voto finale), che, tuttavia, a quanto pare, fa parte di una collana dove donnine vestite in abiti succinti e immagini al limite dell’hentai la fanno da padrone. Ultima entries in questa collezione (la quale comprende anche un titolo basato sul Mahjong e uno sul Solitario) è Pretty Girls Panic! il quale altri non è che un clone di Qix, ma in salsa piccante.
Saranno riusciti i ragazzi di EastAsiaSoft a darci, almeno, un titolo non terribile?
Niente storia…tanto a cosa serve?
Vista la totale assenza di un qualsiasi straccio di storia, ci concentreremo sul gioco da cui prende diretta ispirazione Pretty Girls Panic!. All’inizio degli anni ’80 (nel 1981 per la precisione) fece capolino nelle sale giochi di tutto il mondo un titolo che era estremamente innovativo nella sua semplicità ovvero Qix.
L’obiettivo era scoprire pezzi di sfondo tramite l’utilizzo di un cursore posizionato a bordo dello schermo. La tecnologia di allora non dava la possibilità di mettere immagini che potessero in qualche modo, variare i livelli uno dall’altro, quindi si assisteva a un semplice cambio di colore tra una zona “conquistata” e una ancora da scoprire.
Arriviamo agli anni ’90, le spalline imbottite nelle giacche sono passate di moda e in tutto il mondo spopolano le Spice Girls. Arriva, sempre in sala giochi, un gioco che prendeva i concetti di Qix e li rendeva più “piccanti”, ovvero Gals Panic!. Questo titolo, creato dagli stessi autori di Qix, ovvero Taito, aggiungeva agli sfondi monocromatici, delle donnine veramente poco vestite. L’obiettivo era semplice: dovevamo svelare pezzi dello sfondo, andando a disegnare delle linee che avrebbero scoperto la sagoma proposta.
Il gioco era divertente visto che, disseminati per i livelli, c’erano dei nemici che ci avrebbero ostacolato nel nostro intento e soprattutto potevamo incappare in malus conditi da un tipico humor giapponese un po’ fuori di testa. Ecco Pretty Girls Panic! alla base è la stessa cosa, solo che è meno divertente, azzarda di meno e va a tagliare tutto il contorno che rendeva Gals Panic! una piccola perla da provare.
Torniamo ai giorni nostri
Come avrai ben capito l’obiettivo di Pretty Girls Panic! è quello di scoprire delle sagome di ragazze disegnate in stile manga. Ogni ragazza avrà tre, quattro o cinque livelli, ognuno dei quali, equivale a sempre meno vestiti (senza mai arrivare al nudo totale, al massimo potremo ammirare un outfit in bikini molto striminzito).
Per farlo avremo a disposizione un polipo che cercherà di disegnare le linee rette per poter scoprire porzioni di schermo. L’obiettivo di gioco sarà quello di portare a casa aree sempre più ampie dello sfondo (più grande sarà la parte schermo scoperta in una volta sola, più alto sarà il punteggio) senza, naturalmente, farci beccare dai nemici e scoprire almeno il 75% dell’area del livello.
I nemici variano da granchi, meduse, molluschi che sparano palle di energia e altre creature marine le quali si ripeteranno continuamente. Avremo poi tre tipi di power up: l’orologio, che bloccherà tutti i nemici a schermo, un polipetto arcobaleno, il quale ci renderà invincibili e un’icona (non ho capito se fosse una matita o una suola di scarpe), che darà più velocità.
I controlli sono quanto di più semplice si possa pensare: non necessiteranno di tasti, ma solo della levetta analogica. Questo porta, a volte, a muoverci per la tavola di gioco senza volerlo. Una mossa intelligente poteva essere quella di assegnare la combinazione tasto più levetta, onde evitare eventuali movimenti involontari del personaggio su schermo.
Il problema grande di Pretty Girls Panic! è la poca varietà nel gameplay: gli ostacoli proposti saranno sempre uguali e compiranno praticamente sempre gli stessi movimenti con un semplice cambio negli sprite. Se prendiamo come esempio Gals Panic!, titolo da cui si prende ispirazione e uscito nel lontano 1990, c’era varietà nei nemici, che si comportavano in maniera differente, rendendo la sfida maggiore, ma soprattutto più varia.
Anche power up sono pochi e alla fin fine abbastanza inutili visto che anche non prendendoli, basterà tenere sempre la stessa strategia, ovvero fare piccoli pezzi per poi pulire tutto in un colpo e il gioco sarà fatto.
Altra pecca che penalizza fortemente Pretty Girls Panic! è la longevità complessiva del titolo. Potremo scegliere tra 14 ragazze, le quali si sbloccheranno man mano che progrediremo nel gioco, tuttavia il titolo potrà essere completato tranquillamente in 3 ore di gioco, ovvero una sessione poco meno che intensiva. Una volta fatto questo ci resterà davvero molto poco da fare, se non riprovare nuovamente i livelli e cercare di essere primi nelle leaderboard.
Graficamente ne carne ne pesce…anzi no solo pesce
Graficamente il titolo è estremamente semplice, ma Pretty Girls Panic! non si pone l’obiettivo di avere la grafica migliore del mondo. Nulla di che quindi. C’è da segnalare, tuttavia, che in presenza di molti nemici a schermo, si nota un evidente calo di framerate, almeno nella sua versione Nintendo Switch.
Anche la musica e gli effetti sonori restano anonimi e anzi, dopo poco, abbasserai il volume visto che alcune tracce audio sono pure abbastanza irritanti.
Concludendo
Vale la pena di prendere Pretty Girls Panic!? Non direi o almeno non nella sua versione Nintendo Switch visto che costa sensibilmente di più (4,99 €). Per Steam il titolo è a 1,99 € e se sei tra i nostalgici di Gals Panic! potresti apprezzarlo almeno per un’oretta visto che, inizialmente, può anche sembrare divertente. Il problema più grande di Pretty Girls Panic! è la sua monotonia e il fatto di essere un titolo davvero troppo uguale per tutto l’arco della campagna. In più, una volta completato, non ci sarà molto altro da fare, se non provare a battere i vari record fatti da noi o dai altre persone online…davvero troppo poco. Insomma se devi copiare da illustri predecessori, almeno cerca di farlo bene!