Dopo l’uscita di Pretty Girls Panic, Easteasiasoft e Zoo Corporation riprovano a farci rivivere un genere caduto nel dimenticatoio come i puzzle game game anni ’90 dove si dovevano scoprire pezzi di sfondo con un cursore, dandoci Pretty Girls Panic! Plus. Il risultato? Abbastanza mediocre. Divertente per qualche ora, ma una volta finito e platinato (perché si parla di un platino facile facile, da ottenere in circa 30 minuti di gioco) difficilmente lo riprenderai in mano. Ma andiamo per gradi.
https://www.youtube.com/watch?v=AkkxMq-a7cc&ab_channel=NintendoPlus
Niente storia
Pretty Girls Panic! Plus non ha nessuna trama, niente di pazzo o fuori di testa come altri titoli di questa prolifica casa di produzione, come Waifu Discovered 2: Medieval Fantasy, il quale aveva una storia basilare e banale, ma che faceva da contorno ad un titolo tutto sommato divertente. Qui una volta premuto start andremo diretti all’azione.
Un’azione che ci riporta ai ruggenti anni ’90 dove in sala giochi facevano capolino un certo tipo di titoli, molto criticati da chi di videogiochi ne sapeva meno di nulla, i quali ci mettevano nei panni di un puntino intento a scoprire porzioni di sfondo e svelare immagini le quali, spesso e volentieri, avevano come tema gentili donzelle davvero poco vestite.
Gameplay semplice, ma poche modalità
Lo scopo di Pretty Girls Panic! Plus sarà molto semplice, con l’ausilio del nostro personaggio dovremo cercare di disegnare linee rette, orizzontali o verticali, per scoprire delle parti di background. Una volta completato almeno l’80% dello sfondo, potremo ammirare un’immagine manga di una prosperosa ragazza. Se te lo stessi chiedendo, non avremo davvero nulla di troppo esplicito.
Ad ostacolare questo nostro intento ci saranno i nemici, molto variegati e di differenti misure, che se entreranno in contatto con il nostro cursore, ci faranno perdere una vita. I comandi sono di una semplicità quasi disarmante: dovremo semplicemente utilizzare lo stick analogico sinistro per muoverci e nient’altro. Se questo da una parte aumenta l’intuitività, per chi magari non vive propriamente di pane e videogiochi, dall’altra parte può risultare un difetto, in quanto se ci fosse stata la possibilità di utilizzare un tasto per “sbloccare” l’azione (un po’ come capitava in Gal’s Panic, ovvero il titolo anni ’90 da cui Pretty Girls Panic! Plus prende ispirazione) sarebbe rimasto comunque intuitivo, ma non ci avrebbe esposto a movimenti accidentali.
Ad aiutarci nella nostra impresa avremo tre tipi di power up ovvero: l’orologio (che fermerà i nemici per qualche secondo), le frecce (che ci renderanno nettamente più veloci) e la stella (la quale ci renderà invincibili per pochissimo tempo, ti ricorda qualcosa?).
Per quanto riguarda le modalità, Pretty Girls Panic! Plus incentra tutto sull’arcade e sulle 20 ragazze da scoprire. Ogni signorina proposta vanta due outfit, il quale portano il titolo a un totale di 40 livelli complessivi. Come dicevo prima, al contrario di altri giochi Eastasiasoft, c’è davvero poco di “pornografico” negli artwork, a parte qualche misura di seno particolarmente abbondante, tipica dello stile manga.
Il problema più grande con Pretty Girls Panic! Plus è la sua estrema brevità. Il titolo è tranquillamente completabile in 3 ore di giocata intensa, ma non solo questo; il suo trofeo di platino sarà ottenibile in soli 30 minuti, visto che per averlo non dovremo portare a termine tutti i livelli, ma solo i primi 10. Una volta completati i 40 stage di Pretty Girls Panic! Plus ci sarà davvero pochissimo altro da fare se non cercare di battere i nostri record o quelli mondiali nella leaderboard. Davvero troppo poco per invogliare il giocatore a riprendere in mano il titolo.
Graficamente si poteva fare di meglio
Per quanto riguarda la grafica c’è davvero molto poco da dire per Pretty Girls Panic! Plus, visto che il nostro personaggio sarà una scimmia o un demone in 2D (che vedremo dall’alto) e i nemici sono fatti in maniera cartonesca con 4 animazioni in croce. Tutto sommato non mi lamento di questo, visto che non è la parte dove il titolo si doveva concentrare, piuttosto le immagini delle ragazze, quelle meritavano un po’ più di cura. I disegni risultano approssimativi e per nulla particolareggiati, non solo, una volta passato il livello queste cambieranno espressione tramite animazione. Questo passaggio risulterà innaturale e quasi messo a casaccio tanto per fare.
Le musiche di accompagnamento sono buone e ben variegate, tuttavia gli effetti sonori, particolarmente “Kawaii”, per ogni nostra azione a schermo, dopo un po’ diventeranno quasi irritanti vista la loro frequenza.