Quando uscì il primo capitolo di Disgaea, ormai 20 lunghissimi anni fa, il successo che riscosse tra i giocatori fu tale da convincere NIS a continuare ad investire sul titolo rendendolo una serie di successo e un vero e proprio brand comprensivo di prodotti crossmediali come anime e manga e spinoff videoludici.
I due titoli legati ai Prinny appartengono alla seconda categoria. Usciti originariamente per PlayStation Portable tra il 2008 e il 2010, entrambi arrivano oggi su Switch in una collection che altro non è se un vero e proprio porting degli originali, nudo e crudo.
Prinny 1 e 2 sono due titoli che sfruttano la stessa narrazione assurda e nonsense che i fan di Disgaea hanno imparato ad amare. In entrambi impersoneremo i Prinny, reincarnazioni di umani peccatori spediti negli inferi a scontare le proprie condanne; nel primo gioco comanderemo 1.000 Prinny spediti a cercare l’Ultra Dessert per conto di Etna, mentre nel secondo altri 1.00 Prinny verranno incaricati di recuperare… la sua biancheria intima!
In entrambi i casi si tratta di storie molto semplici, che strizzano l’occhio ai fan della serie principale vista la grande mole di volti familiari e qualche momento di puro fanservice.
Purtroppo, questo vuol dire anche che chi non è appassionato di Disgaea potrebbe non cogliere molti aspetti della storia e non apprezzarne altri.
Tuttavia, il gioco resulta interessante anche per chi è in cerca di un platform a scorrimento non troppo complicato da affrontare, vista anche la lunghezza dei livelli, da giocare nei ritagli di tempo libero.
Il gameplay
In entrambi i casi si tratta di giochi molto semplici, con meccaniche elementari che li avvicinano ai platform più classici. Per certi versi potremmo definirli dei Metroidvania, sottogenere molto amato dai giocatori di platform. Semplice non vuol dire che non sia divertente, in ogni caso.
Una delle meccaniche peculiari di Prinny 1e 2 è relativa alla gestione di vite e livelli: all’inizio del gioco avremo a disposizione ben 1.000 vite, che ci vengono mostrate nella parte bassa dello schermo. Questo numero, abnorme se paragonato a qualunque platform, è dovuto al fatto che i Prinny possono subire 4 colpi prima di esplodere ed essere rimpiazzati da un compagno.
Si tratta fondamentalmente di una scelta legata alla lore di Disgaea, in cui i Prinny venivano utilizzati come armi dalla distanza.
Per quanto riguarda i livelli, l’avanzamento è strettamente collegato al tempo trascorso; i giocatori hanno a disposizione 10 ore per completare i loro obiettivi, con il tempo che scorre completando i livelli.
Pur trattandosi, come già detto, di titoli poco complessi, non è esente un discreto livello di sfida.
I livelli, a scorrimento laterali, sono ricchi dinemici che sparano proiettili e cercano di attaccarci da diverse posizioni, I bossinvece, talvolta risultano frustranti ma nel complesso, grazie alle meccaniche di gioco, sono abbastanza divertenti da affrontare.
Un esempio calzante è il boss del Magma Hideout; all’inizio è perdiamo tantissimi Prinny sotto un fuoco di sbarramento mauna volta capito come combatterlo tutto funziona a dovere e diventa più semplice.
Ridotto ai minimi termini è questo il gameplay di Prinny 1 e 2. Dovremo attraversare i livelli ricorrendo a tutte le nostre abilità e infine capire come combattere il boss e sconfiggerlo.
Fatta l’abitudine a questa struttura e avanzando nel gioco, tutto diventa più semplice. Ovviamente, se ti sembrano troppo difficili, puoi cambiare difficoltà in qualsiasi momento.
Prinny: Can I Really Be the Hero comprende 2 livelli di difficoltà, ovvero Standard ed Hell’s Finest, mentre Prinny 2: Dawn of Operation Panties, Dood! presenta un ulteriore livello di difficoltà per cui potremo scegliere tra Baby, Standard ed Hell’s Finest.
In entrambi i giochi i livelli di difficoltà sono intercambiabili nell’hub che raggiungiamo tra un livello e l’altro, per cui se un particolare livello ci risulta ostico potremo sempre diminuire il livello di sfida.
I due titoli che compongono Prinny 1•2 Exploded and Reloaded dispongono, come gli originali su PSP, di modalità extra a cui accedere dopo avere completato il gioco principale.
Queste aggiungono ai livelli già affrontati una dose massiccia di nemici e di boss fight, aumentando la longevità dei giochi, se dopo averli completati vuoi spendere qualche altra ora con questi platform.
Prinny 2 ha una modalità in più rispetto al primo, che include Asagi, altro personaggio di Disgaea. Asagi Wars: Vengeance of Asagi, così si chiama, è disponibile dopo aver terminato lo scenario principale e ci consente di giocare una versione di Prinny con questo nuovo personaggio.
In questa modalità abbiamo a disposizione diverse armi tra cui scegliere e il gameplay varia leggermente rispetto al gioco principale.
Segnali di Stile
Seppure risulti gradevole, sul comparto tecnico di Prinny 1-2 c’è poco da dire. Come accennato in apertura, si tratta di un porting in senso stretto che porta suSwitch la stessa identica versione giocata 10 anni fa su PlayStation Portable.
La grafica non è cambiata di una virgola, risultato a tratti un po’ datata.
Lo stesso vale per l’audio che offre solo inglese e giapponese: la scelta più sensata, anche per affinità ai capitoli principali di Disgaea è il giapponese che, seppur incomprensibile (almeno per il sottoscritto), dimostra un livello di doppiaggio che raramente vediamo in uno spinoff.