I servizi per videogiocare in streaming rappresentano una delle possibili e più concrete evoluzioni del gaming. Per questo motivo, numerose compagnie non vedono l’ora di prendersi una fetta della torta prima che il mercato si saturi definitivamente. Anche Walmart, la più grande catena di negozi al dettaglio del mondo, non vuole farsi sfuggire l’occasione per divenire un leader anche in questo settore.
Tramite alcune mail confidenziali di Epic Games, uscite fuori grazie al processo che vede la software house sfidare Apple, siamo venuti a conoscenza di numerose indiscrezioni, tra cui quella che vede l’esistenza di Project Storm, una piattaforma di videogiochi in streaming proprietaria di Walmart.
Una beta di Project Storm era già disponibile nel 2019
Grazie alla corrispondenza interna di Epic Games, in uno scambio di messaggi del cofondatore Mark Rein, scopriamo che nell’aprile del 2019 esisteva già una versione funzionante di Project Storm. Le performance del prodotto risultarono sorprendenti, facendo valutare l’esperienza come superiore al semplice videogiocare su smartphone ed equiparabile a una PlayStation 4.
Un documento allegato alle mail mostra anche parte dell’infrastruttura adottata dal servizio. La piattaforma viene definita da Walmart come un ecosistema aperto, in cui sarà possibile fruire dei titoli tramite lo streaming oppure scaricarli e installarli sul proprio dispositivo. La tecnologia dietro al servizio di cloud gaming sarà quella di LiquidSky, una compagnia acquisita da Walmart nello scorso 2018 in previsione di questo progetto.
Fonti a conoscenza dei piani di Walmart, dichiarano a The Verge che sviluppatori ed editori erano già in contatto con l’azienda per produrre o pubblicare giochi per Project Storm. Non sappiamo se il servizio sia ancora in sviluppo o se i programmi siano mutati in corso d’opera. Forse i risultati non troppo entusiasmanti ottenuti da Stadia hanno fatto cambiare idea al colosso statunitense, che ha deciso di rivedere i piani per evitare gli errori già compiuti dai propri competitor.