Pumpkin Jack trae ispirazione per il suo protagonista dalla nota leggenda di Halloween, Jack o’lantern. Come la leggenda anche il nostro protagonista è un noto truffatore, scaltro e sempre alla ricerca di un qualcuno da fregare.
Nell’opera in questione, Jack è ormai deceduto da secoli, ma prima di morire è riuscito ad ingannare il diavolo in persona, non una, non due, ma ben tre volte.
Questo chiaramente non è piaciuto al signore degli inferi, che quindi decide di servirsi della sua anima dannata ogni qual volta lo ritenga necessario. Da questa premessa prendono forma le vicende del nostro caro Jack.
Pumpking Jack: una trama semplice quanto efficace
Pumpkin Jack porta questo nome proprio a causa della sua “zucca vuota“, il protagonista è infatti uno spirito reincarnato in una sorta di spaventapasseri con, al posto del capo, una bella zucca di Halloween.
Il diavolo ha intenzione di prendere il controllo del mondo dei vivi, per farlo invia una cospicua quantità di mostri e non morti di ogni genere. Gli umani però non stanno di certo a guardare, con le loro armate tentano di bloccare l’avanzata dell’armata non morta, ma non sembrano in grado di cavarsela da soli.
Ecco che entra in scena quindi un eroe, un campione che possa difendere la razza umana; si tratta di un mago dotato di grandiose capacità magiche, in grado di difendere le terre degli uomini dalle mostruosità inviate dal diavolo. Il signore degli inferi decide così di schierare anch’egli un campione, un “antieroe” che sconfigga il mago e concluda la conquista dell’umanità.
Trattasi proprio del nostro Pumpkin Jack, il quale accetta di buon grado la missione; in cambio gli viene promessa la completa assoluzione dei propri peccati, ma sicuramente accetta anche per farsi semplicemente un giro e spaccare qualche testa.
Da questo momento ha ufficialmente inizio l’avventura, ma non sarà facile; purtroppo lo spirito di Jack è pur sempre di provenienza umana, ergo le armate del diavolo vedranno il povero Jack come una minaccia.
Pumpkin Jack dovrà quindi scontrarsi sia con le creature degli inferi che con gli umani ed il loro campione, il mago. Fortunatamente non sarà solo, ad accompagnarlo un gufo parlante che fungerà da guida lungo il cammino, ed un corvo che lo aiuterà nei combattimenti.
Per non rovinarti l’esperienza ti basta sapere questo; considero la trama di Pumpkin Jack molto ispirata e, se pur semplice, ottiene il risultato sperato, ovvero intrattenere e far divertire.
Pumpkin Jack: gameplay ripetitivo?
Prima di addentrarci in questo argomento ci tengo a specificare che il titolo è stato sviluppato da una singola persona, il progetto in seguito ha sicuramente ottenuto supporto, ma l’idea alla base e le meccaniche di gioco sono tutte partorite dalla sola mente di Nicolas Meyssonnier.
Pumpkin Jack fa davvero tanto il verso ad altri platform della sua categoria (vedasi i ben noti MediEvil, o ancora Jack and Daxter, dove il quadrupede viene sostituito dal corvo).
Non porta chissà quale innovazione al genere videoludico al quale si ispira, ma non ha nemmeno la presunzione di farlo; sono evidenti le carenze dovute all’entità della produzione, ma vengono sopraffatte dall’amore per la stessa da parte dello sviluppatore.
Il titolo si sviluppa in sei livelli, dopo il secondo livello è facile notare come le meccaniche principali inizino a ripetersi, ma Nicolas ha saputo bene ovviare al problema, modificando ogni volta l’aspetto e le dinamiche degli stesse.
Per capirci meglio, ogni livello si sviluppa nella seguente maniera:
- Introduzione: vari nemici da fronteggiare, spesso molto numerosi.
- Fase platform: sezione di platforming indispensabile per il raggiungimento della fase finale del livello.
- Sezione su binari: fase in cui il giocatore deve evitare ostacoli per raggiungere la meta.
- Boss fight: combattimento contro il boss che culmina con la conclusione del livello.
Questo schema si ripete in maniera identica ogni livello, ma viene sempre introdotta qualche novità che maschera la monotonia dello scheletro di gioco, eccoti alcuni esempi:
- L’introduzione varia grazie all’arsenale, ogni livello si conclude con l’ottenimento di una nuova arma che modifica il moveset di Jack, costringendoti a variare approccio; inoltre ogni livello introduce un nuovo nemico, quasi sempre facile da abbattere utilizzando la nuova arma ottenuta.
- Ad inizio gioco le fasi platform sono molto semplici, avanzando vengono introdotte strutture semoventi che rendono più complesso in tragitto.
- Le sezioni su binari cambiano grazie alla scelta del mezzo di locomozione, ad esempio potrai trovarti su di un carrello in corsa a folle velocità su dei binari, o aggrappato ad un mostro alato che necessita però della pressione di un tasto per volare, quindi rendendo il tutto più difficile.
- Le boss fight variano di volta in volta, mantenendo quasi sempre la peculiarità degli attacchi a distanza, quasi tutti i boss di fine livello attaccano a distanza, creando un buon connubio tra platforming e combattimento.
Personalmente considero il gameplay molto divertente, ma poco accattivante. La difficoltà maggiore potrebbe risiedere nella legnosità dei comandi che ti porterà a numerosi game over nelle fasi platform; in merito ai nemici invece ho trovato eccessivamente semplice abbatterli.
Pumpkin Jack: colonna sonora e comparto audio incalzanti
Per quanto mi riguarda il comparto audio è di ottima fattura, nessun suono risulta fuori posto, dai suoni ambientali ai versi delle creature. Degna di nota è la colonna sonora, molto ispirata; le tonalità sono tetre, ma di tanto in tanto incalzeranno alcune tra le migliori rivisitazioni dei capisaldi della musica classica, modificate accuratamente in tema Halloween.
L’unica voce presente nel gioco è quella del narratore che ti accompagnerà lungo tutto il viaggio, riassumendo le vicende ad ogni fine livello.
Pumpkin Jack è tradotto in italiano, i dialoghi in gioco sono tutti testuali e, purtroppo, spesso e volentieri si nota qualche strafalcione grammaticale, che però non intacca i dialoghi al punto da non renderli comprensibili.
Pumpkin Jack: comparto tecnico e artistico
Parlando del comparto tecnico l’opera come già detto non vuole “esagerare”, lo sviluppatore conosce bene i suoi limiti e le sue capacità. A parte qualche calo di frame rate in alcune fasi più concitate, il titolo si presenta molto stabile, complice sicuramente la linearità dei livelli, e la ripetizione dei vari asset.
Degno di nota è il comparto artistico, i personaggi sono rappresentati e caratterizzati molto bene, ho passato più di qualche minuto ad osservare le fattezze di alcuni mostri, ma soprattutto quelle del nostro Jack.
Pumpkin Jack: tiriamo le somme
L’opera non dura molto, si attesta all’incirca sulle quattro ore, ma sono ore di puro divertimento. Il livello di sfida è molto basso perciò potrebbe risultare noioso ai più, anche se personalmente l’ho trovato molto rilassante e un piacevole passatempo. Inoltre le musiche e i toni sarcastici rendono il tutto incalzante e consono allo scopo.
Sicuramente gioca a sfavore la legnosità dei comandi, forse unico grande difetto dell’opera, sulla quale è comunque facile soprassedere con un po’ di pratica.
Se pensi possa fare al caso tuo, potrai giocare Pumpkin Jack su PlayStation 4 dal 24 febbraio 2021!