Halloween è appena trascorso, e molti giocatori sono ancora alle prese con dei videogiochi che ricalcano i temi oscuri e tenebrosi di questa festività americana, ma che anno dopo anno stiamo assimilando e facendo sempre più nostra.
Una delle uscite più tematiche è sicuramente Pumpkin Jack New-Gen Edition, una versione migliorata per console next-gen del titolo indie con protagonista Jack O’ Lantern. In passato abbiamo già recensito il titolo nella sua versione vanilla.
Questo action platform ha catturato l’attenzione di molti appassionati del genere sia perché tutto ciò che concerne lo sviluppo è stato intrapreso da una sola persona, ma anche grazie alla sua forte ispirazione a MediEvil, sia per quanto concerne l’atmosfera di gioco che per la struttura del game design.
Come si comporta Pumpkin Jack su nuova generazione? Scoprilo con noi, grazie alla nostra recensione del titolo per PlayStation 5!
Pumpkin Jack, l’antieroe
Jack O’ Lantern è famoso per essere riuscito a imbrogliare il Diavolo per tre volte (anche se, a detta del protagonista, la terza non la ricorda quasi nessuno) tuttavia questa volta il Signore degli Inferi in persona affida un incarico alla sua anima dannata.
Nel regno umano di Arc En Ciel vige pace e prosperità, e sicuramente questo non può piacere al Diavolo: la missione di Jack è quella di eliminare il mago che protegge gli abitanti del feudo per sbaragliare le porte alle armate infernali che distruggeranno il mondo.
Jack accetta suo malgrado questo compito, nonostante non sia esattamente un tipo servile. In men che non si dica, il Diavolo gli fornisce un nuovo corpo e due sidekick, il corvo e il gufo, che lo accompagneranno per il corso della sua avventura costituita da massacri e distruzione.
La trama di Pumpkin Jack è scorrevole e divertente da seguire, grazie al sarcasmo che si andrà a creare nelle vicende di gioco. L’intera storia è narrata attraverso dialoghi didascalici, tuttavia questa scelta non mutila in alcun modo la comicità del titolo, che è sicuramente la portata principale per quanto concerne l’impianto narrativo.
Il gioco è pieno di richiami ed easter egg dedicati a molti franchise di videogiochi e non: Crash Bandicoot, MediEvil, Harry Potter e Il Signore degli Anelli sono soltanto alcune delle proprietà intellettuali citate nel gioco sviluppato da Nicolas Meyssonnier. Una sana dose citazionistica che strapperà più di qualche sorriso dalla bocca del giocatore.
Sir Jack Fortesque
Entrando nei meriti del gameplay, l’ispirazione del titolo presa dai platform vecchia scuola in stile MediEvil è lapalissiana, specialmente per quanto concerne il combat system. L’atmosfera da brivido infatti non è l’unica cosa che questa produzione e il grande classico per PlayStation One condividono.
Il sistema di combattimento si basa sull’utilizzo di armi da mischia ottenibili nel corso dell’avventura; non vi è un grande approfondimento dietro le meccaniche del combat system, poiché le uniche feature associabili a questo comparto sono l’attacco e la schivata.
Ciononostante, in Pumpkin Jack i combattimenti non risultano essere stagnanti, nonostante la scarsa scelta di mosse eseguibili e un arsenale composto da armi che non differiscono troppo l’una dall’altra.
Affrontare le orde di nemici infatti serve per contestualizzare il cambio di ritmo del gioco, minuzia che a Pumpkin Jack riesce molto bene. Ogni livello contiene armi, tipologie di puzzle e sezioni di gameplay diverse dal precedente: questo si tramuta in un’ottima varietà che non annoierà mai il giocatore, che si approccerà attivamente al titolo fino alle fasi finali del gioco senza mai scadere nella ripetitività.
Non dobbiamo scordarci però che Pumpkin Jack resta comunque una produzione a basso budget, in cui l’autore è riuscito a tirar su il meglio possibile dalle poche risorse disponibili ma dovendo scendere inesorabilmente a compromessi.
Questo ricade pesantemente sulla longevità del titolo: personalmente, ho completato la mia partita in meno di cinque ore, senza mai correre verso la fine del livello ma anzi esplorandone molti anfratti alla ricerca dei collezionabili sparsi per le mappe di gioco.
Nel complesso, il gameplay di Pumpkin Jack funziona nonostante le sue radici estremamente “artigianali”: malgrado la longevità di gioco ne risente parecchio e non c’è alcuna motivazione che incentivi l’avvio di una nuova partita, nel corso della mia esperienza di gioco ho apprezzato molto di quello che il titolo propone. Pumpkin Jack offre un’avventura semplice, ma che diverte per tutta la sua durata.
Atmosfera da Halloween
Il comparto tecnico di Pumpkin Jack è estremamente valido: Nicolas Meyssonnier ha estratto dal cilindro una buona direzione artistica che sfrutta in maniera coscienziosa l’Unreal Engine e i suoi maggiori punti di forza, ossia l’ottima resa degli effetti particellari e delle luci di gioco.
L’atmosfera di gioco è stata realizzata magistralmente, e anche qui è possibile notare delle ispirazioni “medieviliane”: villaggi infestati, macabri castelli e foreste incantate rappresentano il mood generale delle ambientazioni visitabili in Pumpkin Jack, primizia che lo rende un titolo perfetto per le serate di Halloween.
Menzione d’onore anche per la colonna sonora, anch’essa di pregevole fattura: la spettrale OST di gioco risulta essere incalzante in ogni momento che il gioco propina e, oltre alle musiche inedite, il catalogo contiene anche delle rivisitazioni di brani storici della musica classica come Für Elise di Beethoven.
Come si comporta il gioco su PlayStation 5?
Possiamo dire tranquillamente che le versioni per console di nona generazione siano le migliori per giocare Pumpkin Jack. Il gioco gode di una modalità prestazioni con 4K dinamico e fluidità maggiorata grazie ai 60fps, o in alternativa i giocatori possono scegliere la modalità grafica, che blocca il frame rate a 30 fotogrammi al secondo favorendo una risoluzione in 4K reale e particellari migliorati con l’utilizzo del ray tracing.
Dal punto di vista tecnico, la modalità selezionabile è a discrezione del giocatore: avendo giocato perlopiù in modalità prestazioni, posso affermare che il gioco resta solido anche nelle fasi più concitate e non si registrano cali di framerate per tutta la partita.
Parlando invece delle funzionalità esclusive del DualSense di PlayStation 5, purtroppo non c’è molto da dire: poiché il gioco non usufruisce dei dorsali L2 e R2 non vi è l’implementazione dei trigger adattivi. Anche il feedback aptico non è pervenuto: in sintesi, New-Gen Edition è sicuramente la miglior versione per giocare a Pumpkin Jack, tuttavia non aspettarti un supporto al DualSense ottimale.
In conclusione
L’ascesa di Jack O’ Lantern per diventare il più malvagio dei cattivi è più splendente che mai in questa New-Gen Edition: la possibilità di scegliere tra i 60fps e il 4K reale con ray tracing è sicuramente la portata principale di questa versione per console di nona generazione, anche se è da citare la totale assenza di supporto a feedback aptico e trigger adattivi per il DualSense di PlayStation 5.
La trama scorre in maniera piacevole per tutta la durata del gioco grazie ai suoi temi leggeri e un gameplay classico ma che non stanca: Pumpkin Jack è un progetto funzionante e pieno di brio, nonostante a tratti si possa avvertire l’artigianalità del prodotto.
La mancanza di alto budget si riflette sulla longevità breve del titolo, che dispone di sei stage completabili in meno di cinque ore. Fortunatamente l’esperienza è estremamente varia, e per questo va fatto un plauso a Nicolas Meyssonnier per aver creato un gioco tremendamente accattivante ottimizzando al meglio le risorse a disposizione.
Se stai cercando un platform ispirato a MediEvil e alle gesta di Sir Daniel Fortesque, ti consiglio di concedere un’opportunità a Pumpkin Jack: potrebbe restituirti quelle vibrazioni nostalgiche che cerchi da tempo.