Punk Wars è un nuovo gioco di strategia 4x dello sviluppatore Strategy Forge, disponibile da qualche giorno su Steam, il quale va a rimpolpare le già corpose fila di uno dei generi più vecchi della storia videoludica. La terminologia 4x del genere sta per Explore, Expand, Exploit, Exterminate, e raggruppa tutti quei giochi strategici nei quali bisogna appunto esplorare, espandersi, sfruttare e sterminare.
Punk Wars si presenta molto bene ad un primo impatto, con un comparto grafico di tutto rispetto e molta cura nell’ambientazione, ma riuscirà a farsi valere? Andiamo a scoprirlo nella nostra recensione.
Punk Wars: Steam, Diesel, Atom e Steel
La storia del titolo vede un mondo devastato e ormai in rovina, nel quale un altro ciclo è appena giunto alla sua fine. Come ben sappiamo però, la fine di qualcosa è l’inizio di un’altra e dalle ceneri delle passate civiltà sono sorte quattro nuove potenze, Steampunk, Dieselpunk, Atompunk e Steelpunk.
Ognuna di queste nuove società ovviamente ha le proprie convinzioni, il proprio credo e tecnologia ma non tolleranza verso quelle delle altre fazioni, mentalità che causerà il conflitto fra le quattro nuove potenze e alla conseguente lotta per il dominio mondiale e tecnologico.
Purtroppo le prime mancanze per Punk Wars iniziano a vedersi dalle piccolezze come i pochi settaggi disponibili nelle opzioni, soprattutto a livello grafico, le poche modalità che offre e la mancanza della localizzazione nella nostra lingua, quest’ultimo fattore che potrebbe allontanare chi non è molto pratico della lingua inglese o di una fra quelle disponibili, soprattutto in un genere di gioco nel quale si è obbligati a leggere e parecchio per capire funzionamenti di edifici e unità.
Ci verrà data l’opzione di eseguire un buon tutorial il quale riuscirà a spiegarci tutte le meccaniche principali del titolo prima di addentrarci nel cuore della battaglia vera e propria. Tutta l’azione di Punk Wars prende piede su una mappa con caselle esagonali nelle quali potremo muovere le nostre truppe o costruire nuove strutture e tutta l’interfaccia dal quale è composto si sposa benissimo sia per pulizia su schermo che tematica “punk”.
Gameplay con qualche incertezza
Punk Wars riprende tutti i classici elementi del genere strategico cercando di alleggerirli e facilitarli, ma questa sua buona intenzione non sempre riesce. Sia che staremo raccogliendo risorse, le quali saranno poche come tipologie e soprattutto cibo e acqua, o che saremo impegnati in battaglia, ogni casella potrà ospitare una sola tipologia di unità per volta, fattore comune in molti strategici ma che in Punk Wars risulta estremamente pesante e passo a spiegarvi il perché.
Le mappe, per quanto siano ben strutturate, spesso saranno caratterizzate da spazi angusti nei quali potranno passare solo poche unità per volta; questa particolarità farà si che se in quelle zone nasce uno scontro, le uniche unità che riusciremo a impiegare saranno quelle in prima linea, mentre tutte quelle che avremo nelle retrovie, e posso assicurare che andando avanti nel gioco saranno molte, saranno totalmente inutili.
Ad aggravare il tutto possiamo contare il fatto che le unità disporranno di pochi punti azione, utilizzati anche per muoversi, il quale aggiunto al fattore di non poter occupare la stessa casella di un’altra unità, renderà la retrovia inutile a meno che non riusciamo a piazzarle in una casella vuota davanti al nostro fronte offensivo, cosa che mi è riuscita davvero poche volte proprio per la conformazione delle mappe. Purtroppo non è tutto: Punk Wars obbliga il giocatore a utilizzare tutte le proprie unità prima di poter passare il turno all’avversario, e questo risulterà spesso essere una gran perdita di tempo.
Un’altra nota non propriamente negativa, ma che visto quanto detto prima contribuisce a rallentare il gioco, è il fatto che le nostre unità di costruttori, responsabili della creazione di nuovi edifici e strutture, scompariranno una volta che ne avranno portata a termine una, costringendoci a crearne di nuove per ogni operazione.
Tecnicamente parlando
Il comparto grafico non è certo un punto debole per Punk Wars, anzi è sicuramente il suo punto di forza, soprattutto se unito al gran lavoro fatto per rendere credibile l’ambientazione, il quale coinvolge anche gli ottimi menù e finestre decorati a tema. Le unità però sarebbero potute essere caratterizzate molto meglio, visto che le quattro fazioni sono totalmente diverse fra loro, mentre invece risultano quasi tutte abbastanza anonime.
Il sonoro si colloca sotto la sufficienza, sia come colonna sonora, ma soprattutto come effetti sonori i quali molto spesso non sembreranno adatti e a volte non rappresenteranno l’azione su schermo.
Il gameplay ha il grande pro di riuscire ad avvicinare i neofiti del genere, ma anche il contro di essere fastidiosamente lento, dando al giocatore quella sensazione di stare sprecando tempo inutilmente. La pulizia su schermo risulta ottima nonostante la mole di informazioni che i titoli strategici forniscono al giocatore.
Durante le mie ore come una delle quattro nuove superpotenze in Punk Wars, ho riscontrato alcuni bug ma rilegati solo al comparto sonoro, come il mancato effetto sonoro delle armi che fanno fuoco.