PXN P5 è il nuovo gaming controller sviluppato e venduto da PXN e pensato per essere tanto universale (seppur non completamente come vedremo approfonditamente nel paragrafo di riferimento) quanto accessibile, solido e comodo. In vendita a un prezzo molto competitivo e dal design dalle palesi ispirazioni, questo controller ci ha sorpreso per più di un motivo. Pronto a scoprire quali nella nostra recensione?
PXN P5 economico ma efficiente
Il primo impatto con PXN P5 è legato al packaging e lo diciamo subito: è abbastanza anonimo e, in alcuni casi, persino respingente. Complice il prezzo accessibile (34,99 euro), i più potrebbero temere un controller poco affidabile ma bisogna andare oltre le apparenze e oltre l’inscatolamento abbastanza poco elegante, soprattutto se messo a confronto con le confezioni di altri controller, come quelli firmati CRKD (di cui puoi recuperare la nostra recensione del modello Neo S Frost Edition).
A differenza di altri pad, quello di PXN si mostra subito incastrato in una base in plastica sottile e poco accattivante. Niente confezione in tela o protezione di rilievo. Il tutto è molto essenziale ma questo non è effettivamente un male seppur il primo impatto può essere un po’ deludente. Il contenuto della confezione in cartone, oltre al controller, include un moderatamente corposo libretto di istruzioni (che include la lingua italiana), un cavo USB essenziale per la ricarica e una chiavetta per la connessione.
Parlando di connessione, il controller include ben tre metodi: wired, bluetooth (5.2) e 2.4G Connection. Per la ricarica, invece, basta utilizzare il cavo e collegarlo a un qualsivoglia caricabatterie USB idoneo (anche quelli per cellulari o potete anche direttamente collegarlo al PC). Per la durabilità della batteria, questa si è dimostrata sorprendentemente ampia (siamo oltre le 20 ore) mentre la ricarica in sé ha richiede un tempo che varia tra le due, massimo tre, ore.
Per quanto riguarda l’estetica del pad in sé, questi è disponibile in due versioni (bianca o nera) e, inutile girarci intorno, ha un design che rievoca con una certa prepotenza quello di Microsoft e delle sue Xbox (da One a Series). A differenza di questi, però, il P5 risulta molto (per alcuni anche troppo) leggero e potrebbe far pensare, erroneamente, di avere tra le mani un qualcosa di fragile o meno “potente”.
La realtà è che il P5 si difende egregiamente e la sua leggerezza è un punto a favore (unita a una ergonomicità innegabile e soprattutto, nota), soprattutto dopo lunghe sessioni di gaming consecutivo. Per quanto riguarda le dimensioni, il pad presenta 155mm di larghezza per 106mm di altezza e 59mm di profondità. Misure abbastanza standard soprattutto considerando la sua natura universale. Perché sì, uno dei vantaggi del P5 è proprio la sua natura versatile oltre che l’ampia personalizzazione.
Personalizzabile e compatto
Il PXN P5, infatti, è studiato per essere utilizzato su PC, dispositivi mobile (iOS e Android), Nintendo Switch (unica console, purtroppo) e un generico “car infotainment system” che, per la gran parte degli utenti, significa: Tesla. Come puoi vedere, si tratta di un pad interessante e che mira ad adattarsi a diversi sistemi ludici stravolgendo se stesso di continuo. Come? Grazie a una vasta gamma di possibilità e personalizzazioni.
Prima di tutto, potrai personalizzare le “dead zone” degli analogici, puntando a ottenere un maggior grado di precisione soprattutto negli sparatutto in prima persona. Da segnalare anche ben quattro tasti posteriori a cui poter affidare scorciatoie e/o ulteriori comandi, utilissimi in titoli di vario genere dagli strategici ai picchiaduro. Grazie ai tasti dorsali, invece, è possibile migliorare alcune “sensazioni” tattili dal rinculo delle armi alla percezione del suolo ludico (quindi sì, anche la vibrazione è regolabile). Tutte queste personalizzazioni possono essere comodamente studiate e settate attraverso un’applicazione dedicata.
Andando ancora più alla scoperta del P5, scopriamo che questi è dotato di un giroscopio a sei assi che, seppur non immediato, regala un feedback intrigante soprattutto nel simulare un volante. Altro elemento di vanto e che promette una durabilità maggiore, sono i doppi analogici a effetto hall a cui si sommano i già citati trigger regolabili. Per gli analogici, neanche a dirlo, la scommessa è quella di sconfiggere i problemi di “drifting” e, considerando la qualità e le sensazioni ottenute dopo ore e ore di gaming, sembrano poter vincere la sfida.
Durante le nostre innumerevoli prove su PC, dispostivi mobile e soprattutto Nintendo Switch, abbiamo avuto modo di “stressare” il PXN P5 con diversi titoli e per svariate ore e le uniche problematiche che abbiamo riscontrato è giusto qualche scollegamento temporaneo con la console Nintendo ma nulla di grave e comunque limitata a qualche fugace episodio.
Volendo invece essere pignoli, possiamo segnalare, oltre la mancata connettività con le console di casa Sony, l’assenza di un jack per le cuffie e un primo impatto non molto intuitivo per i neofiti dei pad personalizzabili (elemento questo che si risolve nel giro di poche ore). Rimane comunque un pad estremamente versatile, molto competitivo e solido, in grado di regalare non poche soddisfazioni su diversi dispositivi.