Pyrene è un roguelike strategico con meccaniche di dungeon crawling e deck-building, sviluppato da Two Tiny Dice. Il gioco trae ispirazione dalla mitologia basca, un tema raramente esplorato nei videogiochi e ci mette nei panni di diversi eroi con il compito di affrontare mostri e creature di ogni tipo, mentre cercheremo di ricostruire il nostro villaggio e nel contempo risolvere alcuni misteri. Dopo la prova della demo di Pyrene, abbiamo messo le mani sulla versione finale, affrontando pericoli, combattendo mostri leggendari fino alla ricostruzione del villaggio, ma senza aver collezionato tutta una serie di sventurate dipartite.
La trama di Pyrene, seppur ben raccontata, non fa gridare al miracolo ma è comunque un ottimo incentivo per proseguire nel gioco. Tutto ruota attorno a un villaggio distrutto da mostri mitologici. Assumendo il ruolo di vari eroi, ciascuno con abilità e tratti unici, affronteremo diversi dungeon delle montagne dei Pirenei per sconfiggere le forze demoniache, guidate dal temibile Herensuge, un mostro mitologico basco.
L’obiettivo principale è ricostruire il villaggio distrutto e svelare le cause di questa catastrofe. La narrazione si sviluppa lentamente, man mano che si procede nel gioco e si scoprono nuovi dettagli sui miti e le leggende che popolano questo universo.
Pyrene e le sue interessanti meccaniche di gameplay
Il gameplay di Pyrene diverte e si fa notare perché combina elementi di dungeon crawling con meccaniche di deck-building particolari, offrendo una struttura di gioco basata su turni ma soprattutto strategia. I dungeon, o meglio le sue stanze, si presentano come una specie di tabella sulla quale si trovano carte di vario tipo. Mostri, cure, accessori, armi e vari effetti, nonché il nostro protagonista. La particolarità è che a muoversi saremo solo noi, mentre il resto del tabellone rimarrà fermo.
Anche se inizialmente queste meccanica può spaesare, una volta comprese le sue regole affronteremo tutte le stanze in maniera strategica e ragionata. Muovendoci in una casella con un oggetto lo utilizzeremo all’istante. Ci sono oggetti offensivi, difensivi, con bonus e curativi e spesso sarà importante scegliere quando raccoglierli.
Saranno poi presenti anche delle caselle con i vari nemici e, una volta che ci saremo mossi su di esse, infliggeremo automaticamente i nostri punti ferita come danno, ricevendo lo stesso trattamento dal mostro. Se il danno sarà necessario a uccidere il nemico ci muoveremo sulla sua casella, altrimenti dovremo sferrare un altro attacco. Fin qui poche innovazioni ma il bello (e difficile) deve ancora venire.
Pyrene non adotta i turni tradizionali
Pyrene si basa su un sistema di turni molto particolare. Durante il nostro turno saremo liberi di muoverci di tutti gli spazi che desideriamo ma con una regola essenziale: non potremo mai passere due volte sulla stessa casella. Questo significa che il giocatore deve stare molto attento al percorso che decide di seguire, pena rimanere bloccato e dover far finire il turno, oppure ritrovarsi in situazioni sfavorevoli.
Cosa c’è di male nel finire un turno? Beh, semplicemente che ogni nemico ancora presente sulla mappa vedrà un potenziamento dei suoi punti ferita e conseguentemente del danno che potrà infliggerci. Inoltre, ogni turno di riposo vedrà le nostre risorse diminuire, con ogni turno che costa un numero sempre maggiore delle stesse, le quali fortunatamente possono essere raccolte nelle stanze.
Queste ultime due meccaniche saranno davvero l’ago della bilancia in ogni partita, mentre lo scopo nei vari livelli sarà quello di attendere fino alla comparsa di una casella speciale la quale ci permetterà, una volta che l’avremo raggiunta, di procedere nella stanza successiva. Pyrene con questo gameplay riesce a essere accattivante e coinvolgente, soprattutto se il giocatore ama dover riflettere sulle proprie mosse e utilizzare la strategia.
Ogni spedizione nei dungeon è unica grazie alla generazione procedurale delle mappe e alla varietà di biomi e nemici. La gestione del proprio mazzo di carte è fondamentale per sopravvivere nei dungeon. Alcune ci potenzieranno, altre ci cureranno, altre avranno effetti speciali oppure ci forniranno risorse. Si possono collezionare artefatti, reliquie e incantesimi che potenziano il mazzo, migliorando le possibilità di successo contro i nemici più forti. Tra una spedizione e l’altra, è possibile tornare al villaggio per ricostruire edifici e sbloccare nuovi potenziamenti, migliorando così le proprie capacità per le future avventure, utilizzando legna e materiali trovate durante la partita.
Graficamente, Pyrene adotta uno stile artistico che combina un’estetica oscura e misteriosa con elementi visivi ispirati alla mitologia basca. L’ambientazione è ricca di dettagli, con dungeon che variano da cupi labirinti sotterranei a foreste incantate, ciascuno con le proprie peculiarità visive e sonore. Magari poteva essere fatto qualcosa in più sull’aspetto di mostri e protagonisti, i quali risultano un po’ piatti, però niente che vada a inficiare il divertimento offerto dal titolo.