La Quake Remastered ha ricevuto l’ennesimo aggiornamento: un update a 4k 120 FPS per le console Xbox Series X/S e PlayStation 5 (mentre la versione PC no, perché era già in grado di raggiungere queste performance). Ma cosa dire di questa tendenza a recuperare grandi classici tramite rimasterizzazioni? Parliamone.
Quake Remastered: upgrade a 4k 120 fps e il recupero di grandi classici
La Quake Remastered è un classico da non perdere per tutti i vecchi fan dello storico shooter, ora rimodernato per raggiungere la risoluzione 4k e frame rate di 120 FPS. Recenti miglioramenti li avevamo anche visti e apprezzati per quanto riguarda l’intelligenza artificiale dei bot e il supporto alle mod.
Tanta roba da per Bethesda con Skyrim su Xbox e la remastered di Quake, ma più in generale una tendenza a recuperare grandi classici tramite versioni rimasterizzate e anche estese col supporto ai modder sul web – a tutto vantaggio di titoli storici.
La costante attenzione verso l’universo delle remastered, in particolare con le ultime due generazioni di console Xbox e PlayStation, ha prodotto risultati talvolta apprezzabili e talaltra aspramente criticati, con la realizzazione di versioni “aggiornate” di titoli che in realtà non sono stati modificati più di tanto ma semplicemente riproposti su console attuali per estendere i profitti delle rispettive software house e publisher.
Senza entrare nel merito della diatriba inerente tale tendenza negativa – non è questo lo scopo di questo articolo – mi limito a una riflessione che riguarda l’aspetto positivo del riportare in auge titoli in apparenza caduti nel dimenticatoio, e la necessità a mio avviso di non abbandonare questa strada.
Certo, le critiche di coloro che vedono i cataloghi di Xbox Series X/S e PlayStation 5 gonfiarsi di rimasterizzazioni a discapito di nuove idee e giochi devono far riflettere, ma è pur vero che nel gaming contemporaneo molto spesso si cerca di innovare timidamente e senza in realtà discostarsi dai topoi classici del nostro media preferito.
La conseguenza è che i risultati ottenuti deludono un po’ tutti: “quel titolo è come Doom ma le sue meccaniche sono meno immediate” oppure “Uno Skyrim diverso che però riprende i difetti del gioco vero e proprio” fra i commenti amari che mi è capitato di leggere sul web.
L’opportunità di far vivere sogni a occhi aperti: nuove remaster quando serve davvero
Avendo io vissuto quasi 3 decenni di gaming e visto perle assolute lasciate li per essere dimenticate, in particolare da publisher che non ne capiscono il potenziale (chi ha detto Konami?), credo personalmente che certi altri titoli meriterebbero un trattamento quantomeno simile a quanto ora Bethesda sta cercando di fare con la Quake Remastered.
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3: Snake Eater (per non parlare di remake desiderati e bramati dei primi due titoli della saga per il NES) giusto per rimanere in tema Konami (ma molti di più se ne possono citare, come Onimusha e ovviamente Silent Hill).
Titoli oramai non più in voga o passati direttamente nel dimenticatoio, ma che ai loro tempi avevano introdotto meccaniche e narrazioni innovative ed emozionanti: da Time Crisis a Chase the Express (amavo quel gioco quando ero bambino), da Crash Bash a Vagrant Story.
Perle che, per chi ha avuto la fortuna di giocarle durante l’infanzia, sarebbero occasione per dilapidare i conti in banca e assaltare i rivenditori per accaparrarsi “super-special-edition”, gadget e via dicendo: nessun dubbio al riguardo. Con conseguente lauto introito per qualsiasi publisher che volesse investirci sopra.
Le possibilità di nuovi remake/remaster contro i limiti imposti dai Player del mercato
L’ammodernamento di Quake, ormai nel pieno stile Bethesda, si aggiunge al molto assennato via-libera per le mod fan-made anche su Fallout 4 e The Elder Scrolls V: Skyrim (in modo molto più permissivo su console Xbox che non su piattaforma PlayStation). Anche questi titoli hanno ricevuto aggiornamenti prestazionali, sebbene non i 4k 120 FPS. Tuttavia limiti imposti come nel caso di Skyrim su PlayStation possono far desistere (purtroppo) gli sviluppatori dal realizzare progetti interessanti.
Abbiamo visto che il supporto alle mod tramite elementi esterni importati su console non è stato propriamente “ben visto” da parte di Sony, tanto che la versione PlayStation 4 e PlayStation 5 di Skyrim Special Edition risulta – a mio modesto parere – di gran lunga meno godibile rispetto alla controparte Xbox Series X/S. Un peccato, ma anche un possibile problema sul quale occorre riflettere e che sconfina in un tema assai controverso e meritevole di una riflessione a parte da questo articolo: la censura.
Quake Remastered dimostra come Bethesda abbia imboccato un ritmo ideale. Impegnata nel migliorare questo grande classico, con voci insistenti circa un possibile nuovo capitolo next gen da aspettarsi come esclusiva Xbox, e senza la paura di introdurre le mod in un titolo bello ma pur sempre datato come Quake.
Naturalmente, questi miglioramenti vengono eseguiti in contemporanea con i lavori in corso per completare nel migliore dei modi (speriamo!) lo sviluppo di Starfield , lacrimuccia frattanto per un gioco come Quake che io amavo ai tempi di Nintendo 64.
Il trailer chi ti mostro di seguito potrebbe perciò farti emozionare come è stato per me già nello scoprire la notizia della remaster:
Sony/Microsoft: bigottismo bipartisan, ma Sony persevera
La faccenda delle remastered e dei possibili ostacoli riguarda tutti i publisher, inclusa Microsoft: ancora caldo infatti il corpo del reato di nome Gal Gun Returns, titolo simpaticissimo ma “scomodo” da considerarsi come una remastered aggiornata e ampliata del tutto bannata su console PlayStation ma – inaspettatamente – altrettanto ostracizzata su Xbox, che pure aveva annunciato il titolo in pompa magna.
Una occasione mancata per Microsoft, ma soprattutto l’evidente prova di come l’attuale “cultura benpensante” che domina purtroppo gli States (e influenzando anche altre forme mediali come il cinema e il mercato dello streaming e delle serie TV) abbia fatto estremamente male anche al nostro media preferito: il gaming.
Non che le remaster di vecchi titoli siano necessariamente inficiate da questo limite (che ad esempio non si porrebbe per una perla assoluta come Crash Bash), ma un ostacolo in più per i publisher che volessero tentare la prova di coraggio investendo nel recupero di vecchie glorie certamente non ci voleva, e l’auspicio e che un caso come quello di Gal Gun Returns non si ripeta.
Staremo a vedere che cosa questo “mercato dentro al mercato” delle rimasterizzazioni porterà sotto il sole, sperando di rivedere operazioni come quella di Quake Remastered il più spesso possibile.