Negli ultimi decenni, la fisica nei videogiochi si è evoluta dall’essere un lusso ad uno strumento come altri nella creazione di ambienti digitali convincenti: questo ha portato alcuni sviluppatori ad utilizzare le moderne simulazioni di fisica per programmare nuovi tipi di esperienze interattive che sfruttano appieno le leggi del movimento di Newton.
Mentre alcuni di questi giochi mirano ad un effetto comico con un gameplay intenzionalmente “stupido“, per citarne qualcuno, Goat Simulator e I Am Bread, altri prendono le cose in una direzione diversa e fanno della fisica il cuore dell’esperienza di gioco.
Questo è il caso del nuovo titolo di Winglett Entertainment: Radical Relocation.
Per coloro che non ne hanno mai sentito parlare, Radical Relocation è un bizzarro gioco indie in cui i giocatori hanno il compito di utilizzare dei veicoli per spostare diversi oggetti da un indirizzo all’altro.
Naturalmente, il trasporto è svolto senza il minimo riguardo per la sicurezza o la praticità, portando ad un’esperienza incredibilmente divertente quando si tenta di bilanciare una quantità assurda di mobili, elettronica o il lavello della cucina in una corsa contro il tempo.
Il titolo è strutturato in modo simile ad un gioco per smartphone, con piccoli livelli singoli che terminano con un punteggio di 3 stelle per giudicare le prestazioni.
Le cose si sentono ingannevolmente semplici in un primo momento, partendo con piccole consegne di quartiere, ma piano piano ogni nuovo livello introduce buche, quartieri labirintici e oggetti difficili da bilanciare come palloni da basket e pianoforti.
Alla fine, Radical Relocation ci fa capire di possedere più sfumature di quante possano sembrare all’apparenza, con il giocatore costretto a pensare molto di più sul proprio percorso e sul posizionamento degli oggetti, in quanto i livelli diventano progressivamente più difficili.
Incastra e bilancia i mobili in cima a 24 veicoli diversi: molto probabilmente cadranno, si frantumeranno in mille pezzi e dovrai riprovare ancora e ancora…
Si può effettivamente ridurre il gameplay in tre sezioni:
In primo luogo, si prepara e si sceglie l’auto in garage, sbloccando più veicoli procedendo nella storia, ed in secondo luogo caricare il veicolo con qualsiasi oggetto bizzarro assegnato per il trasloco. Infine, c’è il delicato atto di guidare a destinazione senza far cadere nulla sulla strada, o lasciare che il tempo si esaurisca.
Una volta abituati ai controlli e alla fisica di gioco, l’esperienza diventa estremamente divertente e coinvolgente. É esattamente uno di quei giochi che ti farà dire “Okay, dai faccio ancora un altro livello…” e cosi via all’infinito.
Stranamente, il ciclo di gioco qui mi ha ricordato una versione pesantemente semplificata di Death Stranding, chiaramente senza l’ambientazione cupa e la storia intricata: nessun offesa Hideo Kojima.
Radical Relocation non è privo di difetti: l‘interfaccia da un bel po’ di problemi e i bug sono dietro l’angolo
Quello che non mi ha fatto completamente convincere della validità del gioco è che ho avuto a che fare con diversi bug e glitch, e sì, il gioco è crashato una volta mentre giocavo. C’è anche un discreto numero di glitch grafici con piccoli punti di sfarfallio.
Il problema maggiore è che i controlli per impilare i mobili possono essere a volte un po’ pignoli: i controlli sono davvero semplici da usare e funzionano bene, il problema avviene quando devi posizionare un numero importante di oggetti.
Per posizionare un oggetto, quest’ultimo deve apparire come verde, annotando la posizione valida per posizionarlo, e non è possibile collocare un oggetto se non lo si sistema in una posizione valida. Il problema è che a volte ci sono solo luoghi specifici in cui è possibile posizionare gli oggetti e se si è fuori anche solo di un centimetro non è più possibile sistemare l’oggetto. Questo significa che a volte si dovrà spendere un bel po’ di tempo per trovare il punto perfetto in modo da poter collocare un oggetto.
Onestamente, ho trovato Radical Relocation piuttosto facile. Al di fuori di un paio di livelli non ho mai avuto problemi significativi con nessuno degli enigmi e sono riuscito a finire molti dei livelli al mio primo tentativo.
Il gioco non è necessariamente facile, ma a volte vorrei fosse stato un po’ più impegnativo.
Radical Relocation non è esattamente come me l’aspettavo: purtroppo, nonostante lo stile e la grafica low-poly semplicistica sia piacevole agli occhi, il gioco dopo qualche tempo diventa troppo ripetitivo, e così anche la musica alla lunga diventa fastidiosa. Il sistema di progressione è anche piuttosto semplice per i miei gusti, in quanto è sin troppo facile sbloccare il tutto, e gli upgrade avrebbero potuto essere implementati in modo diverso.
Il gioco è disponibile su Steam al prezzo di 8.99 euro. Dai un’occhiata al sito ufficiale.