RAGE 2 è una dichiarazione d’amore verso gli sparatutto vecchia scuola e verso i post apocalittici esagerati, in stile Mad Max. Nelle lande devastate si spara tanto e si sfreccia su veicoli dall’aspetto non troppo rassicurante (sparando nel mentre). In pratica, parliamo di un gioco esagerato, in cui fin dai primi attimi vediamo morti, decapitazioni, arti che volano e litri di sangue: la violenza non ci abbandona mai, soprattutto durante le brutali sparatorie. Sia chiaro: non siamo di fronte a uno splatter, ma quando un colpo di fucile a pompa incontra la testa di un nemico, i risultati sono sempre molto soddisfacenti.
In parole povere, RAGE 2 è un titolo divertente, in cui il gameplay frenetico è la parte centrale di tutta l’esperienza di gioco. Se cerchi un titolo in cui “si spara” e non ti piace seguire storie e dialoghi, questo è il posto giusto dove guardare.
La storia
Il gioco inizia subito con il botto, facendoci capire immediatamente cosa abbiamo davanti: l’Autorità è tornata in forze, capitanata dal generale Cross. Quest’ultimo ha deciso di attaccare la nostra città natale per uccidere i ranger e catturare i cittadini per degli esperimenti. Dopo un lungo combattimento, il piccolo insediamento è raso al suolo, la comandante Prowley uccisa, e gli abitanti decimati.
Proprio quando tutto sembra perduto, veniamo a conoscenza di Daga: un piano segreto pensato appositamente per distruggere una volta per tutte l’Autorità e il generale Cross. Per fare ciò, dobbiamo metterci sulle tracce di tre figure centrarli di questo progetto, al fine di ottenere e sfruttare il loro supporto nell’assalto finale contro l’Autorità. Spetta a noi, in qualità di ultimo ranger, portare avanti un barlume di speranza e liberare la zona devastata da questa minaccia (vendicandoci dell’accaduto nel mentre). Per fare ciò dobbiamo sfruttare il potere delle Arche: dei satelliti rimasti in orbita per anni che contengono una tecnologia talmente avanzata da donarci poteri soprannaturali.
Come si può vedere, la trama è un semplice pretesto per metterci davanti un mondo aperto, fatto di tantissimi scontri a fuoco e potenziamenti per la nostra armatura. Per quanto l’intreccio di fatti non sia memorabile, RAGE 2 propone al giocatore un’atmosfera immediatamente riconoscibile: i dialoghi e le situazioni esagerate, la violenza e persino la palette di colori contribuiscono a creare un mondo unico (hai mai visto una persona lanciare le granate colpendole con una mazza, come fossero una palla da baseball? Nemmeno io, prima d’ora).
C’è da dire che la maggior parte dei dialoghi sono banali. La sensazione è che gli sviluppatori non abbiamo dedicato troppo tempo alla stesura della trama, proponendo semplicemente un contesto che possa ospitare tutte le sparatorie di cui il gioco è pieno. Il problema è che la storia finisce fin troppo presto, data la sua incredibile brevità. Questo lascia il giocatore in balia di tante piccole missioni secondarie totalmente scollegate tra loro.
Un mondo pieno di pericoli
Nel mondo di RAGE 2 regna la follia pura. Per questo motivo, non mancano le occasioni in cui le armi parlano al posto nostro. Proprio la qualità del gunplay è il punto di forza della produzione: i controlli sono reattivi e ogni azione si svolge con grande naturalezza e comodità. Le battaglie sono veloci e dinamiche, fatte di continui spostamenti e cambi d’arma.
Anche le bocche da fuoco sono adatte a tutti i gusti, grazie a una varietà invidiabile. Ai classici fucili d’assalto e fucile a pompa (coppia intramontabile fin dal primo Doom) si uniscono gli strumenti di morte più disparati: dal revolver incendiario, alla railgun, passando per un lanciarazzi. Anche queste richiamano le armi degli sparatutto vecchia scuola, sia per funzione che per estetica.
Ai fucili più tradizionali si aggiungono le abilità arcaiche, che sono dei veri e propri poteri soprannaturali. Fortunatamente, il loro utilizzo è limitato soltanto da un semplice cooldown, spingendo il giocatore a usufruirne ogni volta che può. Basta tenere premuto L1, per poi premere uno dei quattro tasti frontali per scegliere quella che desideriamo. Ecco quindi che possiamo usare senza problemi onde d’urto, vortici e proiezioni telecinetiche; senza contare le skill legate alla mobilità del nostro personaggio, come il doppio salto o lo scatto. Ogni potere è combinabile con gli altri senza limiti ed è eseguibile in modo rapido e preciso: che sia a mezz’aria, subito dopo un’altra abilità o in qualsiasi altra occasione, non importa.
Come se non avessimo abbastanza modi per uccidere, ecco che arrivano in nostro aiuto alcuni strumenti, sfruttabili con R1 e selezionabili con le frecce direzionali. Dai droni, al Wingstick, fino alle granate, anche in questo caso la scelta non manca.
Tutto questo è divertentissimo da usare grazie alla facilità con cui tutto è combinabile. Per esempio, possiamo proiettarci dall’alto con un’onda d’urto per uccidere i nemici più vicini, per poi raggrupparne altri con il vortice e “cuocere” una granata da far esplodere mentre sono ancora intrappolati a mezz’aria. Le possibilità sono davvero tantissime e ogni giocatore può gestire gli scontri come meglio crede, combinando armi e poteri per ottenere sparatorie spettacolari e incalzanti. In tutto questo, però, non aspettarti scontri tattici: RAGE 2 premia la velocità e lo stile, senza lasciare nessuno spazio allo stealth o ad approcci più ragionati.
A tal proposito, viene in aiuto anche il Sovraccarico. Accumulare tante uccisioni in serie, infatti, caricherà questa potente abilità che ci permetterà di infleggere molti più danni potenziando il fuoco delle armi (ad esempio, sparando un numero maggiore di colpi o aumentandone il rateo e il danno). In aggiunta, è possibile possibile potenziarla per fornire una maggiore quantità di salute all’attivazione o la ricarica di armi e poteri.
La grande mobilità del personaggio, la potenza delle armi e dei poteri, unita al Sovraccarico e alla velocità con cui possibile caricare la salute (basta usare un infuso curativo o raccogliere la materia rilasciata dai nemici morti) contribuiscono a creare un gunplay dinamico, in grado di soddisfare tutti i giocatori alla ricerca di azione pura e veloce. Nonostante alle difficoltà più alte gli avversari siano in grado di infliggere danni consistenti, la combinazione dei nostri strumenti di morte e una gestione oculata delle abilità riescono a mantenerci in vita abbastanza a lungo da uccidere chiunque.
Ad aggiungere freschezza agli scontri ci pensano i diversi tipi di nemici. Per quanto la varietà non sia eccelsa, incontriamo fin da subito avversari di diversa potenza e pericolosità, in grado di farci cambiare il nostro approccio. Vediamo quindi che ai nemici semplici si aggiungono quelli in armatura (che va rotta prima di fare danno), con lo scudo, volanti e persino dei mutanti giganti.
Questi ultimi, spesso utilizzati come boss, mostrano il fianco a dei pattern fin troppo simili tra loro che, di conseguenza, danno vita a combattimenti contro di essi inevitabilmente ripetitivi.
Un mondo da esplorare?
Al pregevolissimo gunplay di RAGE 2 fa da contorno un open world non troppo esteso. Questa è la parte più debole del titolo. Senza girarci troppo attorno, la mappa del gioco non vanta scorci memorabili e non ha troppi luoghi interessanti da esplorare. Piuttosto, essa si limita a essere un immenso parcogiochi, pieno di attività da svolgere senza limiti o pensieri di sorta: fin da subito è possibile cercare tutte le Arche, trovare tutti i covi dei banditi o cercare convogli e gare.
Nel gioco ci sono anche alcuni insediamenti pacifici, ma al loro interno ci limiatiamo ad accettare taglie e missioni secondarie. Queste ultime si dividono in diverse attività, che vanno dalla liberazione di avamposti o posti di blocco, a battaglie contro mutanti giganti o ad altri tipi di combattimenti. A questi scontri in tutte le salse si aggiungono inseguimenti (con sparatorie annesse) e gare.
I diversi tipi di missioni si raggruppano in tre grandi insiemi, corrispondenti ad altrettanti personaggi chiave dell’avventura. Concludere le attività associate a loro ci permette di sbloccare la tecnologia e i potenziamenti di livello progressivamente più alto.
La parte debole di RAGE 2 è proprio questa: il mondo di gioco è vuoto e le missioni secondarie sono estremamente simili tra loro, dato che la maggior parte delle volte portano a degli scontri a fuoco. Ogni avamposto può vantare diverse capanne, muretti, tetti e altre strutture che donano varietà ai combattimenti e rendono ogni massacro diverso dal precedente; tuttavia ogni attività si riduce sempre a combattimenti e carneficine, con pochissime variazioni degne di nota. In pratica, torna nuovamente il concetto espresso fino ad ora: qui si spara tanto. Se questo ti diverte, allora amerai il gioco, ma se cerchi un mondo aperto che valga la pena visitare, potresti restarne deluso.
In puro stile Mad Max, nel mondo di RAGE 2 ci sono anche le famose gare tra veicoli. Queste sono di grande impatto, dato il fumo che si alza a ogni sterzata e l’ottimo lavoro svolto dall’IA degli altri piloti. Ciononostante, il divertimento offerto viene minato dal numero ridotto di tracciati e da impatti troppo fantasiosi, che vedono la nostra vettura volteggiare a mezz’aria fin troppo spesso. Questo è un peccato dato che, quando ciò non accade, il sistema di guida fa un ottimo lavoro, risultando preciso e reattivo.
Un’attività che aggiunge un minimo di varietà a questo tripudio di proiettili e corse è la ricerca delle Arche. Quest’ultime sono dei veri e propri vault caduti dallo spazio, contenenti la tecnologia necessaria per ottenere i poteri e le armi citate prima. La loro ricerca è spesso accompagnata da qualche extra, come la necessità di deviare l’energia o il reperimento dell’Arca stessa. Sia chiaro: anche in questo caso si arriva a dei salutari scontri a fuoco, ma almeno sono accompagnati da contesti sempre diversi.
Tutto questo risulta molto divertente nella decina di ore richieste per completare la storia, dato che è possibile alternare le missioni secondarie a quelle principali. Dopo aver concluso la trama, però, il mondo di gioco mostra tutta la sua banalità. L’endgame, infatti, palesa l’estrema ripetitività di queste attività secondarie e l’esplorazione si riduce a dei semplici spostamenti da un posto all’altro, alternati dalle consuete sparatorie. Proprio per questo motivo, anche gli appassionati del genere potrebbero restare annoiati dopo qualche ora dalla conclusione della campagna principale.
In pratica, la mappa di RAGE 2 è un enorme contenitore in cui sono buttate una serie di attività. Quando la storia giustifica gli spostamementi nello scenario, queste sono una piacevole scoperta che troviamo nell’itinerario tra una missione e l’altra: non di rado vediamo dei convogli o degli avamposti durante le traversate per il completamento della campagna. Purtroppo, dopo la fine della storia restano dei semplici simboli sulla mappa e il loro appeal scende moltissimo.
Una parte GDR?
Le armi, i poteri e alcune caratteristiche del nostro personaggio sono potenziabili. Chiaramente, non parliamo di una componente ruolistica, dato che è tutto molto semplice, ma soltando di una progressione continua data dai nostri ritrovamenti.
Come accennato, completare le missioni secondarie dei tre membri della Daga sbloccherà i loro progetti. Questi sono dei potenziamenti passivi che ci aiutano in modo rilevante durante combattimento ed esplorazione. Le abilità sono estremamente varie e comprendono un aumento della velocità di scatto, la possibilita di ricaricare in corsa o un numero maggiore di risorse ottenute da casse e minerali.
In aggiunta, abbiamo la possibiltà di migliorare anche i poteri ottenuti dalle Arche. Questi sono resi più efficaci in due modi:
- spendendo Feltrite (un minerale reperibile in molti modi diversi, nonchè seconda “moneta” di RAGE 2) per aumentarne livello e caratteristiche, ottenendo degli effetti devastanti;
- attraverso miglioramenti propri di ogni potere. Questi sono degli effetti in grado di modificare attivamente l’esecuzione dell’abilità; ad esempio, aggiungendo un vortice che attrae i nemici poco prima dello schianto, oppure creando un’onda d’urto secondaria dopo la proiezione telecinetica.
In ultimo, tutte le armi sono modificabili spendendo Feltrite. In questo caso, vediamo che ogni bocca da fuoco può letteralmente salire di livello per sbloccare delle migliorie che vanno da un maggiore rateo di fuoco, fino alla ricarica più veloce, passando per un maggior danno alle armature. Spesso, ogni livello ci consente di scegliere tra due modifiche diverse.
Che si parli di armi, poteri o abilità, ogni potenzialmento richiede l’ottenimento di un materiale specifico per essere sbloccato. Ad esempio, tutti i miglioramenti alle armi richiedono una “mod arma” e per ogni potere occorre un “Nanotrite”. Indipendentemente da ciò che serve, possiamo ottenerlo facilmente giocando ed esplorando gli scenari alla ricerca di casse arcaiche.
A donare ulteriore profondità alla formula, ci pensa anche un accennato sistema di crafting accompagnato dalla possibilità di migliorare ogni oggetto ottenendo lo schema specifico dai mercanti. Anche in questo caso, non vediamo niente di troppo invasivo, dato che ogni strumento è craftabile con due sole risorse; le quali sono reperibili molto facilmente in ogni livello.
Per quanto il tempo speso tra i menù di potenzialmento sia molto limitato, la loro presenza dona comunque un pizzico di profondità alla struttura di RAGE 2, dando anche l’unico motivo valido per esplorare un mondo di gioco che altrimenti sarebbe vuoto e completamente privo di stimoli.
La realizzazione tecnica
Anche quando parliamo della componente puramente grafica il gioco sembra dare il massimo durante le sparatorie. Effetti di luce, esplosioni, polvere, sangue e arti volano su schermo in continuazione senza nessun calo di frame evidente. Ci sono casi in cui possiamo vedere un numero impressionante di nemici ed effetti su schermo, senza nessun tipo di rallentamento.
Allo stesso modo, vediamo spesso degli ottimi effetti di luce nei livelli, accompagnati dal fumo in grado di creare un’ottima atmosfera. I problemi arrivano durante l’esplorazione delle aree più grandi che caratterizzano le lande desolate. Il mondo di gioco, infatti, risulta spoglio e privo di mordente, con paesaggi che si assomigliano fin troppo ed enormi spazi fatti da rocce, sabbia e cespugli.
Il comparto sonoro, invece, è di ottimo livello, proponendo musiche che accompagnano al meglio le sparatorie ed effetti sonori sempre convincenti.
In sintesi
RAGE 2 è un ottimo titolo, dato il gunplay divertente e ben realizzato. Le armi sono varie, i poteri sono fantastici e il level design degli scenari permette di usare tutto questo in modo creativo ed appagante. Allo stesso modo, la grafica del gioco è eccellente, consentendo azioni sempre veloci e fluide, senza fastidiosi cali di frame.
A questo fa da contraltare una storia banale e brevissiva, che lascia troppo presto il giocatore in balia di un open world privo di stimoli e composto soltando da attività molto simili tra loro. Se ti piace sparare, allora ti divertirai; ma se cerchi qualcosa di più profondo, la noia arriverà presto dopo la conclusione della (brevissima) campagna.