KEMCO ci sta abituando già da un po’ di tempo a questa parte, a raffiche di giochi di ruolo per console e mobile, ma con Raging Bytes sta finalmente cercando di offrire qualcosa di diverso. Si, sembra quasi un paradosso affiancare la parola diverso quando si utilizza una tematica trita e ritrita come quella degli zombie, ma questo non è il caso.
Raging Bytes infatti mescola le tematiche a tema zombie, precisamente quelle degli anni ’70, con una struttura di gameplay basata sui giochi di ruolo a turni che, tirando le dovute somme, riescono a offrire al giocatore un titolo pieno di atmosfera, esaltata da una grafica in pixel art e dalle storie dei diversi sopravvissuti le quali, pur prendendo a piene mani da serie TV e film con la stessa tematica, riescono ad appassionare e a tenere il giocatore incollato.
Raging Bytes: soliti zombi, solite storie
Anche se non apporta niente o quasi di nuovo alla tematica degli zombie, la storia principale e le varie vicende narrate in Raging Bytes sono davvero accattivanti. L’incipit iniziale è anche abbastanza intrigante, e vede una spedizione spaziale la quale, al rientro da uno sbarco sulla luna, sembra aver portato con se uno strano virus che ha iniziato a diffondersi e ammalare le persone.
Il protagonista, un poliziotto di nome Ben, a seguito di un incidente si risveglia nel letto di un ospedale, apparentemente deserto. Da lì a poco però, scoprirà suo malgrado quello che realmente sta accadendo, ovvero che la città è ormai devastata da un’epidemia di zombie.
Da quel momento inizia la lotta per la sopravvivenza di Ben il quale, poco dopo essere riuscito a uscire dall’ospedale, fa il fortuito incontro con Barbra, un medico che si unisce a lui, e insieme decidono di dirigersi verso la centrale di polizia dove ben presta (o meglio prestava) servizio.
Combatti le orde, oppure no?
Raging Bytes è un gioco di ruolo a turni, dove però non saranno presenti gli “incontri casuali”. Questo è un fattore lodevole e non solo per una meccanica che andremo a spiegare a breve, ma anche perché vedere materialmente gli zombie che infestano le stanze e le strade che esploriamo, andrà ad aumentare il fattore coinvolgimento del titolo.
Inoltre, vedere fisicamente i nemici presenti sullo schermo, ci darà la possibilità di scelta su come approcciarli. Infatti scegliere se affrontare uno zombie singolarmente o se rischiare un approccio più aggressivo, sarà una parte fondamentale del gameplay. Da una parte l’esperienza, il potenziarsi per le sfide successive e il racimolare oggetti utili, dall’altra il fattore rischio.
In Raging Bytes infatti non esisteranno scontri semplici, e anche lo zombie più “semplice” come nemico, potrà essere una grossa minaccia per i membri del nostro team. Se malauguratamente uno dei nostri dovesse finire al tappeto, le risorse richieste per rimetterlo in sesto saranno davvero tante, e soprattutto queste ultime non si troveranno facilmente.
Avremo la possibilità di combattere i non morti corpo a corpo oppure dalla distanza, ma nel primo caso, come prezzo per infliggere danni pesanti da colpo, verremo anche feriti. Questo aggiunge davvero molta strategia agli scontri, e soprattutto eviterà che si cada nel loop dell’attaccare continuamente corpo a corpo per sbarazzarsi facilmente dei nemici.
Raging Bytes ci metterà sempre alla prova, perché se da una parte troveremo nemici particolari, orde e zone da esplorare per scoprire lore, segreti e racimolare risorse, dall’altra terremo sempre presente che intraprendere questi scontri potrebbe esserci fatale.
La grafica in pixel art vecchio stile di Raging Bytes risulta adatta la gioco, e soprattutto riesce anche a fornirgli quel tono cupo e disperato che il titolo cerca di trasmettere. La città ma in generale tutte le mappe, sono ricche di dettagli che ci faranno immergere sempre di più in questa ostica avventura, grazie anche a un comparto sonoro buono e diligente per il tema.
Il gameplay può risultare punitivo per alcuni giocatori, perché a differenza di tantissimi altri giochi di ruolo, avanzare di livello non potenzierà molto i nostri personaggi, e il senso di essere sempre in una situazione di pericolo di fronte ai nemici, non ci abbandonerà mai. Questo unito agli ingenti danni causati dagli zombie, e alla facilità di arrivare al game over, potrebbe far demordere i meno avvezzi alle sfide.