Bentornato ad una nuova recensione targata iCrewPlay! Oggi parleremo di un titolo chiamato “RAM Pressure”. Sviluppato da QuadCom Interactive, è uno strategico militare a turni che per moltissimi versi ricorda XCOM. Sebbene spesso fare paragoni può sembrare ingiusto (specie nei confronti di titoli prodotti da sviluppatori indipendenti) in questo caso vedrai che non è scorretto da parte nostra, perché le somiglianze sono innegabili – al punto che è difficile definirlo anche solo un “successore spirituale”.
Se ti interessa vedere RAM Pressure dalla sua pagina Steam, puoi trovarlo e scaricarlo gratuitamente qui. Attenzione però, non è ancora disponibile in lingua italiana, e se non padroneggi almeno un po’ l’inglese potresti trovarti perso nei suoi numerosi menu! Senza ulteriori indugi, andiamo allora a vedere di cosa tratta, dove brilla e dove invece, purtroppo, questo titolo perde molti punti.
RAM Pressure, alla ricerca di artefatti alieni
La storia del gioco inizia con la notizia che uno sciame di meteoriti ha colpito la Terra. Scopriremo presto che questa è una menzogna del governo per nascondere il fatto che ad atterrare sono stati invece relitti di astronavi aliene, piene di manufatti e tecnologie extraterrestri, e che le navi sono cadute in seguito ad un conflitto galattico di cui non sappiamo praticamente nulla.
Ovviamente, la tecnologia all’interno di questi rottami è di grande valore, e molti governi sono intenzionati ad appropriarsene. Nelle vesti di leader di un gruppo paramilitare, anche noi cercheremo di appropriarci di questi artefatti incaricati dal nostro governo, americano, russo o cinese a seconda di quale sceglieremo all’inizio del gioco. Durante le numerose missioni affronteremo dunque soldati umani, ed eventualmente potremo forse trovare una forma di vita aliena sopravvissuta.
Un gameplay che utilizza una formula già vista, perché funziona
Iniziamo affrontando il proverbiale “elefante nella stanza”: sì, RAM Pressure può essere classificato tranquillamente come un clone di XCOM. Dalle meccaniche all’estetica, e parzialmente anche a livello di trama, il gioco non nasconde mai la sua “somiglianza” con il predecessore, arrivando al punto da utilizzare gli stessi nomi ed immagini per alcuni comandi ed oggetti. Copyright permettendo, sfruttare una formula che si sa funzionare non è un crimine – ma RAM Pressure cammina su un bilico a nostro parere pericoloso.
Prima di iniziare una missione avremo a nostra disposizione la base, dove potremo vedere i nostri soldati, migliorare le loro skill, equipaggiarli con armi o munizioni e comprarne di nuovi. Oltretutto, potremo fare ricerche utilizzando gli artefatti alieni trovati sul campo per ottenere bonus e missioni. Qui potremo anche aprire le casse ricompensa (lootbox) e spendere i nostri soldi, la valuta in-game del gioco, acquistabile anche per denaro reale.
Queste lootbox non sono particolarmente ricche o emozionanti: tutte quelle che abbiamo aperto noi contenevano solo munizioni e mai armi o personaggi nuovi, quindi difficile a dirsi se esistono premi “migliori”. Utilizzando i soldi guadagnati in missione potremo comunque comprare nuove armi ed equipaggiamenti, oltre che curare il nostro team, ma spesso anche una missione facile ci farà spendere di più in proiettili e cure di quanto guadagneremo in ricompensa.
Molti utenti su Steam si sono lamentati che il titolo è Pay-to-win (pagare per vincere) ed in effetti anche noi abbiamo raggiunto la stessa conclusione. Troppe cose richiedono denaro e manutenzione, e i personaggi ed armi base non riusciranno a sconfiggere efficacemente i primi livelli.
Tutto ciò può essere “risolto” spendendo soldi reali, e considerando che esistono anche missioni PvP e Coop in questo gioco, è chiaro che sfoderare la carta di credito offre ovvi vantaggi a chi è disposto a pagare. Un vero peccato, ma soprattutto qualcosa che non dovrebbe esistere in qualsiasi titolo a questi livelli, free-to-play o meno che sia.
In ogni caso, il vero gioco inizia alla scelta di una missione. Esistono quelle secondarie e quelle della storia, che si svolgeranno comunque in maniera simile. Una volta scelta la tua squadra di 4 persone – composta da soldati cecchini, avanguardie e scout – verremo sbarcati sulla mappa di gioco proceduralmente generata. I nostri obiettivi saranno molteplici; a volte eliminare tutti i nemici, a volte conquistare un punto strategico.
Ogni soldato, ogni turno, avrà a disposizione 2 AP (punti azione) da utilizzare come vuole. Muoversi ne richiede uno, così come sparare, lanciare granate e l’overwatch, una reazione automatica per cui il soldato sparerà appena vedrà un nemico muoversi nel suo campo visivo. Esiste poi la copertura, che può essere mezza o intera, a seconda dell’oggetto dietro cui decideremo di ripararci, che offrirà bonus difensivi contro i nemici.
Per finire, una volta che un nemico sarà nel nostro raggio d’azione, potremo decidere di sparargli. In base alla distanza, l’arma e alla copertura, avremo una percentuale di possibilità di colpire che ci verrà mostrata (da 0 a 100%) e infliggeremo un certo quantitativo di danno. Le armi base hanno basse probabilità di colpire a distanza e faranno davvero pochi danni, facendoci sentire impotenti – almeno finché non acquisteremo armi più forti di rarità più alta dai costi proibitivi.
Questo è l’essenziale da conoscere di RAM Pressure per quanto riguarda il gameplay; chi ha già giocato ad XCOM avrà sicuramente riconosciuto quanto è simile l’interfaccia utente, le icone e il nome delle meccaniche, alcune praticamente identiche al predecessore. In ogni caso, c’è qualcosa di molto importante su cui dobbiamo necessariamente spendere alcune parole: l’enorme quantità di bug e problemi di questo gioco, nonché la sua presentazione meno che mediocre.
Un comparto tecnico che fa acqua da tutte le parti
Graficamente, RAM Pressure non può vantarsi di molto, se non nulla. Anche a livello di qualità massimo, le texture saranno oggettivamente brutte e sfocate, sia dei personaggi sia degli scenari, che saranno oltretutto molto simili tra loro e privi di elementi interagibili. Anche il sonoro del gioco è deludente, la musica è praticamente inesistente anche durante le sezioni più impegnative, i proiettili hanno livelli di volume differenti e ti faranno male ai timpani, mentre il doppiaggio è chiaramente amatoriale al punto da suscitare risate.
Il problema più grosso del gioco sono però i numerosi e onnipresenti bug e difetti di ottimizzazione. Ne abbiamo incontrati così tanti che abbiamo deciso di creare un elenco puntato.
- Stuttering durante il movimento della telecamera e dei personaggi
- Flickering anche attivando il V-Sync e a qualsiasi qualità grafica
- Le percentuali per colpire non sono intuitive e non rispecchiano ciò che sta avvenendo a schermo – a volte, avremo l’1% di possibilità anche a distanza di 1 casella.
- L’IA dei nemici tende a colpirsi da sola con le granate o ad ignorarti completamente se non sei in linea diretta di vista
- A volte queste granate diventano invisibili, e si sente solo il suono ma nessuna esplosione
- A volte potremo bersagliare il cadavere di un nemico già morto
- Altre, invece, non potremo premere l’hotkey per sparare ad un nemico vivo anche con un caricatore pieno
- I nemici sembrano avere il 90% per colpire in ogni situazione indipendentemente dalla nostra copertura
- La schermata di caricamento prima di una missione dura davvero tanto
- La telecamera accelera e rallenta in maniera apparentemente casuale ed è difficile tenerne traccia e gestire
Come puoi vedere, RAM Pressure ha numerosi problemi tecnici impossibili da ignorare, specie per un gioco che è già stato per almeno un anno in early access, e che ne è già uscito. Come se non bastasse, i suoi giocatori hanno già avvertito gli sviluppatori di questi problemi, che però non sono stati ancora risolti. Staremo a vedere se faranno qualcosa in futuro, ma fino ad allora, ti consigliamo prudenza.