Sviluppato e pubblicato Cococumber, Ravenlok è un intrigante action game con elementi da gioco di ruolo in tempo reale che deve praticamente tutto all’atmosfera, nonché ai personaggi – e in parte anche alla trama – del genio di Lewis Carroll e del suo capolavoro “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Noi abbiamo affrontato il viaggio tra le meraviglie su Xbox One e questa è la nostra recensione.
Ravenlok – Un’altra Alice, un altro viaggio nelle Meraviglie!
La storia inizia con una ragazzina (a cui dovremo dare un nome) insieme al suo cagnolino. Dopo pochi secondi, saremo chiamati da nostro padre e scopriremo così che ci siamo trasferiti da poco in una remota periferia. La decisione dei nostri genitori di abbandonare la città non ci ha resi molto contenti, tant’è che vogliamo già tornare in città per rivedere i nostri amici, ma veniamo subito impiegati in piccole mansioni. Letteralmente: dobbiamo aiutare i nostri genitori a sistemare alcune cose.
Iniziamo così a esplorare la nostra casa e il nostro giardino, scoprendo alcuni dettagli della nostra famiglia (come una stravagante collezione di orologi). Tuattavia, il vero inizio di Ravenlok si ha quando andiamo a perlustrare un vecchio fienile. Qui, dopo aver pulito uno specchio impolverato, veniamo letteralmente catturati da un coniglio e trasportati in un altro mondo. Benvenuti nel nuovo e coloratissimo nonché vario e sorprendente: Paese delle Meraviglie!
Sbucati da un fiore bianco, la prima creature che incontreremo sarà un coniglio bianco (poteva essere altrimenti?). Il coniglio ci informa su una profezia che sta a noi avverare in quanto siamo il “Ravenlok” (e sarà così che verremo chiamati dalla gente del posto). Dobbiamo sconfiggere la Regina ma per farlo dovremo aprire il cancello che la protegge, un cancello a sua volta “blindato” e che necessita di particolari “cuori” per essere aperto. Questo si traduce in un’epico viaggio in mondi fantastici e magici, pulsanti di vita propria e caratterizzati in modo sorprendente e che sì, prendono moltissimo dall’opera di Lewis Carrol (come d’altronde fece anche American McGee’s Alice) ma che provano, a modo loro, a osare e raccontare anche qualcosa di nuovo.
Saremo onesti, la trama di Ravenlok non si discosta così tanto da quella di Alice. Anche qui parliamo di un percorso di “formazione” nonché di un’avventura fantastica che tratta una serie di tematiche reali traslandole nel fantastico. Non mancheranno dialoghi fuori di testa ma il filo conduttore sarà sempre abbastanza chiaro e intuibile, oltre che decisamente divertente e appagante. Nota di merito ai personaggi che popolano il mondo di gioco, numerosi, vari, strampalati, ben caratterizzati nonché motore trainante delle nostre vicende (il gioco è letteralmente un concatenarsi di stravaganti missioni in vista dello scontro finale).
Spada, scudo e abilità
Ravenlok è un action game abbastanza standard che sin dall’inizio ci fornirà le nostre armi principali: una spada e uno scudo. Menare fendenti e imparare a difendersi per diminuire i danni (o annullarli) sono le basi, insieme alla padronanza della schivata. Oltre i comandi base, il gioco doterà l’eroina di quattro abilità speciali (affidate ai tasti dorsali del pad) da sbloccare man mano che si proseguirà nell’avventura. Queste abilità hanno una ricarica temporanea e quindi non potrai abusarne ma, nonostante ciò, offrono un vantaggio non indifferente.
Come già anticipato, Ravenlok è un action in tempo reale e quindi significa che i nemici li vedrai direttamente nello scontro e potrai andargli contro e menar fendenti senza dover cambiare schermata. Discorso a parte per quanto riguarda le boss fight o i momenti a “ondate”. Se le boss fight riescono a essere varie, divertenti e anche abbastanza originali, i momenti a “ondate” risultano noiosi in quanto sono, letteralmente, diverse ondate di nemici tutti uguali che provano a farci fuori in un’area circoscritta. Inoltre, considerando la struttura di gran parte del mondo, questi momenti risultano quasi forzati e non aggiungono granchè al titolo.
Anche perché Ravenlok è un titolo decisamente facile, forse troppo. La protagonista, infatti, è dotata di un fendente estremamente rapido e che bloccherà quasi tutti i nemici che si ritroveranno così a subire colpi fino a morire e senza aver modo di reagire. I boss, invece, tralasciando quelli con temporanei momenti di immunità, sono in grado di reagire sempre ma presentano comunque pattern d’attacco quasi sempre prevedibili e facili da memorizzare (seppur discretamente vari e scenici).
Il titolo, già di base semplice, offre anche un elemento da gioco di ruolo non da poco: l’esperienza. Abbattere i nemici, infatti, ci permetterà di incassare soldi (utili per comprare oggetti di vario tipo) ed esperienza. L’esperienza potrai utilizzarla da un apposito personaggio per far salire di livello la protagonista che vedrà così accrescere i propri danni (sia dell’attacco standard che delle mosse speciali), la forza di difesa e ovviamente l’energia. Salire di energia è essenziale per sopravvivere contro i vari boss – ancora una volta, unica vera minaccia concreta e in grado di stenderti con pochi colpi se sei di livello basso.
Ad aiutarti ulteriormente contro i nemici, c’è un pratico menù per l’utilizzo degli oggetti che sono suddivisi principalmente in due categorie: oggetti di cura (le classiche pozioni di varie dimensioni) e le bombe. Queste ultime sono di vario tipo e possono anche creare alcuni effetti speciali come danni da ustione o da veleno. Inoltre, esistono anche dei particolari collezionabili (delle bambole che dovrai convincere a venire con te eseguendo un balletto) che, se scambiati, ti faranno ottenere diversi oggetti a titolo gratuito. Saper utilizzare bene gli oggetti, oltre a padroneggiare le mosse speciali e a concatenare fendenti a ripetizione, può rendere l’eroina praticamente immortale.
Esplorare le meraviglie
Se il combattimento presta il fianco a un livello di difficoltà troppo semplice e quasi elementare, l’esplorazione di Ravenlok è pura magia. Perliamo di interi mondi da esplorare suddivisi in piccole aree con caricamenti irrisori. Ogni area si distingue dalle altre per caratterizzazione, abitanti e ovviamente atmosfera. Ancora una volta, è palese il richiamo al mondo di Alice, ma non neghiamo che c’è una spruzzata di ulteriore originalità nello sviluppo estetico e anche in parte narrativo dell’opera di Cococumber che rende il tutto ancora più gradevole da scoprire.
Non mancano, ovviamente, i puzzle ambientali (principalmente oggetti da recuperare ma anche enigmi da risolvere di vario genere). Nulla di complesso e tutto abbastanza intuitivo, ma decisamente divertenti da esplorare. La varietà visiva e di azioni richieste, di missione in missione, rende bene l’idea del viaggio e dona forma a un titolo sì leggero ma ancora una volta, accessibile e solido.
L’unico problema riscontrato nella fase d’esplorazione è la scelta di imporre la telecamera dal basso, limitandone la rotazione manuale. Questo significa che potrai vedere l’ambiente solo a 180° impedendo all’utente di svelare cosa si cela in basso allo schermo. Questo comporta alcune complicazioni (anche nei combattimenti) e più volte ci siamo trovati a spingerci verso il basso cercando percorsi che non potevamo oggettivamente vedere, ma solo intuire.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, il lavoro del team Cococumber è sorprendente. L’utilizzo dei pixel 3D che va a completare quella che loro stessi hanno definita “trilogia voxel” è semplicemente meraviglioso. Ravenlok offre alcuni scorci – come la vista sul labirinto – semplicemente magnifici. Gli ambienti hanno una profondità notevole e la cura nel dettaglio ci ha sinceramente sorpreso.
Anche il sonoro si difende discretamente bene compensando l’assenza del doppiaggio con varie sonorità e regalando traccie che ben si sposano con quanto avviene a schermo. Da segnalare l’assenza dei sottotitoli in italiano seppur i testi non siano molto complessi da comprendere – salvo qualche immancabile (e intraducibile) gioco di parole.