Se sei un giocatore di vecchia data sicuramente almeno una volta nella tua vita ti sarai imbattuto nell’enigma del raggio di luce o laser. Quello dove dovevi sistemare gli specchi in un certo modo e far finire la luce in un determinato punto. Un esempio lo troviamo in Resident Evil, ma anche altri titoli hanno adottato questo semplice puzzle, ma si trattava pur sempre di parti marginali del gioco.
Noaka Games ed EastAsiaSoft provano con Rayland a basare un intero titolo su questo concetto davvero troppo semplice, che non è sufficiente a tenere in piedi un titolo intero, infatti tutti i 42 livelli del gioco si strutturano in questa maniera e basano il gameplay su un raggio laser che deve arrivare da un punto A ad un punto B grazie a delle superfici riflettenti.
La storia c’è ma non si vede
Un titolo del genere non ha assolutamente bisogno di trama e infatti non c’è nessun filmato che parli di abitanti che hanno bisogno di energia, per saperlo ho dovuto visitare la pagina Steam del titolo e leggerla. In pratica dovremo aiutare gli abitanti di Rayland a trasportare dell’energia a delle sfere chiamate Domus. Per farlo dovremo posizionare degli specchi, chiamati Reflectus, in maniera corretta affinché il raggio arrivi al Domus.
Superflua, inutile, ma in ogni caso c’è un minimo di trama e quindi perché non raccontarla tramite uno straccio di cut scene? Misteri dei titoli indie.
Rayland ha un gameplay che sa di già visto
Come dicevo nell’introduzione tutto Rayland si basa su un concetto già visto da anni come minigioco in altri titoli. Dovrai posizionare degli specchi e con questi direzionare un raggio laser. Gli specchi, o come li chiama il gioco Reflectus, potranno essere ruotati oppure spostati in caselle predefinite. Per passare al livello successivo i Reflectus andranno posizionati in modo che il raggio arrivi dal suo inizio alla destinazione rappresentata da una palla chiamata Domus.
I controlli sono estremamente semplici, infatti dovrai utilizzare solamente lo stick analogico sinistro per spostare il cursore sul Reflectus che vuoi spostare, un tasto servirà a raccoglierlo e uno a girarlo. Con lo stick analogico sinistro invece potrai allontanare o avvicinare la telecamera. Tutto molto semplice ed intuitivo.
I livelli proposti saranno 42 e avranno una difficoltà crescente, i primi potrai portarli a termine senza troppi problemi, ma andando aventi nel gioco gli enigmi si faranno sempre più tosti e dovrai davvero spremerti le meningi per capire come riuscire a finire il livello. Nonostante questo non ci troviamo di fronte al titolo più difficile del mondo, anzi basterà una sessione di gioco abbastanza intensiva per finire il tutto e non prendere più in mano Rayland.
Questo perché non ci sarà davvero altro da fare se non ripetere i livelli. Non ci saranno modalità a punteggio o comunque qualcosa che dia la voglia di riprendere il titolo in mano. Un vero peccato perché giochi così semplici si prestano davvero bene a modalità aggiuntiva come le sfide oppure finisci il livello in X mosse.
Un altro problema di Rayland sta sicuramente nel fattore frustrazione che potrebbe arrivare se non riesci a superare un determinato livello. È vero che il titolo non è particolarmente difficile, tuttavia potrebbe capitarti di restare bloccato senza riuscire a trovare la soluzione. Solitamente questo genere di puzzle game danno l’opportunità di avere, solitamente ad un costo, degli indizi. In Rayland non c’è nulla che ti venga in aiuto, quindi le soluzioni sono due: o aspetti l’illuminazione, oppure…beh dai ci siamo capiti.
Graficamente senza infamia e senza lode
Graficamente Rayland è pulito, tutto sommato bello da vedere, ma alla fin fine risulta davvero troppo spoglio. Le tinte proposte saranno sempre le medesime ovvero il viola e il magenta. Come tutto il resto del gioco manca un po’ di originalità, visto che anche solo fare dei livelli con dei colori differenti tra di loro avrebbe giovato e dato un po’ più di varietà al tutto.
Anche dal punto di vista sonoro siamo su questi livelli, infatti la musica in sottofondo, pur essendo in linea con l’atmosfera del gioco, sarà sempre uguale e anche i suoni ambientali mancano di originalità.
Diciamo che gli sviluppatori si sono limitati a fare il compitino per la giornata, ma si sarebbero dovuti impegnare di più e renderlo più bello almeno da guardare…si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.