Rebel Cops, spin-off del titolo This Is the Police, è stato rilasciato il 17 settembre per PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.
Rebel Cops o Beverly Hills Cops?
Rebel Cops è un gioco strategico a turni dal sapore anni’ 90 (precisamente 1994), i cui protagonisti sono un gruppo di poliziotti che, non volendosi piegare alle ragioni della criminalità organizzata, decidono di abbandonare la sicurezza dei loro distretti per fare giustizia. Il gruppo di poliziotti ribelli vuole stanare e arrestare il capo dell’organizzazione criminale a stampo mafioso Viktor Zuev che, con prepotenza e violenza, controlla l’intera città di Ripton. Una piaga che ha coinvolto tutto il paese ma con l’aiuto e l’incoraggiamento degli abitanti i nostri eroi cercheranno di avvicinarsi sempre di più al boss.
Un gameplay strategico
Non rilevo nulla di negativo per quanto riguarda le meccaniche di gameplay di Rebel Cops, tutto è studiato nei minimi dettagli e si incastra perfettamente in un gioco molto sottile.
Dopo un breve ma efficace tutorial, verremo catapultati, completamente, nella prima missione del titolo. In effetti, la prima missione rispetto al tutorial è davvero complessa e questo crea un impatto un pochino traumatico per il giocatore, almeno inizialmente.
I personaggi che si possono portare in missione sono inizialmente 6 (il numero varia nel corso del gioco in base alla missione), li si può scegliere e equipaggiare comprando armi e gadget nel negozio di fiducia della cittadina, con il contributo in denaro dei suoi abitanti. Una volta equipaggiati e sistemati, i nostri eroi sono pronti per la missione e si muoveranno e agiranno sempre in 2 turni. Ognuno di loro avrà una possibilità a testa per avvisare il collega nel caso sia avvistato un nemico nelle vicinanze, questo concede la possibilità al giocatore di fermarsi in tempo e di non essere rilevato.
Essendo un gioco altamente strategico, l’utente deve fare molta attenzione alle “coperture”. Se i nemici sono in stato di allerta, Rebel Cops evidenzia, in ogni nascondiglio, i lati di copertura, permettendo al giocatore di non essere scoperto o colpito a sangue freddo. Lo stato di copertura del personaggio risulta, quindi, essenziale per la buona riuscita di una missione ma è importante, comunque, stare sempre all’erta. Di fatto, quando un poliziotto si muove da una casella all’altra, effettua un determinato percorso; se quel percorso, evidenziato nel gioco, dovesse passare davanti a un nemico, lo stesso entra in stato di allerta, attirando l’attenzione anche dei nemici della zona circostante.
A quel punto sono guai seri! Ogni personaggio possiede delle abilità particolari insieme agli oggetti che sono stati equipaggiati prima della missione. Quando un nemico è in stato di allerta, le possibilità a nostra disposizione sono inferiori e molto più rischiose. Si può sparare, stordire con il teaser o con il manganello, ma… sì, c’è un ma. Ogni azione ha un rilevatore di precisione che indica all’utente la probabilità di successo. Se è alto, le possibilità di riuscita sono quasi certe, se il personaggio è troppo lontano dal nemico o in una posizione la cui visuale non è chiara, naturalmente, le probabilità di successo sono inferiori o spesso quasi inesistenti.
I poliziotti ribelli possono essere feriti o uccisi. Per evitare questo spiacevole scenario, oltre a calcolare le coperture, consiglio, appena possibile, di equipaggiarli bene con un kit medico e di muoverli in coppia. Infatti, se in posizione adiacente, i poliziotti potranno scambiarsi oggetti tra di loro. Una possibilità è anche quella di trasportare con sè il compagno ferito oppure, se si possiede un kit, di guarirlo completamente.
Tutto questo è attuabile se il poliziotto non viene brutalmente ucciso prima che si possa intervenire. A quel punto il gioco proseguirà senza quel compagno, e con maggiore difficoltà. Le funzioni insomma, sono davvero tante.
La vita da “rebel cops” non è da tutti
Rebel Cops non è un gioco da tutti. La difficoltà per un utente che decide di accostarsi al genere per la prima volta è eccessiva e potrebbe portarlo ad allontanarsi dal titolo o a rinunciare del tutto. Questo perché, nonostante la divisione in livelli di difficoltà (facile, normale e difficile), le dinamiche sono abbastanza complesse già dalla prima missione e persino a modalità relax che, in verità, di rilassante non ha nulla. Spesso, è necessario calcolare al dettaglio come muoversi e studiare alla perfezione la mossa dell’avversario. Non è possibile sapere di quanto caselle si possono muovere i nemici e, una volta entrati in stato di allerta, non è possibile tornare indietro; spesso, mi sono trovata a dover affrontare 50 nemici con 2 agenti e il risultato lo si può immaginare facilmente. Un altro elemento che manca nel titolo è la possibilità di distrarre le guardie con vari oggetti o suoni, ma in un gioco a turni, questa assenza, la si può giustificare.
L’atmosfera anni’90
Sia la grafica che il sound restituiscono all’utente l’atmosfera tipica dei film polizieschi anni’ 90; c’è chi li odia e chi li ama ma, senza alcun dubbio, Rebel Cops riproduce benissimo questa atmosfera. La grafica in stile animato è davvero ben fatta e colorata oltre ad essere abbastanza variegata e divertente. Anche lì, lo stile di animazione di quegli anni si nota tantissimo ed è riprodotto molto bene nei disegni.
Il sound mi ha fatto rivivere gli anni in cui ero piccola, è davvero ben fatto e gradevole, sembra di essere tornati indietro nel tempo.