7th Sector è un videogioco indie sviluppato da Noskov Sergey e pubblicato da Sometimes You. È stato rilasciato il 5 febbraio 2020 su Xbox One, PC, Nintendo Switch e PlayStation 4, la versione di quest’ultima console è quella alla quale questa recensione fa riferimento.
Distopia portami via
Il titolo non possiede una vera e propria trama ma è chiaro fin dal lancio del software che il mood è dai toni molto dark che comunque caratterizzano spesso il mondo cyberpunk. Le varie storie raccontate in modo silenzioso, sullo sfondo di gioco, mentre noi siamo occupati a risolvere vari enigmi, sono davvero fantastiche. Mostrano un mondo davvero cupo e triste, dove tutto – dal mondo ai rapporti umani – è andato o andrà in malora. Davvero qualcosa di “bello” da vedere.
Fisica, matematica, enigma
All’interno di 7th Sector saremo principalmente una luce che correrà all’interno di cavi, e attraverso l’uso dell’energia elettrica dovremo farci strada risolvendo vari enigmi, prendendo anche il controllo di altri personaggi, per risolverne altri. Non è presente alcun tipo di tutorial o spiegazione, il videogioco butta il giocatore nell’azione senza dire nulla, e bisognerà necessariamente avere il cervello costantemente acceso.
I rompicapi sono davvero tanti e diversi l’uno dall’altro: in alcuni bisognerà fare dei calcoli matematici, occasionalmente avranno la meccanica trial and error, altre volte invece saranno incentrati sulla fisica e vorrei soffermarmi un attimo su questi ultimi, in quanto sono purtroppo quelli realizzati peggio, risulta davvero troppo difficile muovere ed altrettanto semplice far cadere o sbilanciare l’oggetto da spostare. Questa meccanica è così tanto mal implementata che risulta frustrante. Mentre solitamente gli indovinelli di 7th Sector danno un enorme senso di appagamento alla risoluzione.
Un ulteriore dato negativo del videogioco è la gestione dei comandi, ovviamente non sono tanti, ma alle volte quando sarà necessario muoversi all’interno di determinati enigmi, i comandi non risponderanno a dovere causando la frustrazione già citata precedentemente, poiché si ha la soluzione a portata di mano, ma non riusciamo a muoverci come vorremmo o dove dovremmo. Ovviamente è molto fastidioso. Per fortuna sono davvero pochi gli enigmi che soffrono questa problematica, quindi non preoccuparti. 7th Sector in generale è davvero giocabile.
Qualcosa di davvero apprezzabile all’interno del titolo è il suo raccontare una storia, – o meglio, più di una – quindi non aspettarti una sorta di videogioco in cui dovrai meccanicamente risolvere enigmi, anzi, verrà messa alla prova la tua capacità di osservazione, tanto per la storia di background quanto per gli enigmi.
L’avventura all’interno di questo mondo potrebbe finire in sei modi diversi e potremo controllare diversi personaggi con abilità differenti. In più durante la partita è possibile raccogliere informazioni per comprendere ancora meglio il mondo cupo che ci circonderà.
Il titolo è molto “lento”, nel senso che ti inizia a prendere solamente dopo la prima ora, quindi stringi un po’ i denti e vai avanti, perché potrebbe sorprenderti, così come ha fatto con me.
Tecnicamente ottimo, quasi
La grafica di 7th Sector è strabiliante, ti colpisce subito e ti fa rimanere per un po’ a bocca aperta. Ovviamente tutto questo è limitato dal concetto “è solo un indie”, ma per essere un videogioco indipendente, stai certo che riesce a far brillare gli occhi.
Anche l’estetica degli ambienti riesce a rimanere in mente, mi è capitato spesso di voler continuare a giocare nonostante piccoli momenti di frustrazione (già citati prima) solo per esplorare le zone di questo mondo distopico.
Per quanto riguarda la musica è davvero atmosferica e permette una migliore immersione all’interno dell’avventura tra i vari enigmi. Anche gli effetti sonori non sono da sottovalutare, sono davvero ben realizzati e certe volte giocano un ruolo fondamentale per comprendere cosa bisogna fare o ciò che si sta facendo.
L’unica vera pecca è la già citata gestione dei comandi che purtroppo in certi punti diventa davvero terribile. Ma per il resto è tutto così bello ed immersivo che fa quasi impressione, nel senso più positivo del termine.
Ma ne vale la pena?
Se ami il mondo distopico cyberpunk ed enigmi che possono mettere alla prova la tua mente, allora il 7th Sector è il videogioco che fa per te. Se spremerti le meningi per risolvere un indovinello è qualcosa che non ti interessa, o peggio, che ti annoia, allora conviene starci alla larga. Anche se sarebbe davvero un peccato non provarlo nemmeno. Ma questo vale per la maggior parte dei titoli in circolazione.
Quindi, se dovessi rispondere alla domanda posta come titolo: sì, ne vale la pena. Anche perché è da tanto che non si vede un videogioco indie con enigmi che mettono alla prova la mente e che non siano artificialmente difficili. E così come vale per Limbo o Inside, avere una “storia”, in questo tipo di titoli è solo un plus che non può e non deve essere ignorato.