La guerra e i conflitti di ogni genere sono da sempre tematiche onnipresenti nel mondo videoludico e nel corso dei decenni questi argomenti sono stati trattati nelle maniere più disparate. Si passa ovviamente da Battlefield e Call of Duty, che ci mettono al centro dell’azione nei panni di soldati pronti a tutto, al più intimo e toccante This War of Mine (trovi qui la nostra recensione dell’edizione definitiva), che permette ai giocatori di vivere un devastante conflitto dal punto di vista delle povere vittime.
La tematica della guerra è anche al centro di Broken Lines, l’oggetto di questa recensione, che propone una visione alternativa degli eventi della Seconda Guerra Mondiale, proponendo un interessante mix tra avventura dinamica nel quale prendere scelte per portare avanti la trama, e strategico in tempo reale. Il risultato è sicuramente peculiare, un titolo con qualche sbavatura, ma pur sempre degno di nota, vediamo più nel dettaglio cosa ha da offrire!
Broken Lines: me la ricordo questa guerra! O forse no…
Per quanto riguarda la trama, Broken Lines propone un esperimento interessante, non inventa certamente nulla di nuovo, ma non si può dire che non provi a fare qualcosa di interessante. Dal punto di vista storico, ci ritroveremo a vivere una versione alternativa della Seconda Guerra Mondiale, ma non tutto corrisponderà a quello che la storia riporta, soprattutto dal punto di vista delle forze in gioco.
Nelle primissime battute infatti ci ritroveremo a controllare un piccolo manipolo di soldati inglesi il cui aereo è precipitato in territorio nemico. Non sarà subito chiara la nazionalità dei nemici che tenteranno di ostacolarci, e preferisco non andare oltre nel discorso per non fare spoiler, perché proprio l’identità dei nemici sarà una delle tematiche principali, anticipo solo che il discorso avrà una sua conclusione, ma il punto forte della trama di Broken Lines è che alcune questioni potranno anche essere lasciate alla libera interpretazione, guardando in maniera più ampia e filosofica al classico “nemico diverso da me”.
Non a caso ho accennato poco fa al discorso delle tematiche principali al plurale, Broken Lines, proprio come una guerra che viene combattuta su più fronti, sviluppa diverse tematiche, andando a imbastire una narrazione corale in cui ogni elemento della nostra truppa si ritroverà a compiere scelte morali che ne plasmeranno la storia e il carattere stesso; un’idea davvero azzeccata che si fonde alla perfezione con il gameplay da gestionale in tempo reale.
Se da un lato la narrazione varia e sfaccettata mi ha colpito decisamente in positivo, purtroppo non posso dire lo stesso per i personaggi. Dovendo seguire filoni narrativi incentrati su alcune tematiche abbastanza classiche nelle opere che hanno i conflitti mondiali a fare da sfondo, i commilitoni della nostra armata si riveleranno personaggi parecchio stereotipati con cui sarà difficile empatizzare in quanto resteranno davvero fin troppo piatti rispetto agli eventi che vivranno.
Insomma, Broken Lines non ha una brutta trama, anzi alcune stoyline riescono a rivelarsi davvero interessanti, la sua pecca però sono i personaggi, siamo davvero lontani dai livelli di capolavori come Valiant Hearts, ed è un vero peccato poiché il setting azzeccatissimo sospeso tra storia reale e fantasia e la qualità di alcune vicende narrate donano al gioco un amaro retrogusto di occasione sprecata.
Gameplay? Come una guerra… di logoramento…
Purtroppo, il punto debole del gioco è, a mio avviso, proprio il suo gameplay. Preciso subito che non ci troviamo davanti a un brutto gameplay, ma penso che sia rivolto principalmente a una nicchia di appassionati degli strategici in tempo reale e si sia fatto davvero poco per smussarlo e renderlo accessibile a un’utenza un po’ più larga.
Di base, Broken Lines è per l’appunto uno strategico in tempo reale nel quale comanderemo i nostri soldati in territorio nemico, dovremo pertanto essere estremamente attenti ai loro bisogni e a ogni aspetto relativo alla sopravvivenza dei commilitoni. Senza dubbio interessante, il vero problema sono le tempistiche con cui viene gestita ed eseguita ogni azione: a dir poco lente e snervanti.
A inizio turno infatti potremo impartire dei comandi ai nostri soldati, di base dovremo quindi spostare i personaggi da un punto all’altro della mappa per raggiungere i nostri obiettivi ed eventualmente prestare soccorso ai commilitoni o fronteggiare nemici che appaiono dal nulla tendendoci un’imboscata. Il problema è che dopo aver selezionato preventivamente le azioni nella pausa tattica partirà un counter a schermo che ci mostrerà la durata del tragitto o delle azioni che stiamo eseguendo.
Oltre a essere una soluzione con una resa grafica molto cheap che sembra quasi fare il verso ai mobile game di dieci anni fa, le tempistiche sono estremamente lente e snervanti, del tutto fuori luogo con il senso di azione e urgenza che il titolo vorrebbe trasmettere. Insomma, una resa decisamente antitetica che incide in maniera pesantemente negativa su quello che dovrebbe essere uno degli aspetti principali del titolo.
Molto più interessanti invece le sezioni con i dialoghi a scelta multipla che, come anticipato, andranno a plasmare alcuni importanti snodi narrativi: molto classiche ed essenziali a livello strutturale, ma non per questo meno funzionali, si tratterà infatti di una semplice scelta da una schermata fissa con varie opzioni di risposta. Nulla di esaltante, sia chiaro, ma il peso che avranno queste scelte sullo svolgimento della trama rende decisamente più accattivanti questi momenti dialogici se confrontati alla lentezza quasi forzata delle sezioni strategiche.
Comparto tecnico che potrebbe, ma non si impegna…
Durante il primo avvio di Broken Lines un brivido mi ha scosso la schiena quando ho letto un banner a schermo: “Made with Unity”. Non sono un grande fan di questo motore grafico, e in effetti il comparto tecnico in generale è uno dei tasti dolenti della produzione. Le grafiche sono davvero poco curate: vorrebbero essere cartoonesche, ma risultano più che altro grottesche per quanto siano realizzate male e siano involontariamente comiche nel proporre design di personaggi che sembrano più caricature di loro stessi.
Anche dal punto di vista del comparto sonoro purtroppo la situazione non migliora. A partire da una colonna sonora (composta tra l’altro da tracce estremamente generiche e dimenticabilissime) che spesso e volentieri si lascia andare a glitch che lasciano il giocatore in compagnia di lunghi silenzi, fino agli effetti sonori che molto spesso non vengono riprodotti con le giuste tempistiche e che comunque non suonano proprio azzeccatissimi in buona parte dei contesti in cui sono presenti.
In definitiva, Broken Lines è un gioco con buone idee, sfruttate in parte male. La direzione in cui gli sviluppatori volevano andare è chiara, ma ci sono molte soluzioni di game design che sembrano raffazzonate e risaltano ancora di più (in negativo) se paragonate ad altre ben più riuscite. Un risultato purtroppo mediocre, ma che potrebbe fare la gioia di più di un appassionato del genere proposto che sia disposto a chiudere un occhio su alcuni difetti.