Mi era già capitato di dirlo nella recensione di Yomawari Lost in the Dark, ma c’è un tipo di horror che più di tutti mi inquieta al giorno d’oggi: l’horror che non sembra tale e anzi, cerca anche di nasconderlo dietro l’apparenza di prodotto rivolto ai più piccoli! A poche settimane dalla mia esperienza con il terzo capitolo della trilogia di Yomawari, mi sono ritrovato davanti Children of Silentown, un videogioco che si è rivelato interessante per diversi motivi.
Non conoscevo nulla del gioco, e nel cercare qualche informazione a riguardo mi sono accorto che si tratta di un progetto tutto italiano! Il titolo, sviluppato da Elf Games Works, va ad aggiungersi al novero di produzioni nostrane che stanno popolando la scena videoludica internazionale negli ultimi mesi, come Soulstice, o che arriveranno in futuro, come Enotria: The Last Song. Il titolo condivide anche un particolare importante con quest’ultimo, ovvero la presenza nel team di sviluppo di Fraffrog, talentuosa disegnatrice nonché volto storico di YouTube Italia!
Lo stile di Fraffrog, nell’avvicinarsi all’immaginario burtoniano, si sposa alla perfezione con la narrazione proposta, e in effetti Children of Silentown può vantare diverse frecce al suo arco, rivelandosi non solo un punta e clicca con un comparto grafico e sonoro estremamente curato, ma anche una storia che saprà catturare istantaneamente il giocatore, corredata da un gameplay tanto classico quanto curato. Esploriamone assieme i vari aspetti!
Silenzio.
La trama di Children of Silentown riesce catturare fin da subito il giocatore grazie all’alone di mistero che rende affascinante non tanto i personaggi (che a dire il vero rimarranno abbastanza stereotipati per quasi tutta la durata del gioco), quanto per l’ambientazione! Il paesino nel quale si ambientano le vicende sarà invece il vero e proprio protagonista.
Amo Twin Peaks e i suoi derivati (come il primo Deadly Premonition per restare in ambito videoludico) e il fatto di dover scoprire cosa si cela dietro al nostro piccolo e inquietante paese natale, e soprattutto nel bosco che lo circonda ricco di segreti oscuri e creature mostruose, è riuscito a intrigarmi fin da subito, soprattutto perché impersoneremo una giovane protagonista e ai ragazzi del posto la verità viene fermamente negata dagli adulti.
Capiremo fin da subito che c’è qualcosa che non va: il crepuscolo terrorizza gli abitanti del villaggio, che non osano spingersi fuori casa dopo il calar del sole. Inoltre, sembra che tutti gli abitanti del villaggio si attengano a un rigoroso silenzio, non parliamo certo di una situazione in stile A Quiet Place, ci sono dialoghi nel corso del gioco (e anche parecchi a dirla tutta), ma ogni forma di canto o schiamazzo viene evitata a ogni costo, per non attirare attenzioni indesiderate dall’esterno.
Non dovremo soltanto limitarci a indagare su cosa si annida nella foresta, man mano ci renderemo che sempre più gente sta scomparendo, ma gran parte degli abitanti non fa nulla per cercare gli scomparsi, come se tutti si stessero arrendendo a una realtà immutabile… o forse perché ci sono altri oscuri motivi dietro a queste sparizioni… toccherà a te scoprirlo…
Clicca qui, clicca là, risolvi enigmi…
Per quanto riguarda il gameplay, Children of Silentown propone un’esperienza davvero classica, ma non per questo meno interessante, anzi! Al tipico impianto da punta e clicca si innestano degli interessanti puzzle nonché una particolare meccanica che riguarda proprio uno dei tabù di questa città silenziosa: il canto!
Partiamo dalla struttura principale, come detto poco fa, il gioco è di base un punta e clicca nell’accezione più classica del termine, potremo girovagare per la città, interagire con gli NPC per dar luogo a conversazioni dalla quale ricavare indizi e scovare oggetti chiave che ci aiutino a procedere con la trama. Tramite un comodissimo menù a tendina potremo anche combinare gli oggetti in questione, così da poterli usare in maniera inedita e risolvere ulteriori enigmi.
La peculiarità di Children of Silentown sta, come anticipato, nella meccanica del canto. Nel corso della storia, la nostra protagonista vivrà diverse esperienze, a da alcune di queste potrà imparare delle note, che man mano andranno a comporre ben quattro diverse canzoni, ognuna con una funzione diversa e specifica. Potremo ad esempio scoprire i veri pensieri degli NPC, oppure rivivere la storia di un oggetto per far luce sul suo passato.
Ognuna di queste canzoni, per funzionare in maniera efficace, darà il via a un minigioco, devo dire che queste attività mi hanno generalmente divertito, salvo quella relativa alla seconda canzone, inutilmente complessa e spesso di difficile interpretazione, mi ha portato a veri e propri momenti di frustrazione, che ho superato soltanto grazie alla voglia di procedere e saperne di più su questa inquietante storia.
A completare il quadro ci pensano anche dei collezionabili sparsi qua e là per le mappe, nulla di realmente significativo, ma l’idea che li impreziosisce è il fatto di legare ad alcuni di questi collezionabili anche dei ricordi che arricchiscono la lore del gioco ci danno uno sguardo inedito e unico sulla protagonista e sugli altri personaggi che popolano il villaggio.
Children of Silentown: una gioia per occhi e orecchie!
Come anticipato, è stata riposta molta cura nel comparto tecnico del gioco, soprattutto nella direzione artistica affidata a Fraffrog. Il risultato, graficamente parlando, è un mix decisamente creepy di personaggi che sembrano usciti da un incubo malato di Tim Burton con un tocco deciso di Over the Garden Wall, un’opera che già di suo si regge sulla malinconia che riesce a generare.
I fondali disegnati a mano sono un setting ideale per questo inquietante racconto e gli occhi perennemente sbarrati e completamente bianchi dei personaggi contribuiscono alla perfezione ad alimentare la sensazione che ci sia qualcosa di costantemente sbagliato nel racconto e nei rapporti tra gli abitanti del villaggio: le immagini sono letteralmente cucite addosso alla narrazione!
Lo stesso discorso vale anche per la colonna sonora, in una parola sola: magnetica! Le melodie, che puntano sempre verso tonalità lente e basse, scandiscono alla perfezione l’incedere degli eventi e della vita nella piccola cittadina. Per quanto di tanto in tanto possano sembrare perfino monotone, in realtà completano alla perfezione il quadro di insieme, indubbiamente stonerebbero e risulterebbero poco interessanti in un altro titolo, ma qui funzionano alla perfezione!
In definitiva, Children of Silentown va ad arricchire il novero delle produzioni nostrane che stanno popolando il panorama videoludico negli ultimi mesi, e si rivela anche uno dei prodotti più interessanti degli ultimi tempi: classico, ma carico di stile e con un’identità unica! La direzione artistica coi suoi toni spenti accompagna alla perfezione una trama ricca di misteri da svelare che difficilmente non catturerà l’attenzione dei giocatori.