Recentemente mi è capitato tra le mani Crime Boss: Rockay City, un titolo davvero interessante e particolare che ti consentirà di iniziare una scalata verso il successo, spazzando via la restante malavita che aleggia nella città.
Crime Boss: Rockay City, una trama da scoprire lentamente
Se ti aspetti in Crime Boss: Rockay City, una trama lineare e sequenziale, hai proprio sbagliato. In questo titolo la storia prenderà piede lentamente, giorno dopo giorno e in base ai tuoi progressi. Questo viene reso chiaro fin dall’incipit, in cui nella più completa confusione del giocatore, circondato dalla polizia e dall’insidioso sceriffo Norris, verrai messo alle strette fino a quando il gioco deciderà per te di effettuare un tuffo indietro verso il day One. Con day one intendo ovviamente l’inizio della tua avventura.
Appena arrivato in aereoporto, il nostro protagonista manifesta subito la volontà di prender in mano la città. Da qui ovviamente il viaggio è lungo e ricco di insidie. Attraverso delle meccaniche di gioco che affronteremo tra poco, giornata dopo giornata, vivrai frangenti di trama e scoprirai molto di più in merito ai nostri protagonisti.
Non è un segreto che in Crime Boss: Rockay City si sia puntato molto in alto con il cast. Travis Baker (Michael Madsen) è il nostro protagonista, un criminale di piccolo calibro che vuole a tutti i costi diventare il nuovo re di Rockay City. Ovviamente sarebbe impossibile da solo, e di conseguenza può contare sull’esperienza di Nasara (Damion Poitier) e Casey (Kim Basinger). Ma vi è anche Gloves (Danny Glover) e il braccio di ferro dell’esercito criminale Touchdown (Michael Rooker). Gli avversari? Niente di meno che Dollar Dragon (Danny Trejo), Hielo (vanilla ice). Infine abbiamo lui, lo sceriffo ex Texas rangers più potente della storia: Norris (Chuck Norris).
In Crime Boss: Rockay City con un cast del genere si può volare davvero in alto e a questo proposito muovo subito la prima critica. In linea generale, sia per quanto concerne il doppiaggio sia per quanto riguarda lo sviluppo dei personaggi, il tutto risulta un po’ sottotono. Mi spiego meglio: il nostro protagonista sarà perlopiù ricoperto da un’aura macista, senza alcun tipo di profondità ulteriore nel progredire della campagna.
Frasi come “riempiamoli di proiettili” oppure “uccidiamone quanti possiamo” vanno bene in un film d’azione qualsiasi, ma a lungo andare spezzano la profondità del gioco. Un boss della malavita oltre che sempre pronto a buttarsi nella mischia, dovrebbe essere scaltro e manipolatore, cosa che in questo gioco difficilmente succede! Al di là di questo però, giorno dopo giorno si respira sempre di più un’atmosfera da criminalità organizzata, con musiche ben studiate e intermezzi interessanti.
Non voglio svelarti troppo sulla trama di Crime Boss: Rockay City, quindi ti lascio con un’ultima chicca: in Crime Boss: Rockay City potrai reclutare personaggi che ovviamente poi potrai sfruttare per effettuare colpi e rapine. Di tanto in tanto però questi personaggi compariranno nella lista di missioni, in cui potrai appunto vestire i loro panni e rivivere ricordi (come per esempio il periodo in Vietnam di un ex militare) oppure loro storie personali. Delle sottotrame molto interessanti che mi sono piaciute, in quanto distolgono dal gioco principale di Crime Boss: Rockay City rinnovando l’attenzione del giocatore.
Un gameplay interessante
Il gameplay di Crime Boss: Rockay City o lo si ama o lo si odia, in un certo senso ha un vibe molto simile a quello percepito in Payday 2, cercando però di tracciare la propria strada che va oltre quella del semplice “gioco di rapine”, mettendo alle spalle del giocatore una vera e propria struttura organizzata e gestionale, degna dell’impero che si andrà a creare, anche se con più di una criticità. Andiamo con ordine però.
Il gioco si suddividerà in giornate, un po’ come Xcom o altri titoli simili. In una giornata avrai a disposizione diverse attività. Potrai decidere se conquistare territori, dovrai difendere i territori già conquistati, potrai decidere se fare rapine, attaccare gang rivali e in più ci sono le famose missioni speciali dei personaggi di cui ti accennavo nel paragrafo della trama.
Vi è poi una parte gestionale. Alla base del gioco ovviamente ci sono i soldi. Grazie ai soldi potrai acquistare soldati, armi, scagnozzi per i territori, pagare la pianificazione dei colpi e via dicendo. Per fare soldi dovrai vendere il bottino rubato oltre che ovviamente percepire le rendite dai territori.
La vendita del bottino avviene tramite un comodo menù, in cui in base all’andamento del mercato (variabile di giorno in giorno) deciderai la tipologia di beni da vendere (gioielli, oggetti di lusso e via dicendo). Oltre a questo se sarai a secco potrai anche contare su prestiti di denaro. È molto importante tenere d’occhio le entrate e le uscite. Comprare per esempio oggetti d’arredo aumenterà il tuo livello di boss. In Crime Boss: Rockay City il livello del boss è un po’ il tuo biglietto da visita, più sarà alto, maggiore sarà la reputazione del tuo clan, garantendoti scagnozzi migliori da reclutare.
Abbiamo parlato di denaro, ora però parliamo della gestione del personale prima di addentrarci nello spirito del gioco di Crime Boss: Rockay City. Tanto per cominciare il protagonista potrà essere selezionato per un massimo di due volte in un giorno. Verrà in missione con te e dovrai prestare molta attenzione perché morto lui, finirà la campagna. Se invece dovessero morire membri della tua gang, semplicemente li perderai per sempre.
Una volta acquistato un membro della gang, sarà tuo per sempre. Ogni personaggio ha bonus o malus. Può avere per esempio meno rianimazioni in caso finisca a terra, ma più salute. Inoltre potrà andare d’accordo o meno con altri membri della squadra. A dire la verità, quest’ultima dinamica mi sembra un po’ lasciata al caso. Giocando la campagna in solitaria con l’IA, non ho avvertito nessun tipo di discordia nel mio team.
Inoltre, in Crime Boss: Rockay City sarà possibile modificare le armi a disposizione di ogni membro della squadra per un massimo di due (pistola e arma principale) più ovviamente una granata a scelta. Purtroppo nessuna personalizzazione estetica. Ciò vuol dire che scelto un membro della squadra così lo compri, e così te lo tieni. Un vero e proprio peccato. Personalizzare il proprio team è uno degli aspetti che rendono la campagna più personale per il player.
A ogni modo, parliamo ora dell’aspetto principale della tua avventura in Crime Boss: Rockay City. All’inizio di ogni nuova giornata avrai un tabellone con la mappa della città. In ogni zona della mappa ci saranno delle attività da svolgere a tua scelta. Ovviamente aspettarsi di iniziare il gioco e rapinare banche non è sostenibile. Inizierai con qualcosa di semplice, come supermercati, fino ad arrivare a gioiellerie e banche.
Selezionata la missione dovrai scegliere il team (per un massimo di 4). Qui la scelta è personale ovviamente. Ogni personaggio ha le proprie statistiche e ogni misssione ti avvertirà in anticipo della difficoltà. Alcune possono essere completate anche da soli, altre necessitano di più persone. Scelto un alleato, esso non potrà più essere riselezionato fino al giorno successivo. Inoltre, ogni missione ha un costo di pianificazione, quindi fallire sarà un’enorme perdita economica!
Qui però cominciano i difetti principali di Crime Boss: Rockay City, che si riassumono in un’enorme ripetitività generale! Finite le prime ore di gioco e sbloccati tutti i tipi di attività, purtroppo saprai cosa aspettarti prima ancora dell’inizio della missione. Mi spiego meglio: se prendiamo ad esempio una rapina al supermercato, la mappa sarà sempre la stessa. Le due varianti sono giorno e notte. Ma i locali sono gli stessi e dopo un po’ il tutto sarà più meccanico che altro. La scelta è tra lo stealth e l’attacco diretto. Lo stealth è sempre la scelta più saggia, uccidere poliziotti a raffica comporterà un aumento delle ostilità in determinate zone, facendo incrementare di molto la difficoltà del gioco.
Sempre in merito allo stealth di Crime Boss: Rockay City, si ritorna per certi versi ad alcune meccaniche di PayDay 2. Si inizierà disarmati, si potrà minacciare il personale con un apposito comando e legarlo. Se invece deciderai di uccidere tutti all’impazzata, dovrai nascondere i corpi per impedire ad altri di trovarli. Qui ci tengo a fare un piccolo accenno alle meccaniche di spostamento, fin troppo irrealistiche. Accucciandosi su un corpo e mantenendo premuto il tasto azione, questo verrà automaticamente trasformato in un borsone per cadaveri. Ci si poteva inventare qualcosa di meglio…
Se invece si deciderà di legare il personale, esso a tuo comando ti seguirà o rimarrà fermo in un punto. In ogni modo le meccaniche stealth non sono il massimo. Molte volte le guardie risultano impossibili da eludere in quanto tutte insieme, mentre altre la scarsa intelligenza artificiale dà vita a situazioni surreali.
Vi sono poi le telecamere. Fin tanto che non disattiverai la sorveglianza ti daranno filo da torcere e ovviamente manometterne una con un colpo, farà uscire qualche sorvegliante a verificare la situazione. Vi è anche un’interessante meccanica che consente di scassinare le serrature per introfularsi in aree di gioco limitate. Al di là di questo però nient’altro di cui parlare. Manca la profondità in questo frangente. Sarebbe stato carino per esempio distruggere generatori di corrente per creare black-out, minacciare guardie per chiamare le altre in un determinato posto e via dicendo. Per com’è strutturato il gioco, lo stealth si riduce sempre a disattivare i sistemi di sorveglianza e legare guardie e civili!
Se invece deciderai di procedere con la forza, verrai costantemente attaccato dalla polizia, il livello di sospetto si alzerà sempre di più fino all’arrivo di SWAT ed elicotteri. Durante una rapina in Crime Boss: Rockay City potrai riempire un massimo di due borsoni, poi prima di tenere premuto con il tasto X e recuperare altri oggetti, dovrai per forza di cose o lasciare per terra gli attuali oppure passarli ai tuoi compagni. Riempire il furgone della fuga con i borsoni sarà essenziale per non andarsene a mani vuote.
Per quanto riguarda furgoni blindati e banche invece, anche qui la zona di gioco è sempre la stessa più o meno. La meccanica che si aggiunge è quella della trivella, che dovrà costantemente essere controllata per aumentarne la velocità. Tenendo premuto il pulsante X si potrà aumentarne la velocità, senza esagerare però o si rischia il surriscaldamento e perdita di tempo. Personalmente amo le rapine dei blindati in Crime Boss: Rockay City, in quanto danno molta più frenesia e sono le più difficili.
In qualsiasi missione, ogni personaggio del team potrà diventare in qualsiasi momento quello controllato da te, cambiando a tuo piacimento. Inoltre potrai farti seguire o ordinare di rimanere fermi ai tuoi compagni. Ogni personaggio ha una barra della vita e può effettuare un numero di rianimazioni variabili. Per esempio c’è chi a terra può essere rialzato una sola volta e chi invece può esserne rialzato 3.
In generale l’intelligenza artificiale in Crime Boss: Rockay City funziona discretamente. A parte una volta in cui per tutta la rapina per qualche motivo i miei compagni di squadra sono rimasti immobili come statue di cera. Anche qui, si poteva sicuramente fare di più.
Abbiamo parlato di rapine, ora passiamo alla difesa e conquista dei territori. Sono due attività essenziali in Crime Boss: Rockay City per mantenere il tuo dominio sulla città. Per completare queste particolari missioni entra in gioco una nuova meccanica di gioco, e cioè il reclutamento di truppe. A differenza della tua crew, le truppe sono soldati che non puoi scegliere singolarmente. Ogni qualvolta che vorrai per esempio difendere un territorio potrai decidere quante truppe mandare in difesa. Una volta eliminate tutte le tue truppe sul campo, perderai il territorio.
In parole povere, una volta selezionata e iniziata la missione di difesa prenderai il controllo di Touchdown e sarai affiancato dal numero di alleati da te selezionato precedentemente. Quindi, bada bene a non rimanere senza truppe di difesa o verrai subito schiacciato. L’hud di gioco ti aiuterà in tal senso, in quanto in alto comparirà il numero dei tuoi soldati e il numero dei soldati avversari. Se riuscirai ad eliminare tutti i nemici sul campo, allora vincerai senza troppi problemi.
Per quanto riguarda invece la conquista dei territori, il ragionamento è il medesimo. Vincerai una volta eliminati tutti i soldati nemici sul campo, più un caporale nemico che ogni tanto farà la sua comparsa. Nulla di eclatante anche in questo caso, si tratta perlopiù di un nemico comune con una maggiore quantità di vita. Non aspettarti battaglie emozionanti.
Anche queste missioni come le altre, purtroppo si svolgono bene o male nelle stesse tre porizioni di mappa di gioco, rendendo il tutto piuttosto ripetitivo dopo poco tempo. Oltretutto il terreno percorribile è piuttosto limitato prima di uscire dall’area di missione, quindi non vi è molto spazio di manovra per aggirare o spostare il combattimento!
Vi è un ultimo tipo di attività in Crime Boss: Rockay Citydi cui devo parlarti e cioè l‘infiltrazione nei covi nemici. Anche in questo caso metto le mani avanti e critico aspramente l’assenza di varietà per quanto concerne le mappe di gioco. Gli obiettivi di questa tipologia di missione invece sono un paio. Si passa dalla semplice uccisione di un boss, al rubare scorte nemiche. In queste modalità più di altre, l’approccio stealth è praticamente quasi impossibile, in quanto i nemici sono perlopiù raggruppati con visioni di intere aree di gioco!
A questo punto, hai una visione a 360 gradi di tutte le varie meccaniche di Crime Boss: Rockay City. È il momento però di entrare più nel dettaglio in merito al contorno del gioco.
L’arma bianca è come non averla!
La più grande critica che mi sento di fare a Crime Boss: Rockay City, è sicuramente relativa al come sia stato congegnato il sistema di combattimento. Si tratta di uno sparatutto in prima persona e le armi da fuoco sono state programmate molto bene. Alcune ti permetteranno di scegliere la modalità di fuoco, e la portata è stata implementata con un minimo di criterio. L’unico bug che ho riscontrato è che molte volte durante la fase di ricarica continua a riprodursi il suono degli spari.
Il problema sono le armi bianche, a mio parere implementate in maniera assurda. Prendiamo per esempio il coltello tattico e la katana. Normalmente ci si aspetterebbe che con un singolo colpo di queste due armi un nemico venga ucciso. E invece no, ci vogliono perlomeno 4 colpi in successione affinché un nemico cada a terra. Questa scelta rende insensato l’utilizzo di tali armi, in quanto sono sintomo di morte certa.
Non è finita qui, perché di Crime Boss: Rockay City devo anche criticare aspramente le animazioni delle uccisioni furtive, in quanto praticamente non esistono. Il personaggio si limiterà a tirare un pugno al nemico o assurdamente anche solo toccarlo per farlo cadere a terra, e in un attimo sarà morto. Sono finezze lo so, ma spezzano il realismo generale del titolo e sono visivamente orrende. Stesso discorso vale per quanto concerne il tirare un pugno per aprire un registratore di cassa. Un vero peccato visto il lavoro preciso fatto con le armi da fuoco, una maggiore cura nelle animazioni avrebbe giovato.
Crime Boss: Rockay City: un comparto tecnico niente male!
La mia avventura con Crime Boss: Rockay City si è svolta su una Xbox Serie S, quindi ovviamente se possiedi una Serie X aspettati prestazioni decisamente migliori. A ogni modo, il frame rate è bene o male stabile, a parte alcuni momenti di scene intense in cui si accettano cali. La grafica mi sento di promuoverla, in linea con quanto mi aspettavo. La tassellatura è un po’ il tasto dolente di questo titolo, unita al fatto che molte volte la console non riesce a caricare per tempo le texture di alcune aree di gioco, ritrovandomi in quello che io chiamo “effetto texture PS1”. A ogni modo, i caricamenti sono veloci e fluidi, e giocare al titolo è molto godibile.
Abbiamo parlato del doppiaggio a mio parere un po’ sottotono dato il calibro degli attori scelti, oltre a questo non ho particolari critiche da volgere a Crime Boss: Rockay City. Come già accennato il vibe che il gioco vuole trasmettere si respira grazie a una colonna sonora ben riuscita. Soprattutto durante il menù di gestione dell’organizzazione, dove in base alla giornata viene riprodotto un brano sempre differente!