Recentemente ho avuto la possibilità di mettere le mani su Cuisineer, un titolo roguelike dove la frenesia dei dungeon e la tranquillità di un’attività di ristorazione si uniscono creando un connubio davvero unico e interessante. Questo titolo indie è stato sviluppato da BattleBrew Productions ed è attualmente disponibile su Steam, dove la sua pagina mi ha attirato fin dal primo istante. Ma alla fine, dopo averlo provato a lungo, sarà riuscito a conquistarmi?
Cuisineer: riporta in vita l’attività di famiglia
Cuisineer ci racconta la storia di Pom, la nostra protagonista di cui vestiremo i panni, che vive nella città di Paell, un regno fantasy ricco di abitanti tutti da scoprire e non solo. I genitori di Pom hanno deciso di partire per un viaggio verso l’ignoto senza curarsi della propria figlia, né tanto meno della attività di famiglia, un ristorante che viene chiuso e abbandonato al suo destino.
Con questo incipit, Pom deciderà quindi di riaprire il ristorante dei propri genitori e dovrà darsi da fare non solo per riportarlo in vita, ormai spogliato di tutto ciò che c’era al suo interno, ma anche per pagare i debiti che i suoi genitori le hanno lasciato. E come ben potrai immaginare, gestire un ristorante non è proprio un gioco da ragazzi, specialmente se gli ingredienti dovrai ottenerli alla vecchia maniera: andando a caccia nei dungeon!
Un gioco tranquillo o ricco di adrenalina?
Come ormai avrai capito, in Cuisineer dovrai gestire un ristorante. Ti ritroverai quindi a sbloccare ricette, cucinare piatti e servirli ai clienti, cercando sempre di gestire al meglio e di avere a disposizione tutto il necessario. Sotto questo punto di vista il funzionamento delle meccaniche di gioco sono simili a quelle a cui siamo abituati anche in tutti gli altri giochi di cucina.
Innanzitutto sarai tu a decidere quando aprire e chiudere il ristorante, in qualunque momento della giornata e per quanto tempo vorrai. Chiaramente però i clienti non arriveranno sempre con la stessa frequenza, quindi se vorrai guadagnare un bel po’ di soldi dovrai per forza tenere aperto durante il pranzo e la cena dove l’ambiente risulterà molto più affollato.
L’arredamento del locale sarà essenziale in Cuisineer e anche potenziabile: dovrai acquistare nuove attrezzature per sbloccare nuove ricette, potrai personalizzare l’estetica dell’ambiente e potrai acquistare mobili, tavoli e sedie di diverso tipo da inserire in sala. Sarà sempre importante ampliare la stanza acquistando l’espansione e soprattutto aumentare il numero di tavoli presenti, per riuscire a gestire il flusso di clienti che andrà ad aumentare nel tempo. Questo perché quando un cliente decide di entrare nel locale si accomoderà automaticamente a un tavolo libero, ma nel caso in cui non ce ne siano avrà ben poca pazienza di aspettare: dopo poco tempo se ne andrà arrabbiato.
Una volta accomodato al tavolo il cliente deciderà cosa ordinare, e la richiesta apparirà immediatamente al tavolo da cucina dove con un semplice click del mouse potrai iniziare a cucinare quanto richiesto. Il tutto è però purtroppo automatico: non ti dovrai occupare in alcun modo della preparazione dei piatti, ma solamente aspettare che si completino da soli. Se da una parte questo può essere un vantaggio, per via dell’incredibile numero di ricette e di task da compiere che risulta già sufficientemente complesso da gestire, d’altra parte porta via una buona fetta di gameplay che forse molti giocatori avrebbero potuto apprezzare. Ma in fin dei conti il focus di Cuisineer non è solo questo, come presto scoprirai.
Una volta che il piatto è pronto il cliente si alzerà per ritirarlo e portarlo al proprio tavolo. Infine, una volta terminato il pasto, il cliente si recherà in cassa a pagare, dove sarai tu a dover riscattare il denaro. Anche in questo caso il tutto avviene in modo molto automatico, a parte qualche piccola eccezione: alcuni clienti infatti pretenderanno di essere serviti manualmente, mentre altri cercheranno di andarsene senza pagare e spetterà a te fermarli.
Questo è tutto ciò che riguarda la gestione del ristorante, ma come ben saprai non è possibile cucinare senza avere prima gli ingredienti, che nel caso di Cuisineer non si possono semplicemente acquistare: per recuperarli dovrai infatti andare proprio a caccia nei dungeon. E finalmente gli aspetti roguelike del gioco vengono a galla.
Innanzitutto dovrai assicurarti di avere un buon equipaggiamento a disposizione, che spazierà tra spatole, coltelli e tanto altro (io a inizio gioco combattevo con un pesce), ma anche uova-bombe e non solo. Le armi potranno inoltre essere incantate per ottenere degli effetti speciali, come l’avvelenamento del nemico o il fuoco.
Quando sarai pronto per l’avventura (ricordati di partire sempre con l’inventario vuoto, sfruttando a dovere la cassa e il frigorifero all’interno del ristorante), potrai recarti al di fuori della città e scegliere il dungeon da affrontare (proseguendo con la trama sbloccherai sempre più zone). Da ogni dungeon potrai uscire in qualunque momento vorrai grazie a un amuleto magico, che però richiederà del tempo di tranquillità per caricare, quindi non potrai utilizzarlo come salvataggio nelle situazioni di pericolo.
In Cuisineer, nei combattimenti avrai a disposizione un attacco base e uno speciale che ti permette anche di attaccare da distanza, oltre ovviamente a poter schivare. Non è presente la stamina ma dovrai fare molta attenzione alla vita per cercare di non morire, anche perché i nemici sono molti, con tanti assi nella manica e soprattutto molto insistenti, pronti a seguirti e attaccarti finché non saranno sconfitti.
Ogni tipologia di nemico ti darà diversi ingredienti, dalle uova alle cosce di pollo, fino ad arrivare ai peperoncini o alla farina e tanto tanto altro. Ogni dungeon inoltre si articolerà su più piani: scendendo il livello di difficoltà aumenterà e potrai incontrare anche stanze particolari che se superate ti daranno tante ricompense. Ma fai attenzione perché una volta dentro non potrai tirarti indietro! Giunto alla fine troverai poi un boss, non affatto semplice da sconfiggere, quindi ricordati di avere anche i giusti strumenti per recuperare la vita.
Una città piccola ma piena di vita
La città di Paell non è molto grande: qualche abitazione, qualche negozio e una piazza centrale, nulla di più. Purtroppo non potrai nemmeno entrare all’interno degli edifici, semplicemente durante alcuni periodi della giornata troverai i vari mercanti e negozianti all’esterno e potrai parlare con loro e farti servire. Sotto questo punto di vista quindi esplorare la cittadina in Cuisineer non risulta affatto entusiasmante, ma nonostante le ridotte dimensioni risulta comunque piena di vita.
Potrai incontrare infatti moltissimi personaggi con i quali potrai parlare. Molti di questi forniranno delle missioni secondarie da svolgere, e una volta completate ti permetteranno di sbloccare nuove ricette per il tuo ristorante. Chiaramente potrai interagire anche con i vari negozianti, tra cui il carpentiere che ti aiuterà a espandere e migliorare il tuo negozio, il fabbro per migliorare l’equipaggiamento, una venditrice di cinture e zaini per migliorare l’inventario, un alchimista per le armi, delle venditrici di pozioni di vario genere chiamate Bubble Tea e tanto altro ancora.
Certamente, con Cuisineer non ci troviamo di fronte a un simulatore di vita, come poteva essere invece il recente My Time at Sandrock che abbiamo già avuto modo di recensire, quindi non sperare in alcun tipo di progressione nel rapporto con i personaggi. Quel lato non fa proprio parte del titolo.
Un comparto tecnico che mi ha stupito
Da un punto di vista tecnico Cuisineer si è dimostrato sempre più che valido. Non mi sono imbattuto in alcun tipo di bug o problema tecnico e la mia esperienza di gioco è filata sempre liscia, grazie anche a dei caricamenti tutto sommato parecchio veloci. I comandi sono semplici, intuitivi e adatti a tutti.
Per quanto riguarda invece la grafica, l’ho trovata molto piacevole, con uno stile cartoonesco e “carino” in grado di conquistare e catturare soprattutto nell’esplorazione dei dungeon. Forse ciò che scende di livello in Cuisineer è la colonna sonora, che non spicca particolarmente, ma tutto sommato non è nemmeno stancante e risulta piacevole anche in lunghe sessioni di gioco. Unica pecca: non è presente l’italiano, perciò tienilo a mente.