Fin da bambino sono stato grande fan de I Simpson, a mani basse la famiglia americana, per quanto immaginaria, più famosa di sempre. Dopo la puntata dedicata al Sacro Ordine dei Tagliapietre (capolavoro assoluto per quanto mi riguarda), il mio episodio preferito è senza dubbio quello nel quale Bart si ritrova, spinto dal clamore del titolo e soprattutto dal rifiuto di sua madre, a “prendere in prestito” una copia di Tempesta d’Ossa, chiara parodia di Mortal Kombat.
Non che io tifassi per Bart e per il suo furto, ma il finale della puntata ci ha regalato una perla che ancora oggi riecheggia nelle menti degli appassionati della serie. Marge infatti, dopo la redenzione di Bart, regala al piccolo teppistello un videogioco, che non è certamente quello desiderato, bensì il più iconico e indimenticabile Ammazza che mazza, un videogioco di simulazione sportiva dedicato al golf. Il disappunto del ragazzo è sensibile, e penso che lo sarebbe stato anche quello di un ragazzino in carne e ossa: un videogioco sul golf, davvero?
Eppure, per pochi secondi Bart ne rimase affascinato, e a me toccò la stessa identica sorte qualche tempo dopo ricevendo una copia di Everybody’s Golf per la mitica PlayStation 1. Il golf, uno sport di cui non sapevo niente e che difficilmente avrei mai avuto la possibilità di giocare dal vivo, eppure quegli immensi campi da golf virtuali mi hanno letteralmente rubato un’intera estate (che altri amici, forse più saggiamente, stavano trascorrendo su Final Fantasy VII e Metal Gear Solid).
Proprio per questa esperienza infantile, mi capita sempre di dare con interesse un’occhiata ai nuovi titoli golfistici, e devo dire che apprezzo parecchio la nuova reinterpretazione che il sottogenere sta assumendo negli ultimi anni. Non si tratta solo del recente Mario Golf: Super Rush, ma anche di produzioni più piccolo e di stampo leggermente più arcade come Golf Story e Cursed To Golf, l’oggetto di questa recensione: un titolo ricco di ironia e di trovate divertenti che si è rivelato una piacevole sorpresa! Analizziamolo più nel dettaglio!
Morire… dal ridere!
La trama di Cursed to Golf è a dir poco basilare: vestiremo i panni del Campione, un golfista che, stando alla stessa annunciatrice del torneo che si svolge durante le prime battute del gioco, è considerato una vera e propria divinità tra i golfisti di tutto il mondo. Purtroppo, a quanto pare questo Campione di golf, oltre a essere un talento formidabile, è anche un campione di sfortuna, in quanto poco prima dell’ultima buca che lo incoronerebbe vincitore, viene colpito da un fulmine e rimane stecchito sul colpo.
L’avventura del nostro golfista però non è arrivata a una tragica fine dopo questo evento, bensì a un’esilarante inizio! Ci risveglieremo infatti in una sorta di purgatorio per golfisti, e verremo accolti da Lo Scozzese, il fantasma di un golfista estremamente carismatico che ci spiegherà come funzionano le cose in questo limbo sospeso tra vita e morte. Il nostro nuovo mentore ci spiegherà che tornare in vita è possibile, ma nessuno ci è mai riuscito e che l’impresa potrebbe rivelarsi ardua anche per un campione come noi.
Dopo un dettagliato tutorial nel quale sarà Lo Scozzese stesso a farci da guida saremo pronti a farci strada buca dopo buca per tornare in superficie, ma soprattutto, per tornare in vita! La trama scorrerà poi lineare e sarà quasi solo un pretesto di sottofondo per farci strada in questa fuga dalla morte; a colpire invece saranno i personaggi secondari che incontreremo, come Lo Scozzese tutti ben caratterizzati e contraddistinti ognuno da un’ironia unica e inconfondibile, ironia che a conti fatti permea in modo molto piacevole tutta la produzione.
“La palla è dentro… il parcheggio!”
Se già la trama è piacevole senza però essere fondamentale, è il gameplay il punto più a fuoco dell’intera produzione. Cursed to Golf infatti si propone come un platform 2D la cui particolarità è il fatto che non avremo libertà di movimento, ma dovremo farci strada a suon di lanci con la mazza golf: il nostro obiettivo, nonché l’unico modo per accedere agli stage successivi e fuggire da questo purgatorio, sarà infatti quello di andare in buca nel minor numero di colpi, esattamente come accade nel golf reale!
Cursed to Golf infatti ricalca in tutto e per tutto lo sport reale sul quale si basa, ma rende il tutto molto più comico ed estremo, introducendo, oltre agli ostacoli classici come sabbia e piccoli specchi d’acqua, anche altri più bizzarri come casse di TNT o ventole che potranno trattenere la nostra pallina. Per completare ogni livello avremo a disposizione cinque tiri, ma disseminate qua e là ci saranno delle statuette (in perfetto stile premio Oscar!) che potranno aumentare il numero di tiri a disposizione del giocatore.
Non dovremo ovviamente limitarci a tirare la nostra pallina il più lontano possibile, anzi, il titolo si assicura anche di regalare al giocatore una discreta dose di strategia a partire dal fatto che si possono selezionare una fra tre diverse mazze a ogni tiro: Driver, Wedge e Iron. Ognuna ci permetterà di effettuare un diverso tipo di lancio e ognuno sarà ideale per superare una particolare parte dello stage: che sia un tiro corto, lungo, o che richiede una determinata traiettoria, il nostro campione dovrà adottare la strategia giusta se vuole sopravvivere, o meglio, rivivere!
A movimentare ulteriormente le cose ci pensa anche un sistema di carte che ci darà accesso a una serie di power up temporanei. Si tratterà delle feature più disparate, a partire dalla possibilità di far esplodere intere file di TNT per crearci una scorciatoia verso la buca, al poter effettuare un tiro di prova, passando per la possibilità di congelare la pallina a mezz’aria per farla atterrare nel punto che preferiamo. Una discreta varietà di elementi che renderà unico ogni stage e che contribuisce a creare un gameplay variegato e nel quale il giocatore dovrà ingegnarsi per poter arrivare in buca nel minor numero di colpi.
Comparto tecnico: buca in un colpo!
Cursed to Golf non è naturalmente un titolo ad alto budget, ma non vuol dire che anche dal punto di vista tecnico gli sviluppatori non abbiano sfruttato al meglio le loro risorse, anzi! Per quanto riguarda il comparto grafico infatti, il titolo propone una gradevolissima e coloratissima pixel art molto cartoonesca che si sposa alla perfezione tanto con le ambientazioni di gioco quanto con l’umorismo onnipresente del titolo.
Il titolo propone anche un’ottima colonna sonora ricca di tracce ritmate e perfettamente in linea con la produzione. Non si tratta di tracce particolarmente ispirate, va detto, ma devo ammettere che riescono a rivelarsi alquanto memorabili, tanto che mi sono ritrovato a canticchiare inconsciamente il tema principale dopo aver chiuso la mia partita. Unico piccolo neo della produzione sta nell’adattamento italiano, non sempre preciso e che di tanto in tanto presenta qualche piccolo errore di trascrizione.
In definitiva, Cursed to Golf è un titolo semplice e divertente, con un concept magari non originalissimo al giorno d’oggi, ma decisamente valido. L’umorismo proposto è gradevolissimo e il gameplay riesce a rivelarsi impegnativo, ma mai frustrante; la recensione è stata realizzata con la versione Steam del titolo, ma sono convinto anche che questo tipo di produzioni siano perfette per Nintendo Switch, grazie a una portatilità che li rende ottimi passatempi mordi e fuggi.
Lo puoi trovare sul Nintendo eShop al prezzo di €19,99.