Benvenuti cari lettori, di nuovo nell’angolo delle recensioni. Oggi scenderemo nei meandri oscuri dell’inferno combattendo ogni oscura creatura dell’oltretomba affrontando i signori del male in persona, guidati dall’Ordine dell Arso Consiglio, agiremo per la causa dell’ equilibrio tra paradiso e inferno.
Stiamo parlando dell’ultimo lavoro di THQ Nordic del brand Darksiders, ovvero Darksiders Genesis. Titolo che si discosta nettamente dai suoi precedenti capitoli (ma lo scopriremo pian piano), guideremo il dispotico e burbero Guerra, il più giovane tra i quattro cavalieri Nephilim, fedelissimo all’Arso Consiglio con la sua leggendaria spada Divoracaos, e Conflitto, enigmatico, impulsivo e dalla battuta pronta, che usa le sue due inseparabili pistole Misericordia e Redenzione, fedele al motto “spara prima, fai domande dopo”. Ma andiamo con ordine, e scopriamo insieme i dettagli di un gioco che personalmente ho amato e non poco.
Una trama infernale
Le vicende narrate in questo ultimo capitolo del brand, vengono poste molto prima l’inizio della saga originale, l’Arso Consiglio ha mantenuto l’Equilibrio tramite i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, esseri potenti della razza dei Nephilim (creature ibride generate dall’unione di angeli e demoni) che giurando fedeltà al Consiglio ebbero in cambio dei poteri immensi, al prezzo, però, di usare la loro nuova forza per spazzare via il resto della loro razza. Ne seguì una sanguinosa battaglia nell’Eden in cui i Cavalieri, obbedendo alla volontà del Consiglio, compirono il loro dovere annientando la loro razza.
Nel mentre la guerra nell’Eden ancora imperversava, due cavalieri vennero chiamati ad un nuovo incarico dal Consiglio, Guerra e Conflitto. Il diabolico Lucifero ingannevole re dei demoni aveva tramato di sconvolgere il delicato Equilibrio tra bene e male, corrompendo i signori dell’inferno per unirsi alla sua causa. Sarà compito dei cavalieri dar loro la caccia e raccogliere importanti informazioni, al fine di combattere e sventare una contorta cospirazione che se avrà luogo spazzerà per sempre l’intero creato.
Ed è con questa bellissima introduzione che verremo catapultati direttamente nel mondo di gioco, iniziando la nostra avventura al fianco dei nostri amatissimi cavalieri.
Personaggi
Dopo una prima introduzione faremo subito la conoscenza con i nostri due protagonisti (per chi non avesse mai giocato a nessun titolo del brand), conoscendo dapprima Conflitto e poi Guerra, che a mio avviso formano un duo davvero ben riuscito.
Conflitto: “il cavaliere dal grilletto facile”, arrogante, sfacciato e impulsivo, è sempre accompagnato dalle sue fedelissime armi, due pistole di nome Misericordia e Redenzione, ha un temperamento molto audace che risulta spesso quasi comico, predilige un confronto in battaglia dalla distanza, benché comunque sia munito di due letali pugnali per gli attacchi corpo a corpo. Indossa una maschera di ferro a coprire il volto, e agile è molto veloce come un ninja. Il suo cavallo è un destriero fantasma dal manto bianco di nome Mayhem.
Guerra: Il più giovane dei cavalieri. Imperscrutabile, e profondamente legato alla fedeltà dell’Arso consiglio, Guerra segue una rigidissima etica, eseguendo tutto quello che viene detto dal consiglio stesso. Un Nephilim di poche parole, preferisce far parlare la sua enorme spada Divoracaos per spazzare via chiunque tenti solo di pensare di sconvolgere l’Equilibrio. Un cavaliere che fa dell’onore il proprio motivo di vita, serio e dispotico, combatte solo per il profondo senso di giustizia obbedendo ciecamente agli ordini che gli vengono dati, ha poca pazienza ed è molto irritabile.
A mio avviso, una fra le coppie più riuscite di sempre, in ogni momento di gioco e in ogni sequenza animata, il duo dà vita a momenti davvero interessanti, che vanno dalle spietate stragi condite dalle ironiche seppur secche battute di Conflitto, a veri, brevissimi siparietti tra i due che non poche volte mi hanno strappato una risata, dando un tocco di leggerezza alla trama.
Fra spadone e pistole
Il vero tocco innovativo e il punto di questo davvero ben riuscito spin-off (si perché è uno spin-off della saga), è rappresentato dal gameplay. Per la prima volta dall’uscita del brand avremo a che a fare con un Action RPG in perfetto stile Diablo, inoltre sarà fondamentale l’uso nei vari livelli di gioco e l’interscambio tra i due cavalieri, che a seconda del nemico, delle abilità o del terreno di gioco potremo sfruttare a nostro vantaggio, sia in single player che con un amico in multiplayer (sia offline con split screen che online).
Ognuno dei due cavalieri avrà infatti armi, abilità e potenziamenti e combo uniche e differenti che potremo adattare a nostro piacimento, plasmando il nostro stile di gioco come più ci aggrada, e sfruttando le capacità di ognuno anche a seconda del tipo di minaccia o nemico che ci si pari davanti, l’azione serrata e l’adrenalina la fanno da padrone, mettendoci di fronte un gameplay impegnativo e frenetico ad ogni scontro.
Conflitto per esempio utilizza le pistole, ottime per un approccio di attacco e difesa a distanza, molto utili contro “orde di nemici” molto vaste, o per indebolire i boss con le sue abilità. Guerra invece ha molti punti vita e una grossa spada, utile per approccio da “tank” in gergo, contro i boss o contro orde di nemici particolarmente potenti e resistenti.
Sicuramente uno fra gli elementi che sono rimasti del brand, sono i puzzle e gli enigmi ambientali, che devo ammettere, ho apprezzato davvero molto anche rispetto i precedenti capitoli. Né troppo facili né troppo difficili, alcuni davvero ben costruiti e architettati. Ci sono zone ripercorribili solo dopo aver acquisito una determinata arma o abilità, o alcune aree nascoste attivabili o sbloccabili solo notando e attivando determinati elementi ambientali (come torce a muro o bracieri). Questa scelta l’ho apprezzata molto, e ha dato una lunghissima impennata di punteggio in favore delle re-run di un capitolo precedente.
Infine voglio dare una nota di merito anche al sistema di sviluppo dei potenziamenti e del personaggio, strutturato come un vero e proprio “albero” che gestisce dei nuclei di creature (che possono essere demoniache o angeliche), ogni nucleo ha delle caratteristiche uniche e una tipologia unica di “runa” che darà ai personaggi abilità e potenziamenti diversi ogni volta, e come i nostri personaggi potranno aumentare di livello e potenza. Quindi mescolandoli è possibile avere un setup di potenziamenti “virtualmente” infinito.
Ma non è tutto. Infatti una volta finita la storia principale (e quindi la nostra run), sbloccheremo una nuova modalità di gioco e una nuova difficoltà “Apocalittica“, una sorta di “nuovo gioco +“, in cui potremo riaffrontare di nuovo tutta la campagna principale senza perdere i progressi fino a quel momento fatti, molto utile se si vuole completare il gioco al 100% sbloccando tutti i passaggi segreti e “livellare” i nostri nuclei creatura.
Comparto sonoro
Un plauso anche al comparto sonoro. Tutto il gioco è interamente tradotto in lingua italiana in maniera eccelsa, le voci narranti si mescolano con maestria alle scene “fumettose” e artisticamente impeccabili. Ad ogni filmato si ha l’impressione di stare ascoltando un audiolibro (si possono benissimo distinguere le voci di maestri del calibro di Pietro Ubaldi, Dario Oppido e Ivo De Palma) con l’aggiunta però delle immagini a far da contorno. Inoltre la colonna sonora utilizzata si presta bene alle atmosfere tetre e cupe delle ambientazioni infernali, con particolari picchi di intensità nelle Boss Fight.
In conclusione
Per concludere Darksiders Genesis è un perfetto esempio di come dovrebbero essere gli spin-off, un gioco vasto, divertente e vario, dalla trama accattivante e dal gameplay interessante, un mix perfetto che saprà farci divertire ed impegnare svariate ore, e che si presta benissimo anche per i completisti (grazie ai numerosissimi segreti e collezionabili in game) o per chi non si è mai avvicinato alla saga prima di questo brand, e che anche tuttavia sa dare un ostico filo da torcere per gli esperti del genere.