Adeptus Titanicus: Dominus è il titolo d’esordio di Membraine Studios. Si tratta dell’adattamento videoludico di Titan Legions (1994), seconda edizione del wargame Epic, a sua volta versione con miniature più piccole ma più numerose del celeberrimo wargame Warhammer 40.000 di Games Workshop, nato nel 1987 e, insieme al fratello maggiore Warhammer Fantasy Battle, croce e delizia degli appassionati di giochi da tavolo miniaturistici (soprattutto dei loro portafogli). Non molto tempo fa abbiamo avuto anche un altro titolo ambientato nel medesimo universo, ovvero Necromunda: Underhive Wars, rilasciato a settembre 2020.
Per tre lunghi anni, Adeptus Titanicus: Dominus è rimasto nello status di early access su Steam, dal quale uscirà il 26 marzo 2021. Messe le mani sulla versione completa, sembra proprio che Membraine Studios abbia accusato severamente i colpi della pandemia di Covid-19 attualmente in corso, o così ci si dovrebbe augurare, perché far uscire dall’accesso anticipato un titolo d’esordio in simili condizioni è a dir poco antieconomico. Tuttavia, prima di argomentare meglio l’ultima affermazione, andiamo a vedere nel dettaglio il gioco in sé.
Imperium e Caos si fronteggiano su Kalin IX
Sebbene nella modalità campagna sia previsto scegliere tra Imperium e Caos, le due fazioni presenti nel gioco, solo la prima è dotata di una vera e propria storia, intitolata The Battle for Kalin IX, la quale è suddivisa in diciotto missioni durante le quali saremo al comando dei Titan dell’Adeptus Titanicus, unità d’élite dell’Imperium dell’Umanità, che dovrà fronteggiare per l’appunto l’invasione del pianeta Kalin IX, principale luogo di fabbricazione dei Titan.
Al momento, scegliendo di giocare dalla parte del Caos, è possibile solo e soltanto accedere ad una modalità schermaglia in single player, opzione prevista anche per l’Imperium. Osservando la lista degli achievement non sembra essere prevista una storia anche per il Caos.
Le cutscene, fumettistiche e tutto sommato gradevoli, unite ad un doppiaggio soddisfacente e ad un retroterra narrativo abbastanza solido, costituiscono uno dei pochi punti a favore di Adeptus Titanicus: Dominus, il quale, come vedremo, risulta a dir poco fallimentare sul lato tecnico.
Tanta tattica ma troppa legnosità
Le parola d’ordine, giocando ad Adeptus Titanicus: Dominus, sono tattica e tempismo. Per vincere è fondamentale innanzitutto essere accurati nello schieramento iniziale dei nostri Titan, i quali sono suddivisi in poche categorie ciascuna delle quali ha i propri punti di forza e debolezza. Altrettanto cruciale è la gestione dei movimenti delle nostre unità in previsione non solo del danno che andremo ad infliggere, ma anche di quello che andremo a ricevere da parte dei mech avversari. Sfruttare sapientemente l’ambiente, con i numerosi scudi naturali che propone, costituisce un’ottima strategia per infliggere ingenti colpi al nemico senza andare incontro a sacrifici inutili.
Le battaglie, con i loro obiettivi variegati, risultano anche divertenti: quale gamer non gode nel vedere il nemico soccombere grazie ad una tattica vincente? Peccato che a coadiuvare questo ben orchestrato gameplay ci sia un comparto grafico che non soddisfa né sul versante estetico (ci sono bordi sgranati degni di una settima generazione videoludica) né su quello tecnico (movimenti legnosi e a scatti dei mech).
Mappe anonime ed interfacce paleolitiche
Elencati i difetti grafici, andiamo a parlare del terreno su cui si svolgono le battaglie. Come già anticipato, si tratta di un suolo da studiare con attenzione, grazie ai numerosi vantaggi tattici che offre (coperture, strettoie, scorciatoie e via di seguito). Ciò che penalizza il tutto è la poca varietà proposta per quanto riguarda le mappe. Si ha infatti l’impressione di giocare su un’unica mappa per tutto il gioco.
Le interfacce, a cominciare dallo stesso menù principale fino ad arrivare alla mini-mappa, sembrano letteralmente realizzate con un programma open source di bassa leva, non rendendo giustizia ad un titolo che, una volta avviato, presenta la dicitura “Warhammer Official Licensed Product“.
Spenderei volentieri qualche parola per il multiplayer online. Ebbene, ciò è impossibile, considerando che ogni volta che ho provato non soltanto risultavo l’unico giocatore in coda, ma anche l’unico giocatore in game (ovviamente questa non è responsabilità degli sviluppatori, solo che, dovendo recensire un videogioco, si dovrebbe fruire di ogni suo aspetto e modalità).
Svogliatezza? Chi lo sa!
Il periodo che stiamo vivendo da ormai un anno a questa parte è difficile per tutti, e, come anticipato, ci si augura che siano stati i problemi legati all’attuale pandemia di Covid-19 a penalizzare lo sviluppo di Adeptus Titanicus: Dominus, che lascia il suo early access in condizioni indegne del brand che in parte rappresenta. In caso contrario, l’unica risposta plausibile ai numerosi dubbi che il titolo solleva sarebbe uno sviluppo svogliato, privo della passione che poteva aver animato il progetto al tempo dell’inizio del suo accesso anticipato.
Parimenti preda di tale pigrizia sembrerebbe la colonna sonora, la quale, sebbene di per sé gradevole, sembra essere stata registrata in maniera rudimentale.
Vero è anche che Membraine Studios ha manifestato l’intenzione di migliorare alcuni aspetti del gioco: in primis la varietà delle mappe. Tuttavia, forse sarebbe necessario “qualche” ritocco relativo agli aspetti menzionati nel corso della recensione prima di curarsi di un aumento dei contenuti.