Se sei un malato di arcade e il nome Arkanoid ti suona familiare, sei proprio nel posto giusto: ecco a te Antonball Deluxe, un titolo indie 2D che, contrariamente alle continue allusioni alle rotture di ‘balls‘ che gli sviluppatori si sono divertiti ad inserireq praticamente ovunque, non annoia per niente (certo, bisogna amare il genere).
Antonball Deluxe è disponibile dal 5 marzo 2021 su Steam, ma una demo è già scaricabile da ottobre 2020. Il titolo costituisce il lavoro d’esordio di Summitsphere e come publisher ha Proponent Games, anch’essa al debutto.
Un’avventura da cabinato al gusto di gazzosa
L’antefatto del gioco è tanto minimale quanto efficace nel suo intento: divertire il giocatore con una sfilza di battute demenziali e doppi sensi.
Abbiamo i due protagonisti: Anton e Annie, entrambi cittadini della giungla urbana di Boiler City.
Anton, personaggio su cui si focalizza la modalità per giocatore singolo denominata semplicemente Antonball, è un individuo dall’aria zotica, trascurato e in sovrappeso. La sua particolarità è quella di essere famoso in tutto il mondo come “il maggior consumatore compulsivo di libagioni gassate di Boiler City“. Dopo una nottata all’insegna dell’abuso di bibite gassate, Anton si ritrova catapultato nelle fogne della città, infestate da creature mostruose e ostruite da mattoni colorati; il suo compito sarà dunque farsi strada nel viscido labirinto usando come arma la sua fida Antonball.
Annie, dal canto suo, è protagonista della seconda modalità single-player proposta, chiamata Punchball. Si tratta della vicina di casa di Anton, che con lui condivide la passione per le bibite gassate. Una sera, mentre fa zapping, scopre la possibilità di partecipare ad una competizione il cui vincitore otterrà una fornitura a vita di Ballble Tea (poteva chiamarsi diversamente?). Il caso vuole che quest’ultima sia proprio la bevanda preferita di Annie, la quale, gambe (e ‘balls’) in spalla, si butta a capofitto nella gara, consistente nel far fuori famelici animaletti a colpi, tanto per cambiare, di balls.
Il gameplay soddisfa, ma multiplayer is the way
Le due modalità single-player offrono esperienze nettamente diverse. Entrambe si articolano in cinque mondi, per un totale di trenta fasi ciascuno, tuttavia, mentre modalità la Antonball si rifà a titoli che hanno fatto scuola come Arkanoid di Taito (1986), con il nostro corpo da usare al posto dell’astronave per rimandare indietro la Antonball a distruggere mattoni e uccidere mostri, evitando di farcela scappare, nella controparte ‘Punchball‘ dovremo raccogliere la nostra ‘palla medica’ e lanciarla contro dei mostriciattoli di diverse specie facendo attenzione a non farci intercettare da essi. In un certo senso si può dire che il ‘deluxe‘ di Antonball Deluxe sia giustificato da questo.
Il livello di sfida offerto da entrambe le modalità risulta degno del genere. La presenza di una leaderboard per entrambe rende chiara ancora di più l’intenzione degli sviluppatori di rendere omaggio ai vecchi cabinati che ancora sono nel cuore di tanti gamer di vecchia data. In alcuni punti si arriva a rimarchevoli livelli di frenesia e, quasi di getto, alla voglia di scaraventare il PC fuori dalla finestra oggi tanto ambita dai giocatori più ’emotivi’.
Summitsphere ha pensato anche a prevenire la possibilità di annoiarsi dopo un po’ di ore in-game rendendo queste due modalità giocabili anche in multiplayer locale e online cooperativo: ‘Antonball‘ può accogliere fino ad un massimo di quattro giocatori, ‘Punchball‘ fino a due. A queste si affianca la modalità ‘Antonball vs.‘, una versione competitiva di ‘Antonball‘ in cui i giocatori si sfideranno in un testa a testa fino all’ultimo colpo di ‘balls’. La fruibilità sia online sia locale di ‘Antonball vs.‘ rende anch’essa ottima per una serata nerd con gli amici, in presenza o a distanza.
Tanti sbloccabili ma anche tanti freeze e crash
Un condimento interessante, che invoglia i giocatori più affamati di achievement ad incollarsi allo schermo e favorisce al contempo la longevità di Antonball Deluxe, è la presenza di numerosi sbloccabili, ottenibili attraverso la spesa della valuta di gioco (da raccogliere giocando) alla Lottery, presente nella sezione ‘Extra‘ del menù principale del gioco. Gli sbloccabili consistono essenzialmente di personaggi giocabili (ventuno in totale di cui quattro già disponibili di base) e tracce della colonna sonora del gioco da ascoltare nella Rec Room (se si prova a riprodurre una traccia non ancora sbloccata verremo duramente apostrofati dal gioco stesso).
Trattandosi di un titolo in stile retrò, la grafica è identica a quella dei videogiochi in 8-bit del passato, per cui può piacere o non piacere. Quello che non può (e non deve) piacere sono i freeze e i crash a cui Antonball Deluxe è soggetto. Capita spesso infatti che nel tornare al menù principale da una partita in corso, il gioco rimanga in freeze o addirittura si chiuda da solo. Queste problematiche sono aggravate dal fatto che si tratta di un gioco estremamente minimalista per quanto riguarda contenuti, meccaniche e dimensioni (si impiegano meno di trenta secondi per installarlo). Un ulteriore fastidio registrato è la cancellazione immotivata dei progressi fatti, sbloccabili compresi.
Merita qualche bacchettata anche la reattività dei comandi, che risulta decisamente imprecisa in alcuni frangenti: a volte sembra addirittura che il nostro personaggio salti ‘in ritardo’. Risulta d’obbligo l’uso del controller per godersi al meglio l’esperienza escludendo tunnel carpali di vario genere.
Un esordio piacevole?
La risposta alla domanda che funge da titolo a questo paragrafo è: ‘Sì!‘. Basta aprire il gioco per capire che si tratta di un titolo di esordio, quindi, per definizione, di un esperimento. Summitsphere ha dato prova di grande ispirazione in questo suo primo lavoro, puntando molto sullo humour e sulla rigiocabilità e lasciando intravedere del potenziale da esprimere in quelle che saranno le sue future produzioni. Non resta che sperare in un prossimo titolo magari un po’ più ambizioso.