Dal 2001, i francesi di Cyanide Studio fanno annualmente incontrare il mondo videoludico con quello del ciclismo professionistico su strada. Questo rendez-vous sportivo digitale (per dirla nella loro lingua) ha iniziato chiamandosi solo Cycling Manager, per poi diventare Pro Cycling Manager nel 2005. Oggi andiamo a dare un’occhiata alla ventesima incarnazione di questa serie: Pro Cycling Manager 2021, che è arrivata, come al solito, a pochi giorni dall’inizio della centottesima edizione del Tour de France, l’importante competizione ciclistica che partirà dalla città bretone di Brest il 26 giugno prossimo.
Si tratta del terzo episodio della serie ad essere pubblicato da Nacon, che ha sostituito Focus Home Interactive come publisher a partire da Pro Cycling Manager 2019.
Tante modalità, mille cervelli necessari
Il titolo prevede quattro modalità di gioco per quanto riguarda il single player, alle quali si aggiunge un’unica modalità multiplayer online, che offre la possibilità di creare tornei personalizzati e corse classificate. Non mancano inoltre i clan, community autoctone di giocatori volte ad aiutare i propri membri a scalare le classifiche online.
La prima e principale modalità è Carriera, nel quale vestiremo i panni del manager di una delle migliori squadre di ciclismo su strada al mondo. Sono disponibili in totale ottanta squadre suddivise in tre divisioni (in ordine di prestigio crescente: Continental, Continental Pro e Cya World Tour, quest’ultima controparte romanzata della realmente esistente UCI World Tour, competizione nella quale sono compresi i principali certami del pedale mondiale, Tour de France e Giro d’Italia compresi).
Come manager sarà nostro compito organizzare le giornate lavorative dei ciclisti della nostra squadra facendo attenzione a conciliare i programmi d’allenamento con le competizioni vere e proprie, in quanto una inoculata gestione di questo aspetto può incidere negativamente sulla forma fisica dei nostri campioni, i quali potrebbero andare incontro a scomodi affaticamenti, compromettendo così le loro prestazione su tracciato.
Onde trionfare nelle numerose gare di cui si compone il calendario bisognerà tenere conto delle attitudini dei nostri ciclisti. Ciascuno di essi è infatti specializzato in determinati tipi di corsa ed è portato più per una tipologia di terreno (pianeggiante, collinare o montuoso) che per un’altra.
A tutte queste accortezze si aggiungono le esigenze degli sponsor, immancabili e principali fonti finanziarie del team la cui soddisfazione è imprescindibile per lunghe e proficue (soprattutto proficue) collaborazioni.
Ogni gara in agenda a cui vengono iscritti membri della squadra è giocabile direttamente, selezionando l’opzione ‘Corsa 3D‘ prima dell’inizio. In alternativa può essere risolta automaticamente, trattandosi sempre di gare piuttosto lunghe. Se si sceglie di controllare in prima persona i propri ciclisti, bisognerà dirigere ciascuno di essi tramite l’apposito HUD in alto a destra della schermata, mentre direzione e sforzo del ciclista selezionato si potranno controllare non troppo comodamente dal tastierino numerico (ti consiglio vivamente di provare a cambiare i comandi assegnando il più classico e comodo WASD).
La seconda modalità di gioco è Pro Cyclist, nella quale ci dovremo concentrare sulla crescita di un solo ciclista da noi creato attraverso una personalizzazione piuttosto approssimativa (scelta di un avatar preconfezionato, colore della pelle e presenza o meno di barba e baffi).
La gestione del nostro futuro campione ha caratteristiche simili a quella dei personaggi degli RPG, dato che ad ogni gara corrisponderà il guadagno di punti esperienza che andranno ad aumentare le nostre caratteristiche di punta (in questo caso sta a noi scegliere preventivamente le nostre specialità).
Anche in questa modalità bisognerà fare attenzione al carico di allenamento, mentre la soddisfazione altrui a cui dovremo badare non sarà più quella degli sponsor, bensì quella del nostro manager, che si occuperà della nostra agenda in termini di competizioni a cui prendere parte.
Per quanto riguarda lo svolgimento delle gare è valido il medesimo discorso fatto per la modalità Carriera.
Quando e se avrai voglia di correre senza troppi pensieri per quanto riguarda la gestione della squadra, potrai rilassarti un po’ con la modalità Gara singola, che potrai personalizzare a tuo piacimento e che può costituire un ottimo allenamento qualora dovessi trovare il titolo ostico (termine che, per certi versi, gli si addice).
Abbiamo infine la modalità Pista, dedicata per l’appunto al ciclismo su pista, che ci propone di gareggiare in sette discipline da velodromo, vale a dire keirin, scratch, corsa a eliminazione, corsa a punti, 200 metri lanciati, sprint e omnium, che altro non è che una sorta di tetrathlon delle discipline dalla seconda alla quinta.
Egregia simulazione, ma anche l’occhio vorrebbe la sua parte
Se Pro Cycling Manager 2021 si comporta bene dal punto di vista del suo compito principale, ovvero simulare la capillare organizzazione dietro al mondo del ciclismo su strada, non si può dire lo stesso per quanto riguarda il livello tecnico.
Partiamo dai tempi di caricamento prima di una corsa, i quali risultano eccessivamente lunghi anche in ragione dell’estremo semplicismo della grafica, la quale risulta piuttosto datata (ho visto titoli usciti appartenenti alla terza generazione con un livello tecnico nettamente superiore). Tutto ciò è totalmente inaccettabile considerando i due nomi dietro al titolo, sebbene, a onor del vero, Cyanide Studio non si sia mai particolarmente distinta per il comparto tecnico delle proprie produzioni (si veda a tal proposito il bello da giocare ma non troppo da guardare Call of Cthulhu del 2018).
Un altro aspetto che sente il peso degli anni nonostante il titolo risalga al 3 giugno scorso è rappresentato dalle interfacce: disadorne, scarne ed addirittura sgranate, che fanno venire ancora meno voglia al giocatore non appassionato di cimentarsi con il titolo.
Avvertenza: necessaria la Bibbia del Pedale per giocare
La Bibbia del Pedale non è altro che il nome che gli amanti del ciclismo su strada usano per designare l’Almanacco del ciclismo, edito annualmente e curato da ex-ciclisti professionisti, il cui numeri dovrebbero fornire ogni conoscenza necessaria a chi ama questo sport su due ruote.
Pro Cycling Manager 2021, da come si pone, sembra proprio essere rivolto ai soli appassionati di ciclismo, non tentando minimamente di conquistare il resto del pubblico videoludico. Infatti, il linguaggio utilizzato nel gioco è estremamente settoriale e lascia veramente poco spazio a chiarificazioni terminologiche che potrebbero giovare al giocatore che non abbia mai inforcato una bici da corsa o che non abbia mai assistito ad una gara di ciclismo su strada dal vivo o in televisione. Anche il più grande amante dei gestionali e dei simulatori si arrenderebbe davanti a tale esclusività.
Ora, questo è un risvolto che potrebbe risultare passabile da un punto di vista puramente sillogistico, ovvero il banale ragionamento: “perché un non appassionato del ciclismo dovrebbe acquistare un titolo ad esso dedicato?” Domanda retorica che non farebbe una piega, se non fosse che si tratta pur sempre di un videogioco, il quale, come tale, dovrebbe essere per l’appunto giocabile da tutti (esistono tanti non appassionati di calcio che si divertono tranquillamente con titoli come Football Manager), e fare parte di quel mondo videoludico ricco di connessioni ed inclusività al quale ogni gamer dovrebbe ambire.